Partito Comunista (Italia)

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Disambiguazione – Se stai cercando il partito esistito dal 1921 al 1991, vedi Partito Comunista Italiano.
Partito Comunista
LeaderMarco Rizzo (presidente onorario)
PresidenteCanzio Visentin
SegretarioAlberto Lombardo
StatoBandiera dell'Italia Italia
SedeVia Ripe 10, Bagnara di Romagna[1]
AbbreviazionePC
Fondazione3 luglio 2009[2]
Derivato daPartito dei Comunisti Italiani
IdeologiaComunismo[3]
Euroscetticismo forte[3]
CollocazioneEstrema sinistra[3]
Coalizione
  • Italia Sovrana e Popolare (2022)
  • Democrazia Sovrana Popolare (dal 2023)[4]
Partito europeoIniziativa dei Partiti Comunisti e Operai d'Europa (2013-2023)
Affiliazione internazionaleIncontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai (dal 2017)
Seggi Camera
0 / 400
Seggi Senato
0 / 200
Seggi Europarlamento
0 / 76
Seggi Consiglio regionale
0 / 896
TestataLa Riscossa (dal 2016)
Organizzazione giovanileFederazione della Gioventù Comunista[5]
In precedenza:
Fronte della Gioventù Comunista (2016-2020)[6]
Colori     Rosso
Slogan«Non basta un cambio, serve una rivoluzione»
Sito webwww.ilpartitocomunista.it/

Il Partito Comunista (PC) è un partito politico italiano d'ispirazione marxista-leninista[7] fondato il 3 luglio 2009 con la denominazione Comunisti – Sinistra Popolare.[8] Dal 2013 fa parte dell'Iniziativa dei Partiti Comunisti e Operai d'Europa, di cui è stato tra i partiti fondatori e rappresentante per l'Italia.[9] Nel 2017 viene ammesso come membro effettivo all'Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La scissione dal Partito dei Comunisti Italiani[modifica | modifica wikitesto]

Durante il governo Prodi II, nel Partito dei Comunisti Italiani (PdCI) si formò attorno a Marco Rizzo un'area critica, che mirava a distanziarsi dal centro-sinistra e a perseguire l'unità delle forze comuniste.[10] Uno dei principali motivi di scontro tra Rizzo e la dirigenza del PdCI fu il referendum organizzato dai sindacati nell'ottobre 2007 sul protocollo dello stato sociale, che vide la vittoria dei favorevoli all'accordo e per il quale Rizzo denunciò brogli elettorali.[11][12] La vicenda provocò una polemica con il segretario del partito Oliviero Diliberto. Nel dicembre 2007 fu ufficialmente costituita la lista La Sinistra l'Arcobaleno, che venne contestata da Rizzo in particolare per la scelta di presentare un simbolo privo di falce e martello.[10] Dopo il fallimento della lista alle elezioni del 2008, dove raccolse appena il 3,1% dei voti, il distacco con la dirigenza del partito aumentò.

In vista delle elezioni europee del 2009 nacque poi la Lista Anticapitalista, che si rivelò anch'essa fallimentare, ottenendo il 3,4% dei voti.[13] Si provvide così a un vaglio sulla dirigenza, e in giugno il PdCI convocò l'Ufficio Politico, che votò unitamente contro le dimissioni di Diliberto a eccezione di Rizzo, che votò a favore.[14]

Vennero poi invocate dal partito misure disciplinari contro Rizzo, con l'accusa di aver appoggiato apertamente in campagna elettorale Gianni Vattimo, in quel momento esponente del partito Italia dei Valori,[15] nonostante Rizzo fosse candidato a sindaco di Collegno e presidente della provincia di Grosseto.[8] Rizzo definì tale accusa come pretestuosa e intimidatoria, dovuta all'aver chiesto chiarimenti circa le frequentazioni di Diliberto con Giancarlo Elia Valori, ex membro della P2, con cui il segretario del PdCI avrebbe avuto almeno otto incontri.[16] Il 24 giugno Rizzo fu espulso dal PdCI.[17]

La formazione dei Comunisti – Sinistra Popolare[modifica | modifica wikitesto]

