Sorrento

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Sorrento
comune
Sorrento – Stemma
Sorrento – Bandiera
Sorrento – Veduta
Sorrento – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Campania
Città metropolitana Napoli
Amministrazione
SindacoMassimo Coppola (liste civiche) dal 5-10-2020
Territorio
Coordinate40°37′40″N 14°22′25″E / 40.627778°N 14.373611°E40.627778; 14.373611 (Sorrento)
Altitudine50 m s.l.m.
Superficie9,96 km²
Abitanti15 438[1] (31-7-2022)
Densità1 550 ab./km²
FrazioniCasarlano, Cesarano, Marano, Priora, Santa Lucia, Sorrento Capo, Marina Grande, Marina Piccola, Sottomonte
Comuni confinantiMassa Lubrense, Sant'Agnello
Altre informazioni
Cod. postale80067
Prefisso081
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT063080
Cod. catastaleI862
TargaNA
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona C, 1 030 GG[3]
Nome abitantisorrentini
Patronosant'Antonino abate
Giorno festivo14 febbraio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Sorrento
Sorrento
Sorrento – Mappa
Sorrento – Mappa
Posizione del comune di Sorrento nella città metropolitana di Napoli
Sito istituzionale

Sorrento (Surriento in napoletano) è un comune italiano di 15 438 abitanti[1] della città metropolitana di Napoli in Campania.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

«Poche città ponno vantare la sua veramente incantevole, romantica, deliziosa, e quanto mai amenissima situazione, quale non può esprimersi con poche parole; anche pel ridente e leggiadrissimo promontorio del suo nome celebre, come per la purissima e saluberrima aria, onde fu appellata naturae miraculo e altamente rinomata.»

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Il comune è posto lungo la costa del mar Tirreno, nel golfo di Napoli, e sorge sul versante nord-occidentale della penisola sorrentina, alla quale ha dato il nome.

Il centro urbano si estende su un alto terrazzo tufaceo, caratterizzato da falesie, con un'elevazione media di 47 metri sul livello del mare. Il territorio comunale è contraddistinto da una rigogliosa vegetazione.

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il toponimo "Sorrento" deriva dal latino Surrentum, ed è ben documentato in epoca classica, anche da fonti greche.[4] Potrebbe derivare dalla forma greca Συρρεντόν, Syrrentón, dal verbo συρρέω, syrréo, "confluisco", in riferimento dalle acque che scendono dalle strette valli nelle vicinanze: quindi "confluenza delle acque".[5]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Confini approssimativi degli Stati presenti in Campania intorno all'anno 1000, tra cui il Ducato di Sorrento, evidenziato in rosso
Lo stesso argomento in dettaglio: Ducato di Sorrento.

Sebbene la fondazione di Sorrento sia tradizionalmente attribuita agli antichi Greci, la cittadina ebbe come primi abitanti stanziali i popoli italici, prima Etruschi e poi, dal 420 a.C., Osci, che vi esercitarono un importante influsso. In età romana, Sorrento è ricordata per aver partecipato all'insurrezione degli Italici (90 a.C.); vi fu quindi dedotta da Silla una colonia, a cui seguì più tardi uno stanziamento di veterani di Ottaviano. Fu poi municipio della tribù Menenia.

