Claudio Bonoldi

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Claudio Bonoldi (Piacenza, 26 ottobre 1783Milano, 14 febbraio 1846) è stato un tenore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Bonoldi fu un tenore lirico[1]. All'inizio della carriera fu particolarmente adatto a ricoprire parti nelle opere buffe. Successivamente, con l'evolversi del suo timbro vocale, divenuto più scuro e risonante, interpretò anche parti più drammatiche, come Pollione nella Norma, fino a ricoprire anche ruoli di basso-cantante, come Assur in Semiramide di Gioachino Rossini e Don Giovanni nell'opera di Wolfgang Amadeus Mozart. Nel linguaggio musicale contemporaneo lo si potrebbe definire un baritenore.

Studiò canto nella sua città natale con il maestro Giacomo Carcani (1734-ca. 1820) e si perfezionò con il maestro B. Gherardi. Egli iniziò la sua carriera nel 1803, al Teatro d'Angennes di Torino esibendosi in parti di secondo mezzo carattere.[2] Al Teatro alla Scala di Milano debuttò nel 1811 nella parte di Peronio nella prima esecuzione assoluta dell'opera Annibale in Capua di Giuseppe Farinelli. Nelle successive stagioni scaligere il tenore cantò frequentemente dal 1812 fino al 1826. Sempre alla Scala, il 26 settembre 1812 fu protagonista nella prima esecuzione assoluta dell'opera La pietra del paragone di Gioachino Rossini, con a fianco il contralto Marietta Marcolini e il basso Filippo Galli. Per il celebre compositore di Pesaro, Bonoldi cantò in altre tre opere in prima esecuzione assoluta: Sigismondo al Teatro la Fenice di Venezia il 26 dicembre 1814, Armida al Teatro San Carlo di Napoli l'11 novembre 1817, Bianca e Falliero al Teatro alla Scala il 16 dicembre 1819.

Bonoldi si esibì con continuità nei principali teatri italiani: Teatro San Carlo di Napoli, Teatro Argentina di Roma, Teatro Sant'Agostino di Genova, Teatro Comunale di Bologna, Teatro Ducale di Parma, Teatro Carcano di Milano, Teatro la Fenice di Venezia, Teatro Regio di Torino, Teatro Comunale di Trieste, Teatro della Società di Rovigo, Teatro degli Avvalorati di Livorno, Teatro Filarmonico di Verona, Teatro Municipale di Piacenza, Teatro lirico di Padova, Teatro Riccardi di Bergamo, Teatro Municipale di Cuneo. Gli importanti successi di pubblico ottenuti in Italia gli consentirono di essere scritturato anche nei teatri di Francia e Spagna, dove ottenne la nomina di Virtuoso da Camera del re di Spagna.

Suo cavallo di battaglia fu il personaggio di Vanoldo in La rosa bianca e la rosa rossa di Giovanni Simone Mayr, ma ebbe altre parti a lui congeniali come Giocondo in La pietra del paragone e il mozartiano Don Giovanni. Le cronache del tempo ci raccontano di un personaggio dal carattere piuttosto irruente: «cantante insigne e più insigne bastonatore d'uomini e di giornalisti che passeggiava sempre armato d'una canna d'India»[3]. Si ritirò dalle scene nel 1842 e successivamente insegnò canto presso il conservatorio di Milano. Morì nel capoluogo lombardo[4]

Repertorio[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ «Possiede un ottimo portamento di voce, come pure l'agilità. Fu applaudito sulle scene de' principali teatri d'Italia» (Carlo Gervasoni, Nuova teoria di musica ricavata dall'odierna pratica, ossia metodo sicuro e facile in pratica per ben apprendere la musica: a cui si fanno precedere varie notizie storico-musicali, Parma, Stamperia Blanchon, 1812, p. 98; accessibile gratuitamente on-line come ebook-gratis Google).
  2. ^ Ricci
  3. ^ Beniamino Gutierrez, Il Teatro Carcano (1803-1914): glorie artistiche e patriottiche, decadenza e resurrezione, Bologna, A. Forni, 1984.
  4. ^ Teatri, arti e letteratura, vol. 45, p. 16, Bologna, Tip. Gov. - Alla Volpe, 1846 (accessibile gratuitamente on-line come ebook-gratis Google).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giampiero Tintori, 200 ans d'opéra La Scala, Ken Art S.A. Editeur, Geneve, 1979.
  • Rodolfo Celletti, Voce di tenore. Dal Rinascimento a oggi, storia e tecnica, ruoli e protagonisti di un mito della lirica, Idea Libri, Milano, 1989. ISBN 88-7082-127-7
  • Giorgio Appolonia, Le voci di Rossini, prefazione di Giorgio Gualerzi, Eda, Torino, 1992.
  • Gustavo Marchesi, Canto e cantanti, Casa Ricordi, Milano, 1996.
  • Evaristo Pagani, Raccolte Biografiche Cantanti Lirici Italiani, edito in proprio, Albino, 2009.
  • Franco C. Ricci, Bonoldi, Claudio, in Alberto Maria Ghisalberti (a cura di), Dizionario Biografico degli Italiani, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 1971, volume 12 (accessibile gratuitamente on-line in Treccani.it)

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN225755558 · ISNI (EN0000 0003 6443 7271 · CERL cnp01383472 · LCCN (ENno2012100639 · GND (DE141940018 · BNF (FRcb147525820 (data) · WorldCat Identities (ENlccn-no2012100639