Azione di protesta dei Comunisti Sinistra Popolare al Colosseo il 7 maggio 2010

Il 3 luglio 2009 Marco Rizzo e diversi dissidenti del Partito dei Comunisti Italiani fondarono il movimento Comunisti – Sinistra Popolare (CSP). L'appello costitutivo fu sottoscritto anche da diversi personaggi del mondo dello spettacolo e del giornalismo, tra cui Francesco Baccini, Marco Baldini, Marco Berry, Giorgio Gobbi, Andrea Mingardi e Darwin Pastorin.[18][19] Il primo congresso del partito si svolse tra il 6 e il 7 novembre 2010 a Roma.[20]

Nel corso del 2009 scoppiò la crisi economica greca e il 4 maggio 2010 in segno di protesta contro le restrizioni economiche varate dal governo il Partito Comunista di Grecia (KKE) occupò l'acropoli ateniese.[21] Per mostrare solidarietà ai comunisti greci anche il movimento dei Comunisti – Sinistra Popolare organizzò un'azione analoga e il 7 maggio 2010 occupò il Colosseo.[22][23] I rapporti tra i due partiti si infittirono e tra il 7 e l'8 ottobre 2011 le rispettive delegazioni si incontrano a Roma promulgando un comunicato congiunto riguardante le politiche e le azioni da adottare per far fronte alla crisi economica.[24]

Il 21 gennaio 2012 il partito assunse la denominazione Comunisti Sinistra Popolare – Partito Comunista (CSP-PC) e cambiò il simbolo.[25] Al fine di presentarsi alla elezioni politiche simbolo fu nuovamente modificato e il 24 febbraio 2013 il partito partecipò alle elezioni politiche con proprie liste, ma solo nella Ripartizione Europa dei collegi esteri.[26][27] Il 1º ottobre 2013 fondò insieme al KKE l'Iniziativa dei Partiti Comunisti e Operai d'Europa, e fu inserito nei nove partiti che ne compongono la segreteria.[9]

La fondazione del Partito Comunista[modifica | modifica wikitesto]

Presidio in ricordo della strage di Reggio Emilia partecipata da membri del PC e del FGC il 7 luglio 2018

Nel corso del I Congresso Nazionale del partito, tenutosi a Roma il 17 gennaio 2014, il nome del partito fu cambiato definitivamente in Partito Comunista (PC) e Marco Rizzo fu rieletto segretario generale.[28] In seguito alla partecipazione alle elezioni amministrative del 2016,[29] il 12 agosto il partito si dotò anche di un'organizzazione giovanile sottoscrivendo un patto d'azione con il Fronte della Gioventù Comunista, guidato da Alessandro Mustillo.[30] In occasione del referendum costituzionale promosso dal governo Renzi nel 2016 il partito si schierò per il «No»,[31] ritenendo la riforma costituzionale Renzi-Boschi come funzionale agli interessi del grande capitale in quanto volto a facilitare politiche antipopolari da parte dei governi.[32]

Il 21 gennaio 2017 si tenne a Roma il II Congresso Nazionale in cui Rizzo fu riconfermato alla carica di segretario generale.[33] In occasione del sessantesimo anniversario della firma dei Trattati di Roma il partito organizzò a Roma una manifestazione, ribadendo la propria contrarietà all'Unione europea.[34] Nel novembre 2017 fu ammesso come membro effettivo all'Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai e prese parte alla XIX edizione dell'Incontro, che si svolse a San Pietroburgo[35] e l'11 novembre convocò a Roma una manifestazione nazionale in occasione del centesimo anniversario della rivoluzione d'ottobre.[36]

Il partito si presentò per la prima volta nelle circoscrizioni italiane alle elezioni politiche del 2018, pur correndo in circa la metà delle circoscrizioni alla Camera e al Senato, ottenendo globalmente lo 0,3% dei voti. L'anno seguente si presentò alle elezioni europee in tutte le circoscrizioni ottenendo lo 0,9% dei voti.[13]

Le scissioni e le alleanze[modifica | modifica wikitesto]

In seguito alle elezioni regionali umbre, dove il partito aveva ottenuto l'1,0%, le divergenze tra la dirigenza del partito e il FGC aumentarono, portando l’ex segretario del FGC Alessandro Mustillo a dare le dimissioni dall'Ufficio politico. La rottura con il FGC sarà poi netta l'11 marzo 2020, quando il FGC sospese il patto d'azione col partito, per poi allontanarsi definitivamente.[37][38]