Fu sede vescovile almeno dal 420. Durante la crisi del dominio bizantino in Italia, la cittadina acquistò autonomia come ducato, prima sotto la supremazia dei duchi di Napoli, poi con arconti e duchi propri, sempre in lotta con Amalfi, Salerno ed i Saraceni. La storia di Sorrento si confonde con quella delle altre città campane; prese parte alle leghe anti musulmane; combatté i Longobardi di Benevento; conobbe lotte familiari tra i nobili locali. Obbligato nel secolo XI da Guaimario ad accettare come proprio duca il fratello, Guido, il ducato di Sorrento riprese la propria autonomia dopo la morte di quest'ultimo per poi perderla definitivamente nel 1137, assorbito nel nuovo regno dei Normanni. Sorrento seguì da allora le sorti del regno, non senza ribellioni e conflitti, specie all'inizio dell'età aragonese. Il 13 giugno 1558 fu presa e saccheggiata dai turchi; nell'inverno del 1648 la città sostenne valorosamente l'assedio di Giovanni Grillo, generale del duca di Guisa. Fino al '700 mantenne la sua organizzazione amministrativa con i sedili cittadini, ove furono aggregate varie famiglie nobili locali. Tra questi dal XIV secolo vi furono i d'Alessandro del sedile di Dominova con vari esponenti illustri e che si estinsero nel corso del XVIII secolo

Nel corso dell'Ottocento Sorrento si affermò come celebre meta turistica. Nella primavera del 1873 vi soggiornò la zarina di Russia.[senza fonte]

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma di Sorrento è stato riconosciuto con decreto del capo del governo del 20 settembre 1928.[6]

«Di rosso, a cinque losanghe uguali d’argento accostate e messe in fascia. Ornamenti esteriori da Città.»

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Piazza Tasso

Il centro storico mostra ancora il tracciato ortogonale delle strade di origine romana con cardi e decumani, mentre verso monte è circondato dalle mura cinquecentesche. Vi si trovano il duomo, riedificato nel XV secolo, con facciata neogotica, e la chiesa di San Francesco d'Assisi, con un notevole chiostrino trecentesco, con portico arabeggiante ad archi che s'intrecciano su pilastri ottagonali. Nel museo Correale di Terranova sono esposte collezioni di reperti greci e romani e di porcellane di Capodimonte, con una sezione dedicata alla pittura del XVII-XIX secolo; dal parco si gode inoltre una magnifica vista sul golfo. Presso la Punta del Capo, 3 km a ovest, si trovano resti romani ritenuti della villa di Pollio Felice (I secolo d.C.). Un'altra villa marittima è la villa di Agrippa Postumo, fatta costruire dallo sfortunato nipote di Augusto. Ci sono resti anche della villa romana della Regina Giovanna d'Angiò presso gli omonimi bagni, nonché altre ville patrizie sulla lunga spiaggia sotto lo costa tufacea, ove vi è anche un affascinante ninfeo della stessa epoca.

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

  • Chiesa della Ss. Annunziata: chiesa monumentale del centro storico che sorge sul decumano massimo della città. Riconosciuta come la chiesa più antica di Sorrento, fu eretta, con tutta probabilità, sulle rovine di un tempio pagano dedicato alla dea Cibele;

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Procedendo verso la località Capo di Sorrento, sul corso Italia vi è la Villa Fiorentino lasciata in eredità dai coniugi Fiorentino-Cuomo alla città di Sorrento. La costruzione fu terminata nel 1936 e si estende dalle antiche mura fino al corso Italia. Essa è usata per esposizioni, concerti e altri eventi pubblici mentre il giardino è adibito a parco giochi.

Vista golfo di Napoli e Vesuvio da Villa Silvana

Nel centro di Sorrento, a pochi passi da piazza Tasso, sorge Villa Silvana, elegante dimora in stile liberty, di inizio Novecento, con una terrazza da cui si vede il golfo. La villa è immersa in una vegetazione esotica (palme, cycas, camelie, rose banksiae, yucca, agave, aloe, e piante grasse). La discesa verso il mare è possibile per mezzo di una lunga serie di scalini, intervallati da terrazzini panoramici circondati da piante di limone, pini, viti e fichi. Famosa anche Villa Tritone, a strapiombo sul mare, dove soggiornò Benedetto Croce quando era presidente del Comitato di liberazione nazionale.

Sono presenti due sedili: il Sedil Dominova, risalente al XVI secolo e conservato nella sua struttura originaria, e il Sedile di Porta, più antico del precedente ma profondamente mutato nell'architettura.

