Consiglio dei Quaranta (Treviso)
Il Consiglio dei Quaranta, o Minore, era uno degli organi costituzionali del Comune di Treviso.
Funzioni[modifica | modifica wikitesto]
Il Consiglio Minore era competente a ricevere le proposte elaborate nelle curie del Podestà. Dopo la discussione, in caso di approvazione a maggioranza relativa, esse erano passate per l'approvazione definitiva al Consiglio dei Trecento.
Composizione[modifica | modifica wikitesto]
Numero[modifica | modifica wikitesto]
Nel periodo più arcaico il Minor Consiglio era composto da soli venti membri, rinnovati ogni tre mesi. Il numero fu in seguito portato a quaranta.
Requisiti di eleggibilità e modalità d'elezione[modifica | modifica wikitesto]
Requisiti per l'eleggibilità erano l'aver compiuto i venti anni, essere cittadini trevigiani (per parte di padre, di madre o per nascita propria) o, in alternativa, essere residenti in città o nei borghi da vent'anni, e possedere beni immobili per un valore di almeno cento lire di piccoli.
Non potevano essere contemporaneamente membri del Minor Consiglio padre e figlio, ovvero due fratelli.
Esclusi restavano gli ecclesiastici e tutti coloro che godevano di privilegi ecclesiastici (prebende, immunità di foro, uffici..). Otto aptatores o rodulari erano incaricati dal Podestà di controllare le liste, o roduli, e sostituire coloro che non erano in possesso dei requisiti legali.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Marchesan, 1923 Angelo Marchesan, Treviso medievale, Istituzioni, usi, costumi, aneddoti, curiosità, 3ª ristampa anastatica con presentazione e aggiornamento bibliografico di L. Gargan, Treviso, Atesa, 1923, ISBN 88-7037-022-4.