Commissione (Cosa nostra statunitense)

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I boss della Commissione di Cosa nostra americana operanti nel 1963 in un grafico elaborato dalla Commissione McClellan in collaborazione con l'FBI sulla base delle indicazioni di Joe Valachi.

La Commissione è un organo di Cosa nostra statunitense, omologo della commissione di Cosa nostra italiana.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1931, alla fine della Guerra castellammarese, Salvatore Maranzano divise la rete della criminalità organizzata in 24 famiglie, ognuna delle quali eleggeva il proprio boss. Sotto il boss ci sarebbe stato un sotto capo (o consigliere), poi i caporegime, o luogotenenti, e sotto di loro i soldati. La città di New York fu divisa in cinque famiglie:

A capo di tutto ci sarebbe stato "Il capo dei capi", o boss dei boss, e Maranzano si nominò in questa carica.[1]. Nel corso del XX secolo la Commissione ha subito vari cambiamenti e quando la Commissione fu scoperta dall'FBI, nel 1963, grazie alle dichiarazioni di Joe Valachi, vi prendevano parte i boss delle 5 famiglie di New York, i boss di Chicago, Buffalo, Cleveland, Pittsburgh, Filadelfia, Providence, New Orleans, Saint Louis, Detroit, Dallas, Kansas City, della Florida, del Colorado, e della California, Los Angeles e San Diego.

Nel 1986 il Procuratore Federale Rudolph Giuliani riuscì a portare a processo quattro dei sei boss che sedevano in Commissione, Antohny Salerno (famiglia Genovese), Antohny Corallo (famiglia Lucchese), Carmine Persico (famiglia Colombo) e Philip Rastelli (famiglia Bonanno), i quali ricevettero una sentenza da cento anni di carcere a testa[2].

Attualmente si stima che ne facciano parte ancora i boss delle Cinque famiglie di New York e il boss di Chicago, anche se comunque preferiscono partecipare a riunioni con due o tre boss al massimo.

Attuali membri della commissione[modifica | modifica wikitesto]

Cultura di massa[modifica | modifica wikitesto]

Nel film e nei romanzi de Il padrino, la Commissione è composta inizialmente da:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ https://americanmafiahistory.com/gaspar-digregorio/. URL consultato il 14 maggio 2020.
  2. ^ E NEL TRIBUNALE DI BROOKLYN VINSE L'ITALIA DEL 'PADRINO' - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 22 ottobre 2022.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]