Congregazione del buon governo

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Congregazione del buon governo
Congregatio boni regiminis
Eretto15 agosto 1592 da Clemente VIII
Soppresso1847 da Pio IX
Santa Sede  · Chiesa cattolica
I dicasteri della Curia romana

La Sacra Congregazione del Buon Governo (in latino Congregatio boni regiminis) era un organismo della Curia romana, oggi soppresso, in funzione tra il 1592 e il 1847.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Tale dicastero fu istituito per sovrintendere alla gestione fiscale ed economica delle amministrazioni comunali, affiancandosi alla Congregazione della Consulta, competente sulla giustizia e l'ordine pubblico.

Papa Clemente VIII (1592-1605) creò la congregazione con la bolla Pro commissa nobis (comunemente detta De bono regimine) del 15 agosto 1592. La bolla prevedeva che la congregazione verificasse i bilanci dei comuni, assumendo tutti i provvedimenti necessari a garantire la regolarità delle spese e degli appalti, anche al fine di realizzare un contenimento delle spese locali.

Col tempo, le funzioni della congregazione andarono precisandosi ed essa assunse una struttura più articolata. La congregazione era articolata in due sezioni: Segreteria e Computisteria. Era presieduta da un cardinale prefetto (dal 1605 al 1676 di norma il cardinal nipote del pontefice regnante) e composto di cardinali e prelati, detti "ponenti", cioè relatori delle cause relative ad una particolare area dello Stato della Chiesa. Fulcro della congregazione era il Segretario, anch'esso un prelato di Curia, che gestiva la cospicua corrispondenza con i governatori delle varie città, chiamati ad agire come delegati del Buon Governo.

Alla Congregazione furono affidate tutte le questioni relative alle comunità dello Stato, che spaziavano dall'amministrazione tecnica ed economica delle strade alla formazione dei catasti, dalla compilazione dei censimenti della popolazione alla gestione di alcuni opifici (fu il Buon Governo, per esempio, ad iniziare la Ferriera di Terni), dalle spese militari alle operazioni finanziarie relative ai "monti" (prestiti pubblici)[1].

La Congregazione del Buon governo fu abolita nel 1847 con le prime riforme di papa Pio IX (1846-1878), venendo a mancare una preziosa fonte documentaria, specie per i piccoli comuni o quelli in cui erano stati dispersi o distrutti i relativi archivi.

Cronotassi[modifica | modifica wikitesto]

Prefetti[modifica | modifica wikitesto]

Segretari[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Congregazione del Buon Governo (1592 - 1847), su ricerca.archiviodistatoroma.beniculturali.it. URL consultato il 29 gennaio 2017.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • S. Tabacchi, Buon Governo, Sacra Consulta e dinamiche dell'amministrazione pontificia nel XVII secolo, in «Dimensioni e problemi della ricerca storica», 2004, fasc. 1, pp. 43 – 65.
  • S. Tabacchi, Il Buon Governo. Le finanze locali nello Stato della Chiesa (secoli XVI-XVIII), Roma, Viella, 2007.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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