Nel corso della campagna elettorale per le elezioni regionali in Emilia-Romagna del 2020, in opposizione alla coalizione di centrodestra si venne a formare il Movimento delle Sardine guidato da Mattia Santori, che venne salutato positivamente dalla maggioranza dei partiti di sinistra italiani, mentre venne criticato dal Partito Comunista, che lo valutò una stampella del PD.[39] Per il referendum costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari il PC si schierò a sostegno del «No» al fine di indebolire il Movimento 5 Stelle, promotore della riforma.[40]

Con le dimissioni del governo Conte II il PC si schierò all'opposizione del nascente governo Draghi, organizzando una manifestazione e dando vita al Comitato 27 febbraio, un raggruppamento di associazioni contrarie a Draghi.[41] Rizzo in particolare denunciò una presunta «campagna mediatica di consacrazione» nei confronti del nuovo Presidente del Consiglio, e additò Mario Draghi tra i principali responsabili dei processi di privatizzazione avvenuti in Italia a partire dagli anni novanta.[42]

Nell'ambito delle politiche di gestione della pandemia di COVID-19 il partito denunciò la carenza del materiale sanitario sui posti di lavoro e il mantenimento delle attività produttive non essenziali nonostante la quarantena in atto.[43] Si è poi dichiarato contrario alla misura del green pass, giudicata dal partito inutile a fini sanitari e utilizzata come strumento di controllo sociale discriminatorio, atto a facilitare le operazioni di licenziamento.[44] Proprio in seno a queste tematiche il 9 agosto 2021 la sezione livornese, guidata da Lenny Bottai, lasciò il partito, lamentando una mancanza di chiarezza da parte della dirigenza su vaccini e pandemia.[45][46]

L'11 novembre 2021 il senatore Emanuele Dessì, eletto nel 2018 col Movimento 5 Stelle (M5S) ed espulso nel febbraio 2021 per non aver votato la fiducia a Draghi, aderì al PC costituendo all'interno del gruppo misto la componente del Partito Comunista.[47] L'avvicinamento ai dissidenti del M5S proseguì in occasione dell'elezione del Presidente della Repubblica Italiana del 2022, in cui il partito condivise con loro e con altri parlamentari afferenti al gruppo misto la candidatura di Paolo Maddalena.[48]

Il 3 maggio 2022 la componente parlamentare del PC è confluita nel gruppo di opposizione Uniti per la Costituzione-C.A.L. (Costituzione, Ambiente, Lavoro), principalmente costituito da scissionisti del M5S e contrario all'invio di armi al governo ucraino durante l'invasione russa.[49] Alle elezioni amministrative tra i capoluoghi di provincia il PC si presenta con una lista propria a Pistoia, mentre a Genova, Parma e Palermo entra a far parte di liste unitarie con partiti e movimenti politici affiliati al gruppo parlamentare Uniti per la Costituzione.

In continuità a quanto avvenuto per le amministrative, in vista delle elezioni politiche del 2022 il PC aderisce alla lista unitaria Italia Sovrana e Popolare insieme a diversi partiti e movimenti come Ancora Italia di Francesco Toscano, Riconquistare l’Italia di Stefano D’Andrea, Azione Civile di Antonio Ingroia, Patria Socialista di Igor Camilli, Italia Unita di Francesco Nappi, Rinascita Repubblicana di Francesca Donato (la quale però abbandona la lista prima delle elezioni[50])[51] che tuttavia non riuscirà a superare la soglia di sbarramento, ottenendo il 1,24% dei voti alla Camera e il 1,12% al Senato.[52]

Contro la svolta "sovranista" nel dicembre 2022 il PC subisce una scissione che porta alla nascita di un nuovo gruppo chiamato Costituente Comunista[53], guidato dal sociologo e saggista abruzzese Dario Leone.

Il 21 gennaio 2023 il comitato generale del partito elegge come suo nuovo segretario Alberto Lombardo, mentre a Rizzo viene affidato l'incarico di presidente onorario.[54] Due giorni dopo Partito Comunista, Azione Civile, Fronte per la Sovranità Popolare e Ancora Italia Sovrana e Popolare fondano Democrazia Sovrana Popolare per proseguire l'esperienza di ISP.[55][56] In seguito al Congresso Nazionale di marzo 2023 Lombardo viene riconfermato segretario e Rizzo presidente onorario, mentre Salvatore Catello diventa vice-segretario generale.[57][58]

A febbraio 2024 Salvatore Catello, ex vice-segretario generale e responsabile nazionale organizzazione e Alessandro Pascale, ex responsabile nazionale formazione e direttore de “La Riscossa”, guidano una scissione dal PC[59], che porta alla nascita di una nuova organizzazione chiamata Resistenza Popolare.