Castelli e fortificazioni[modifica | modifica wikitesto]

Essendo stata una città vittima di numerosi attacchi da parte di pirati per le sue ricchezze, Sorrento vantava in passato numerosi castelli e fortificazioni, soprattutto sulla fascia di terra che costeggia il mare.

Porta meridionale, detta di Parsano

Statue[modifica | modifica wikitesto]

Nella piazza principale, piazza Tasso, sono presenti due statue: una è posta al centro di essa e raffigura il santo patrono della città, Antonino da Campagna, nato intorno alla metà del secolo VI; l'altra, posta sul lato meridionale della piazza, raffigura il grande poeta sorrentino cinquecentesco Torquato Tasso, autore del celebre poema epico Gerusalemme liberata.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[7]

Tradizioni e folclore[modifica | modifica wikitesto]

Le tradizionali processioni del Venerdì Santo sono tra gli eventi religiosi più sentiti dalla popolazione locale. Originarie del medioevo, assunsero le caratteristiche attuali nel XVI secolo, con la dominazione spagnola. L'organizzazione è tuttora affidata alle antiche arciconfraternite di Santa Monica e della Morte, che hanno avuto grande influenza sulla storia e la cultura di Sorrento e della penisola tutta.

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Vista della penisola sorrentina
con Sorrento sullo sfondo

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1955 venne girato a Sorrento il film "Pane, amore e..." per la regia di Dino Risi e con Sophia Loren e Vittorio De Sica. Sempre a Sorrento sono state girate numerose scene della fiction Capri prodotta dalla Rai. A Sorrento e dintorni, nel 2011, iniziarono le riprese del film Love Is All You Need diretto da Susanne Bier. Alcune scene della serie televisiva One Piece sono state girate a Sorrento.

Musica[modifica | modifica wikitesto]

Il nome della città è legato alla celebre canzone napoletana Torna a Surriento composta dai fratelli Giovan Battista ed Ernesto De Curtis negli ultimi anni dell'Ottocento e pubblicata ufficialmente nel 1905. Il brano, diventato subito popolare, nei decenni successivi è stato interpretato da cantanti di tutto il mondo.

Cucina[modifica | modifica wikitesto]

Tra i prodotti enogastronomici tipici del territorio si citano la delizia al limone, un dolce creato dal pasticciere sorrentino Carmine Marzuillo nel 1978 e il limoncello, liquore noto in tutto il mondo, ottenuto da antiche ricette, dalle bucce di limone del famoso limone di Sorrento IGP con alcool, acqua e zucchero.

Eventi[modifica | modifica wikitesto]

Sorrento è stata sede della rassegna cinematografica "Incontri Internazionali del Cinema di Sorrento", che nel 2005 celebrarono alla 40ª edizione, fondata tra gli altri dal critico cinematografico Gian Luigi Rondi, che a lungo ne fu direttore artistico.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

L'economia di Sorrento, un tempo prevalentemente imperniata sull'agricoltura, l'artigianato e la cantieristica navale, si fonda oggi prevalentemente sul turismo, che beneficia della vocazione culturale e balneare del centro abitato e ha visto il proliferare degli alberghi e delle altre strutture ricettive e della ristorazione.

Tuttora fiorente è l'agricoltura: il fertile suolo calcareo che privilegia le produzioni di agrumi (tra cui l'arancia di Sorrento), di noci e di olio d'oliva, noto con il riconoscimento DOP Penisola Sorrentina. Attiva è anche l'industria casearia. L'artigianato locale, sebbene non abbia più il vasto successo commerciale del passato, è imperniato sull'ebanisteria, l'intarsio su materiali lignei (tarsia lignea) e la lavorazione di lini e merletti, e si rivolge prevalentemente alla clientela straniera.

