Complesso di Santa Maria delle Grazie

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Complesso di Santa Maria delle Grazie
La chiesa e il convento di Santa Maria delle Grazie
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneCampania
LocalitàGiugliano in Campania
Coordinate40°56′03.53″N 14°12′13.17″E / 40.934314°N 14.203659°E40.934314; 14.203659
Religionecattolica
TitolareMadonna delle Grazie
OrdineFrancescani
Diocesi Aversa

Il complesso di Santa Maria delle Grazie e sant'Alessio[Quale?] (chiesa e convento) sorge in prossimità del centro storico di Giugliano, nella città metropolitana di Napoli. Da non confondere con la chiesa nota come Madonna delle Grazie, in realtà chiesa di San Giovanni a Campo, posta ai margini sudorientali del centro. Per questo il complesso è più semplicemente noto come convento francescano.

Interno

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Fu edificato ai primi del XVII secolo per ospitare i frati francescani della città sui terreni del duca Galeazzo Francesco Pinelli, signore di Giugliano[1], al posto della preesistente chiesa di Sant'Alessio. Sottratto all'ordine religioso nel XIX secolo, fu riacquistato dai frati nel 1901 che provvidero a restaurare alcune parti del complesso in degrado.

Il convento[modifica | modifica wikitesto]

Il convento, dall'aspetto compatto e dalle mura massicce, si presenta con le strutture antiche del chiostro e di alcuni interni: tuttavia sono evidenti gli esiti dei restauri novecenteschi per il recupero della struttura (si osservi il fronte che dà sulla strada, ad esempio). Le gallerie del chiostro furono affrescate alla metà del Seicento (ne rimane uno); un altro nel convento raffigura i Santi patroni che intercedono con Cristo per la protezione di Giugliano dalla peste: mostra una interessante veduta della città (la più antica che si conosca) ripresa dall'alto del convento[2][3].

La chiesa[modifica | modifica wikitesto]

Esterno[modifica | modifica wikitesto]

La facciata della chiesa propone un modello alquanto diffuso dell'architettura napoletana del XVIII secolo (si presume, quindi, che sia stata terminata in quell'epoca): impostata su uno schema pressoché quadrato (in larghezza misura quasi quanto in altezza), è divisa da lesene che portano un grande timpano semicircolare, con portale centrale e finestrone in asse con un fastigio, in alto, di pinnacoli; a sinistra il piccolo campanile rococò cuspidato.

Interno[modifica | modifica wikitesto]

A navata unica, con cappelle e presbiterio rettangolare in pianta, è decorato da stucchi settecenteschi. Presenta cappelle solo sul lato destro, in ognuna, un altare in marmi policromi. Alla parete opposta, in corrispondenza, dipinti che vanno dal XVII al XVIII secolo. La volta a botte unghiata incornicia dipinti di scuola locale; sull'altare e in controfacciata affrontati, infine, due piccole pregevoli tele settecentesche.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Fabio Sebastiano Santoro, Scola di canto fermo, Napoli, 1715, p. 100.
  2. ^ AA. VV.; "Una guida per Giugliano"; Giugliano 199(?)
  3. ^ La storia di un affresco contestato come complotto dei Frati Francescani, su internapoli.it.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Agostino Basile, Memorie istoriche della terra di Giugliano, Napoli, 1800, pp. 274-277.
  • Fabio Sebastiano Santoro, Scola di canto fermo, Napoli, 1715, p. 100.
  • AA. VV., Una guida per Giugliano, Giugliano, 1988
  • Tobia Iodice,Trent'anni di furti d'arte a Giugliano, Giugliano, 2004
  • Marco di Mauro, In viaggio. La Campania. Proposte attributive, ricerche archivistiche e bibliografiche, Napoli, Paparo Edizioni, 2009, pp. 108 - 109

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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