Ideologia e posizioni[modifica | modifica wikitesto]

Schieramento politico[modifica | modifica wikitesto]

Il PC dichiara di lavorare per la trasformazione dell'Italia in una repubblica socialista e di basare la propria ideologia sul marxismo-leninismo, riconoscendo l'esperienza storica dei Paesi del socialismo reale, del movimento operaio e comunista e della resistenza italiana, quindi rifiutando le teorie riformiste e revisioniste,[60] il pensiero eurocomunista[61] e le "vie nazionali al socialismo".[62] Il partito afferma di individuare nell'anti-imperialismo e nell'internazionalismo due suoi principi fondamentali.[63]

Il PC riconosce come figure di riferimento per quanto riguarda la storia del movimento comunista in Italia Antonio Gramsci, Pietro Secchia e Eugenio Curiel[64] mentre è critico nei confronti di Palmiro Togliatti ed Enrico Berlinguer.[65][66][67] Il PC vede con favore le figure storiche di Marx, Engels, Lenin e Stalin, considerando privo di significato politico il termine "stalinismo",[68][69] accusando anzi i revisionisti di utilizzarlo in senso anti-marxista-leninista.[70] È molto critico nei confronti dei successori di Stalin a partire da Chruščëv,[68] e particolarmente della figura di Michail Gorbačëv, considerato la causa della caduta dell'URSS.[60][71]

Un elemento di novità elaborato dal PC rispetto alla dottrina marxista-leninista tradizionale consiste nel promuovere un'alleanza sociale tra la classe lavoratrice e il ceto medio, che secondo le analisi di partito starebbe sperimentando un fenomeno di impoverimento per via delle politiche economiche attuate in Italia a partire dagli anni 1990 in poi, ritenute neoliberiste. La vecchia divisione della società in classi rigide è oggi interpretata dal partito nella dicotomia "coloro che vivono del proprio lavoro" e "coloro che vivono di rendita del proprio capitale".[72][73]

Dal punto di vista istituzionale sostiene, nel passaggio intermedio dalla liberaldemocrazia al socialismo, l'adozione di una legge proporzionale senza soglia di sbarramento e di un parlamento monocamerale "per semplificare e velocizzare l’iter legislativo".[74] Nonostante ciò, nell'ambito del referendum costituzionale del 2020, si è schierato sul fronte del No.[75]

Sostiene inoltre una netta separazione tra Chiesa e Stato, sostenendo la laicità di quest'ultimo "nel rispetto paritario di tutte le confessioni religiose e dell’ateismo".[74]

Politica estera[modifica | modifica wikitesto]

Il PC si attesta su posizioni fortemente euroscettiche, sostenendo l'irriformabilità dell'Unione europea, definita un "conglomerato imperialista", e la necessità di un'uscita immediata e unilaterale dell'Italia dalla stessa UE.[76]

In quanto legato dal punto di vista storico alla dottrina antirevisionista e ai paesi del socialismo reale del Patto di Varsavia, il partito si attesta su posizioni fortemente antiamericane sia dal punto di vista culturale che dal punto di vista politico, proponendo l'uscita dell'Italia dalla NATO.[62]

Il Partito Comunista vede inoltre con favore alcuni stati socialisti quali Cuba, Corea del Nord e Vietnam, mentre ha una visione più critica nei confronti della Cina.[77] Il partito inoltre appoggia la causa palestinese,[78] mentre nell'ambito del conflitto russo-ucraino sostiene Putin e le repubbliche separatiste di Doneck e Lugansk[79] ed è contrario alle sanzioni economiche alla Russia e all'invio di armamenti all'Ucraina nel corso dell'invasione russa del 2022.[80]

Politica economico-sociale[modifica | modifica wikitesto]

Le politiche lavorative riguardano l'istituzione di un salario minimo intercategoriale, la riduzione dell'orario lavorativo e il ripristino della scala mobile, oltre all'abolizione delle leggi sul lavoro che introducono il precariato.[81]