La cantieristica navale, un tempo vanto dell'intera penisola sorrentina, fornendo navi mercantili per i grandi armatori non solo locali e imbarcazioni di medie e piccole dimensioni per turismo o la pesca, registra oggi volumi marginali, soprattutto dopo la delocalizzazione degli stabilimenti che in anni recenti avevano realizzato prevalentemente imbarcazioni da diporto.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Strade[modifica | modifica wikitesto]

Il comune di Sorrento è attraversato dalla strada statale 145 Sorrentina, che localmente assume il nome di "Corso Italia". Tale arteria fu interessata, fra il 1906 e il 1946, dal percorso della tranvia Castellammare di Stabia-Sorrento.

Ferrovie[modifica | modifica wikitesto]

Il treno costituisce il mezzo di trasporto più efficace per gli spostamenti fra Sorrento e i comuni vicini. La stazione di Sorrento, capolinea meridionale della ferrovia Torre Annunziata-Sorrento facente parte della rete ex Circumvesuviana, è collegata a Sant'Agnello, Piano di Sorrento, Meta, Vico Equense e, più a nord, consente di raggiungere Pompei, Ercolano e Napoli.

Nel 1893 fu inaugurata la funicolare di Sorrento, realizzata dal pioniere delle funicolari Alessandro Ferretti. L'impianto, che collegava il porto con l'hotel Vittoria attraverso una galleria scavata nel tufo, cessò la sua attività tre anni dopo, nel 1896.

Porti[modifica | modifica wikitesto]

Porto di Sorrento

Il comune è dotato di due piccoli porti, il porto di Sorrento il cui nome è Marina Piccola e il piccolo porto per pescatori di Marina Grande. Marina Piccola è servita da aliscafi per Ischia, Capri, Positano e Napoli.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Sindaci di Sorrento.
Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
23 aprile 1993 19 novembre 1995 Marco Fiorentino Forza Italia Sindaco
19 novembre 1995 16 aprile 2000 Ferdinando Pinto L'Ulivo Sindaco
16 aprile 2000 3 aprile 2005 Marco Fiorentino Forza Italia Sindaco
3 aprile 2005 28 marzo 2010 Marco Fiorentino Forza Italia Sindaco
28 marzo 2010 31 maggio 2015 Giuseppe Cuomo Il Popolo della Libertà Sindaco
31 maggio 2015 5 ottobre 2020 Giuseppe Cuomo Lista civica (Forza Italia, dal 2019 Lega) Sindaco
5 ottobre 2020 in carica Massimo Coppola Lista civica (centro sinistra) Sindaco

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Altre informazioni amministrative[modifica | modifica wikitesto]

Le competenze in materia di difesa del suolo sono delegate dalla Campania all'Autorità di bacino regionale Destra Sele.

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Hanno sede nel comune la società di calcio Sorrento 1945 e la società di pallavolo Libertas Sorrento.

Sorrento è stata punto di partenza della corsa ciclistica Tirreno-Adriatico. Il 29 maggio 1991 la 4ª tappa del Giro d'Italia 1991 si è conclusa a Sorrento. Il 16 maggio 2007 la 4ª tappa del Giro d'Italia ha attraversato la costiera sorrentina per concludersi al Santuario di Montevergine, Il 6 maggio 2013 la 3ª tappa del Giro d'Italia è partita da Sorrento per concludersi ad Ascea.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Bilancio demografico anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Strabone V, 247
  5. ^ Paola Zancani Montuoro, Συρρεντόν Surrentum-Sorrento (PDF) (abstract), in AIΩN – Annali dell'Università degli Studi di Napoli “L'Orientale”. Rivista del Dipartimento del mondo classico. Sezione Linguistica, n. 6, 1984, pp. 313-320, ISSN 1125-0240 (WC · ACNP). URL consultato il 19 settembre 2011.
  6. ^ Sorrento, decreto 1928-09-20 DCG, riconoscimento di stemma, su dati.acs.beniculturali.it.
  7. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.

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