Contrada Sovrana dell'Istrice

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Contrada Sovrana dell'Istrice
Contrade di Siena
StemmaUn istrice coronato. Ai lati della corona: due rose di Cipro; sopra la corona: croce bianca su sfondo rosso del Sovrano Militare Ordine di Malta. In basso un nodo savoia azzurro
Coloribianco, nero, rosso e blu
MottoSol per difesa io pungo
PatronoBartolomeo (24 agosto)
Compagnie militariSanto Stefano, San Vincenti, La Magione, San Bartolomeo
TerzoTerzo di Camollia
SedeVia Camollia, 89 - 53100 Siena
MuseoMuseo della contrada Sovrana dell’istrice
Via Camollia, 87
Oratoriooratorio dei Santi Vincenzo e Atanasio
Palio di Siena
Vittorie41 (per il Comune)
42 (per la Contrada)
Ultima: 2 luglio 2008
AlleateBruco
Civetta
Chiocciola
Giraffa
RivaliLupa
ContradaioliIstriciaioli
DirigenzaPriore: Emanuele Squarci (dal 2020)
Capitano: Gianluca Testa (dal 2022)
PeriodicoL'Aculeo
Mappa di localizzazione della Contrada Sovrana dell'Istrice
Mappa di localizzazione della Contrada Sovrana dell'Istrice

La Contrada Sovrana dell'Istrice è una delle diciassette suddivisioni storiche della città toscana di Siena. Prende parte al Palio di Siena.

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Le strade all'epoca del Bando[modifica | modifica wikitesto]

Il Bando di Violante di Baviera (1730) determina la suddivisione territoriale delle diciassette Contrade di Siena facendo riferimento ai palazzi e ai loro proprietari dell'epoca, basandosi quindi sulle costruzioni più che sulle strade. Esso viene ancora oggi considerato la disposizione di base per determinare gli effettivi confini delle Contrade. Secondo il Bando relativo alla Nuova divisione dei confini delle Contrade, il territorio della Contrada Sovrana dell'Istrice è delimitato dalle seguenti vie e palazzi:

"Istrice, n. 15 - Dalla Porta Camollia per la strada maestra da ambe le parti fino alla dirittura della piaggia che porta alla Lizza e poggio Malavolti, dalla casa de signori Francesconi e di lì salga da man destra solamente alla squola di cavallerizza e non compreso il palazzo Malavolti occupi la Lizza tutta colla fortezza, siccome le case della piaggia che va a Santa Petronilla, la strada tutta di Campansi e Pignattello, come quelle che portano a fonte Giusta."

Il letterato Girolamo Gigli scrisse nel suo Diario Senese del 1723, sul territorio della Contrada dell'Istrice:

«L'Istrice contiene la Strada dalla Costa del Cavallerizzo a Mendici, la Lizza, la Piazza degli Umiliati, tutta Camollia fino alla Porta, il Pignattello dalle Convertite, le Strade e Vicoli da Fontegiusta, anticamente Fichereto.»

Le strade ai nostri giorni[modifica | modifica wikitesto]

Le strade che attualmente fanno parte del territorio della Contrada sono le seguenti:

  • Vie:
    • di Camollìa
    • di Fontegiusta
    • Malta
    • del Cavallerizzo (parte)
    • Montanini (parte)
    • del Romitorio
    • via del Sasso di San Bernardino
    • dei Gazzani
    • Garibaldi (parte)
    • degli Umiliati
    • Campansi
    • del Pignattello
    • Rinaldo Franci
    • Cesare Maccari
    • XXV Aprile
    • dei Mille
    • di Fontegiusta
    • Paparoni
  • Piazze:
    • la Lizza
    • Antonio Gramsci
    • Costa Paparoni
    • Guido Chigi Saracini
  • Vicoli:
    • di Malizia
    • della Magione
    • dello Sportello

Nel suo territorio si trova quello anticamente incluso nella Contrada del Leone, una delle contrade soppresse.

La storia[modifica | modifica wikitesto]

La contrada ha il titolo di "Sovrana" per concessione del Sovrano Ordine Militare di Malta. La Magione dei Templari si trova infatti nel territorio di questa Contrada (all'angolo tra via Malta e via Camollìa) lungo il percorso dell'antica via Francigena e l'Ordine ebbe sede dal XIV secolo nel rione di Camollia.

Gli aneddoti[modifica | modifica wikitesto]

L'Istrice fu protagonista del turbolento Palio di Provenzano del 1862, anticipato (com'era già successo l'anno prima) al 1º giugno per la concomitanza con la Festa dello Statuto.

Alla mossa, Lupa, Tartuca e Torre furono protagoniste di una rovinosa caduta, che provocò la morte dei cavalli delle prime due contrade. Sotto l'inveire minaccioso della Piazza, il mossiere rinviò la carriera al giorno dopo. L'indomani, alla mossa, la Torre, malgrado il proprio cavallo non fosse al meglio della forma per l'incidente del giorno prima, partì fortissima, conducendo la corsa fino al terzo San Martino. Qui la Chiocciola riuscì ad affiancare la Torre. Tra i due fantini, il torraiolo Annibale Maggiori e il chiocciolino Angiolo Fabbri detto Spagnoletto, iniziò un'accanita lotta: Maggiori addirittura si slanciò verso il cavallo della Chiocciola, afferrò Spagnoletto per la vita e prese le briglie del barbero; a sua volta il fantino della Chiocciola rispose con nerbate e persino morsi, al punto che per il duro ostacolo reciproco le due Contrade si arrestarono al Casato.