Il PC propone la nazionalizzazione delle principali attività produttive nazionali, quindi l'azzeramento unilaterale del debito pubblico detenuto dalle banche e dai fondi speculativi, una tassa contro i grandi patrimoni e l'abolizione dei privilegi fiscali della Chiesa cattolica. Contestualmente è previsto il sostegno economico per la ricerca e lo sviluppo portato avanti dalle piccole imprese, delle banche e delle proprietà immobiliari. In ambito sociale intende incentivare gli investimenti nello stato sociale e nelle politiche ambientali.[82]

Affiliazioni internazionali[modifica | modifica wikitesto]

Il Partito Comunista intrattiene strette relazioni con il Partito Comunista di Grecia (KKE),[83] con cui ha contribuito a fondare nel 2013 l'Iniziativa dei Partiti Comunisti e Operai d'Europa,[9] e dal 2017 fa parte dell'Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai.[35]

Organizzazione[modifica | modifica wikitesto]

Struttura[modifica | modifica wikitesto]

Il partito è organizzato secondo il principio del centralismo democratico, che consiste nella libertà dei membri del partito di discutere, ma una volta che la decisione è scelta dal voto della maggioranza, tutti i membri si impegnano a sostenere quella decisione, pertanto è espressamente vietata la formazione delle correnti.[84]

Il massimo organo deliberativo è il Congresso del PC, che normalmente si svolge ogni tre anni ed elegge il Comitato centrale. Negli intervalli tra i Congressi l'organismo di direzione politica è il Comitato centrale, che in seduta comune con la Commissione Centrale di Controllo e Garanzia, elegge l'Ufficio Politico, l'organo esecutivo che attua la linea politica stabilita dal Comitato Centrale, di cui fanno parte le maggiori cariche del partito, tra cui il Presidente, il Tesoriere e il Segretario generale[85], il quale lo presiede e lo convoca e detiene anche la guida politica del partito.[86]

Al livello basilare del partito ci sono le sezioni, composte da un minimo di cinque membri, eleggono un Segretario e una segreteria esecutiva. A livello regionale e provinciale invece il partito è organizzato in comitati che eleggono un segretario, un presidente e una segreteria. Le federazioni estere continentali sono equiparate al comitato regionale, mentre quelle dei singoli Paesi ai comitati provinciali.[87]

Segretario generale
  • Marco Rizzo (3 luglio 2009 – 21 gennaio 2023)[88]
  • Alberto Lombardo (21 gennaio 2023 – in carica)

Presidente

  • Canzio Visentin (3 luglio 2009 – in carica)

Presidente onorario

  • Marco Rizzo (21 gennaio 2023 – in carica)

Vicesegretario

  • Salvatore Catello (21 gennaio 2023 – 21 gennaio 2024)

Organizzazione giovanile[modifica | modifica wikitesto]

Tra il 2016 e il 2020 l'organizzazione giovanile a cui il PC fece riferimento fu il Fronte della Gioventù Comunista, fondato il 10 giugno 2012. Il FGC strinse un patto d'azione con il PC nel 2016[30][89] per poi sospenderlo[90] il 12 marzo 2020.[38] Durante il periodo di collaborazione il FGC ha comunque mantenuto la propria autonomia organizzativa nella gestione del tesseramento degli iscritti e dei suoi organi di informazione ufficiali.

Dal 12 marzo 2020, in seguito alla rottura con il Fronte, iniziò il processo di costruzione dell'organizzazione giovanile del Partito Comunista. In occasione del III congresso del partito, il 7 e 8 novembre 2020 venne ufficializzata la creazione della Federazione della Gioventù Comunista, che iniziò la propria attività l'8 aprile 2021.[91]

Stampa[modifica | modifica wikitesto]

Il logo del giornale La Riscossa

L'organo d'informazione ufficiale del Partito Comunista è La Riscossa, giornale online che è stato inaugurato il 1º settembre 2016.[92]

Congressi nazionali[modifica | modifica wikitesto]

  • Congresso Comunisti Sinistra Popolare – Roma, dal 6 al 7 novembre 2010 – Dire e fare
  • I Congresso – Roma, dal 17 al 19 gennaio 2014 – Costruire il Partito, organizzare la lotta
  • II Congresso – Roma, dal 21 al 22 gennaio 2017 – Non c’è vittoria, non c’è conquista senza un vero partito comunista
  • III Congresso – in videoconferenza a causa della pandemia, dal 7 all'8 novembre 2020
  • IV Congresso – Roma, dal 25 al 26 Marzo 2023 - "Rafforzare - Unire - Allargare"

Risultati elettorali[modifica | modifica wikitesto]

Elezione Voti % Seggi
Politiche 2013[N 1] Camera 6.977 0,71
0 / 12
Senato 7.578 0,85
0 / 6
Politiche 2018[N 2] Camera 106.182 0,32
0 / 630
Senato 101.230 0,33
0 / 315
Europee 2019 235.542 0,88
0 / 76
Politiche 2022 Camera In Italia Sovrana e Popolare
0 / 400
Senato In Italia Sovrana e Popolare
0 / 200
  1. ^ Presente nella sola ripartizione Europa della Estero (limitatamente a tale ripartizione: 1,33% alla Camera e 1,58% al Senato)
  2. ^ Presente in 16 su 29 circoscrizioni della Camera e in 13 su 21 del Senato

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Il 21 gennaio 2012 il simbolo originario del partito viene modificato su decisione del Comitato Centrale, inserendo sotto a falce e martello la dicitura Partito Comunista[28] contestualmente al cambio di denominazione in Comunisti Sinistra Popolare – Partito Comunista. Il 17 gennaio 2013 il partito cambia nel proprio logo il colore di falce e martello da giallo a bianco per problemi di registrazione del simbolo, giudicato troppo simile a quello di Rifondazione Comunista, assumendo il logo tuttora in uso.[93][94]

Simboli elettorali[modifica | modifica wikitesto]

Inni[modifica | modifica wikitesto]