Sopraggiunse così l'Istrice: il fantino di Camollia, il grande Giuseppe Buoni detto Figlio di Buonino, dalla terza posizione si trovò incredulo in testa e seppe resistere negli ultimi metri all'indomito cavallo della Torre, nel frattempo lasciato dal suo turbolento fantino, riuscendo a precederlo di un soffio. Per quanto i Giudici avessero subito assegnato la vittoria all'Istrice, i torraioli pretendevano che fosse stato il loro cavallo a giungere per primo al bandierino. Ne seguì una violenta rissa che costrinse le autorità a requisire il Drappellone, consegnandolo solo quando si calmarono le acque all'Istrice, legittima vincitrice.

La rivalità con la Lupa[modifica | modifica wikitesto]

Prima che nascesse la loro recente quanto accesa rivalità, Lupa ed Istrice erano addirittura alleate. Furono delle banali questioni di confine, nate negli anni trenta per una disputa di pochi metri, a far nascere i primi dissidi. Per far tornare i rapporti sereni fu istituita una commissione, che però non riuscì a far accordare le parti.

La tensione salì fino ai due Palii del 1935, quando a luglio vinse la Lupa e ad agosto l'Istrice, in entrambi i casi con il cavallo Ruello. I Numeri Unici editi in quelle occasioni dalle due Contrade riportarono serie rivendicazioni reciproche e i classici sfottò palieschi che caratterizzano ogni rivalità senese: rivalità che da allora non si è mai placata.

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Bandiera dell'Italia Perugia

Vittorie[modifica | modifica wikitesto]

N° vittoria Data Fantino Cavallo
1 2 luglio 1659 ? Leprino di Buonconvento
2 2 luglio 1669 Monchino
3 2 luglio 1680 Pavolo Roncucci detto Pavolino
4 2 luglio 1688 Monco
Vittorie nel XVII secolo: 4
5 16 agosto 1709 Giovan Maria Stornello di Siena
6 2 luglio 1716 Morino Montalcino
7 2 luglio 1721 Giovan Battista Pistoi detto Cappellaro
8 2 luglio 1726 Cerrino Baio dorato di Siena
9 16 agosto 1741 Giovanni Rossi detto Ministro Baio del Concialini
10 2 luglio 1760 Antonio Vigni detto Luchino Sauro dorato del Coppi
11 2 luglio 1766 Mattia Mancini detto Bastiancino Morello della Scala
12 2 luglio 1768 Giuseppe Butelli detto Giuseppe di Vescovado Morello del Tendi
13 2 luglio 1772 Mattia Mancini detto Bastiancino Morello del Picchi
14 2 luglio 1793 Matteo Marzi detto Mattiaccio Falbo sfacciato del Gigli
Vittorie nel XVIII secolo: 10
15 3 luglio 1800 Francesco Sucini detto Polpettino Morello del Ricci
16 2 luglio 1805 Niccolò Chiarini detto Caino Morello maltinto del Cerini
17 17 agosto 1806 Matteo Brandani detto Brandino Morello del Tommi
18 19 agosto 1818 Francesco Morelli detto Ferrino Castagno balzano del Falconi
19 17 agosto 1819 Francesco Morelli detto Ferrino Morello del Magnelli
20 17 agosto 1823 Luigi Brandani detto Cicciolesso Stornello del Felli
21 16 agosto 1830 Francesco Bianchini detto Campanino Morello stellato in fronte
22 2 luglio 1832 Luigi Giraldini detto Maremmanino Morello maltinto del Bandini
23 18 agosto 1842 Giuseppe Marraghini detto Saltatore Morello del Barbetti
24 16 agosto 1860 Angiolo Fabbri detto Spagnoletto Baio scuro del Merlotti
25 2 giugno 1862 Giuseppe Buoni detto Figlio di Bonino Baio dorato del Cianchelli
26 2 luglio 1873 Mario Bernini detto Bachicche Baia scura del Romboli
27 16 agosto 1887 Dante Tavanti detto Il Citto Baio balzano del Boscagli
28 16 agosto 1894 Francesco Ceppatelli detto Tabarre Angiolusse
29 23 settembre 1896 Celso Cianchi detto Montieri Febo
Vittorie nel XIX secolo: 15
30 2 luglio 1905 Benvenuto Fineschi detto Benvenuto Ida
31 2 luglio 1913 Angelo Meloni detto Picino Strega
32 2 luglio 1914 Arturo Bocci detto Rancani Storno del Busisi
33 16 agosto 1935 Pietro De Angelis detto Pietrino Ruello
34 16 agosto 1956 Francesco Cuttone detto Mezz'etto Gaudenzia
35 16 agosto 1958 Umberto Castiglionesi detto Biba Uberta de Mores (scosso)
36 2 luglio 1961 Rosario Pecoraro detto Tristezza Uberta de Mores
37 17 settembre 1972 Andrea Degortes detto Aceto Mirabella
38 2 luglio 1975 Silvano Bietolini detto Ragno Rimini
39 2 luglio 2000 Luigi Bruschelli detto Trecciolino Gangelies
Vittorie nel XX secolo: 10
40 2 luglio 2002 Luca Minisini detto Ugo Sanchez
41 2 luglio 2008 Luigi Bruschelli detto Trecciolino Già del Menhir
Vittorie nel XXI secolo: 2

L'Istrice si attribuisce un'altra vittoria, non riconosciuta dal Comune:

  1. 1648 (1649?): bufalata cui parteciparono tutte le Contrade di Siena.

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giovanni Santi, I ritmi del palio, Siena 2000, Contrada Sovrana dell'Istrice e Edizioni Alsaba
  • Per il paragrafo La rivalità con la Lupa: ilpaliodisiena.com (testi di Roberto Filiani).
  • Mauro Marzucchi, La contrada dell'Istrice: memorie storiche
  • Per il paragrafo Gli aneddoti: ilpalio.org, che riporta notizie tratte da ilpaliodisiena.com (testi di Roberto Filiani).

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