Gli inni ufficiali del partito sono L'Internazionale e Bandiera rossa.[95]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Statuto del Partito Comunista, 2020, Art. 1.
  2. ^ Nato come Comunisti – Sinistra Popolare
    Ridenominazioni:
    • 21 gennaio 2012: Comunisti Sinistra Popolare – Partito Comunista
    • 17 gennaio 2014: Partito Comunista
  3. ^ a b c (EN) Italy - Parties, su Europe Elects. URL consultato il 4 marzo 2023 (archiviato dall'url originale l'8 agosto 2022).
  4. ^ Marco Rizzo non è più segretario del Pc, la rivoluzione dei compagni: «Io epurato? Macché». La parabola: da Fidel ai complottisti, su corriere.it, 23 gennaio 2023. URL consultato il 26 gennaio 2023.
  5. ^ Nasce l'organizzazione giovanile del Partito comunista, si può aderire dai 14 anni, in Il Messaggero, 9 aprile 2021. URL consultato il 13 aprile 2021 (archiviato il 13 aprile 2021).
  6. ^ organizzazione attiva dal 2012, federatasi nel 2016 al Partito Comunista. Nel corso del 2020 viene sospeso il patto di federazione per divergenze politiche, e continua la sua attività autonomamente.
  7. ^ Statuto del Partito Comunista, 2017, Preambolo.
  8. ^ a b Marco Rizzo presenta il movimento politico "Comunisti - Sinistra popolare", su radioradicale.it, 3 luglio 2009. URL consultato il 22 febbraio 2019 (archiviato il 23 febbraio 2019).
  9. ^ a b c (EL) Τα κόμματα που συμμετέχουν στην «Πρωτοβουλία» [I partiti che partecipano all'«Iniziativa»], su rizospastis.gr, 2 ottobre 2013. URL consultato il 17 luglio 2022.
  10. ^ a b La Cosa Rossa? Sinistra e Arcobaleno, su corriere.it. URL consultato il 22 febbraio 2019 (archiviato il 1º luglio 2017).
  11. ^ Welfare, al via il referendum. Damiano apre su precari e lavori usuranti, su repubblica.it, 8 ottobre 2007. URL consultato il 26 ottobre 2018 (archiviato il 14 giugno 2018).
  12. ^ Welfare, Prodi: "Nessuna modifica". Tutti i sindacati contro Rizzo, su repubblica.it, 9 ottobre 2007. URL consultato il 26 ottobre 2018 (archiviato il 14 giugno 2018).
  13. ^ a b Archivio storico delle elezioni, su elezionistorico.interno.gov.it. URL consultato il 25 maggio 2020 (archiviato il 1º marzo 2020).
  14. ^ Chi è Marco Rizzo, candidato Partito Comunista sindaco Torino, su lettera43.it, 4 aprile 2016. URL consultato il 22 febbraio 2017 (archiviato il 23 febbraio 2019).
  15. ^ La Rinascita della sinistra n. 24/2009 (PDF), su quipunet, 24 settembre 2009. URL consultato il 24 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 25 novembre 2012).
  16. ^ Fratelli-coltelli a sinistra / Marco Rizzo: "Diliberto renda conto della sua amicizia con uno della P2". Intanto, l'ex parlamentare del Pdci rischia l'espulsione, su blitzquotidiano.it, 23 giugno 2009. URL consultato il 26 ottobre 2018 (archiviato il 19 ottobre 2017).
  17. ^ Rizzo espulso dai Comunisti Italiani a causa del piduista Valori, su archivio.senzasoste.it, 25 giugno 2009. URL consultato il 26 ottobre 2018 (archiviato il 14 giugno 2018).
  18. ^ Sinistra Popolare, su proletaria.it, 3 luglio 2009. URL consultato il 2 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 20 giugno 2010).
  19. ^ Sinistra Popolare, su perlacostituentecomunista.blogspot.com, 3 luglio 2009. URL consultato il 3 maggio 2019 (archiviato il 20 aprile 2019).
  20. ^ Intervento conclusivo del Segretario Marco Rizzo, su resistenze.org, 7 novembre 2010. URL consultato il 25 gennaio 2019 (archiviato il 26 gennaio 2019).
  21. ^ Administrator, L'ottimo esempio del KKE, su marx21.it. URL consultato il 3 maggio 2020.
  22. ^ Atene chiama, Roma risponde, su comunistisp.it. URL consultato il 3 maggio 2020 (archiviato il 30 maggio 2016).
  23. ^ Kataweb.it - Blog - Notizie » Blog Archive » ATENE CHIAMA ROMA RISPONDE !, su notimaz.blog.kataweb.it. URL consultato il 3 maggio 2020 (archiviato il 10 maggio 2010).
  24. ^ Rizospastis (giornale del KKE) sull’incontro con CSP. Edizione della domenica con diffusione militante., su ilpartitocomunista.it. URL consultato il 3 maggio 2020 (archiviato il 17 novembre 2021).
  25. ^ Partito Comunista, il simbolo di Comunisti Sinistra Popolare, su resistenze.org, 25 gennaio 2012. URL consultato il 26 ottobre 2018 (archiviato il 26 ottobre 2018).
  26. ^ Elezioni politiche italiane del 2013, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'Interno. URL consultato il 3 maggio 2020 (archiviato il 4 ottobre 2017).
  27. ^ Elezioni politiche italiane del 2013, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'Interno. URL consultato il 3 maggio 2020 (archiviato il 4 ottobre 2017).
  28. ^ a b Torna il Pc? Nessun nuovo nato, solo un cambio di nome, su isimbolidelladiscordia.it, 20 gennaio 2014. URL consultato il 2 febbraio 2020 (archiviato il 17 novembre 2021).
  29. ^ Marco Rizzo: ecco i candidati sindaco del Partito Comunista, su affaritaliani.it, 21 gennaio 2016. URL consultato il 26 ottobre 2018 (archiviato il 12 dicembre 2018).
  30. ^ a b Una nuova fase e nuove sfide per il FGC. Il Comitato Centrale elegge la nuova Segreteria, su gioventucomunista.it, 12 agosto 2016. URL consultato il 26 ottobre 2018 (archiviato il 16 agosto 2018).
  31. ^ Lanfranco Palazzolo, Intervista a Marco Rizzo sul referendum costituzionale, su radioradicale.it, 2 dicembre 2016. URL consultato il 26 ottobre 2018 (archiviato il 15 giugno 2018).
  32. ^ Un no comunista alla riforma costituzionale, su lariscossa.com, 30 settembre 2016. URL consultato il 26 ottobre 2018 (archiviato il 16 agosto 2018).
  33. ^ Partito Comunista a congresso. Rizzo confermato segretario, su Lariscossa.com, 23 gennaio 2017. URL consultato il 26 ottobre 2018 (archiviato il 26 febbraio 2019).
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