Claire de Castelbajac

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Serva di Dio
Claire de Castelbajac
 
NascitaParigi, 26 ottobre 1953
MorteTolosa, 22 gennaio 1975
Venerata daChiesa cattolica
Santuario principaleAbbazia Santa Maria di Boulaur, Saramon Francia
Ricorrenza22 settembre

Claire de Castelbajac (Parigi, 26 ottobre 1953Tolosa, 22 gennaio 1975) è stata una restauratrice francese.

Nota per la sua testimonianza sulla gioia nella vita spirituale, è stata dichiarata serva di Dio dalla Chiesa cattolica, che nel 1990 ha avviato il suo processo di beatificazione[1].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

L'infanzia in Marocco e in Francia[modifica | modifica wikitesto]

Passa i primi anni della sua infanzia in Marocco, per poi trasferirsi con la famiglia in Francia, nel Gers.

Cresciuta in una famiglia cattolica, ha un carattere aperto ed entusiasta, ma già da bambina numerose malattie ne rivelano la gracilità di salute.

Da adolescente desidera un futuro come missionaria. Nel 1968 è colpita del vento di contestazione che soffia sulla Chiesa e si impegna nella preghiera, in particolare alla Vergine Maria[2].

Gli anni a Roma[modifica | modifica wikitesto]

Dopo aver iniziato gli studi universitari a Tolosa[2], Claire decide di seguire la sua passione per l'arte pittorica e nel 1972 si trasferisce a Roma, dove si specializza nel restauro di opere d'arte presso l'Istituto centrale del restauro. Anche in questo periodo Claire sente e condivide con le persone che la circondano la sua vocazione alla felicità ma conosce, al tempo stesso, un periodo di crisi spirituale[3].

Nell'estate del 1974, Claire si reca per alcune settimane in pellegrinaggio con un gruppo di amici in Terra santa[4], sotto la guida di un padre domenicano. Questa esperienza si rivela fondamentale per la sua vita spirituale, che si orienta ormai verso una piena disponibilità a Dio[5].

Dopo il ritorno dalla Terra Santa, Claire lavora sugli affreschi di Santa Chiara, nella basilica di San Francesco di Assisi. È un periodo intenso, di preghiera e di interiorizzazione, vissuto a contatto con le monache benedettine presso le quali sceglie di alloggiare[5].

La morte[modifica | modifica wikitesto]

Rientrata per un breve periodo in Francia, il 30 dicembre 1974 trascorre la giornata prosternata in ginocchio davanti alla Grotta di Massabielle presso Lourdes dove prega a lungo la Beata Vergine. Sabato 4 gennaio è colpita da una meningoencefalite virale fulminante. Il 17, incosciente, riceve l'unzione degli ammalati. La sera del 20 cade in coma irreversibile. Muore mercoledì 22 gennaio 1975, verso le cinque del pomeriggio[6].

Dal 2004[5] il suo corpo è conservato all'interno della chiesa dell'abbazia di Santa Maria di Boulaur.

Dopo la morte[modifica | modifica wikitesto]

La riscoperta e la valorizzazione[modifica | modifica wikitesto]

Il pensiero e la testimonianza di Claire de Castelbajac sono stati noti in vita solo alle persone che l'hanno incontrata e conosciuta. La raccolta delle sue lettere è stata infatti pubblicata postuma, nel 1977, insieme ad alcune testimonianze biografiche. Negli anni successivi il suo pensiero e la sua testimonianza sono stati oggetto di riflessione e rielaborazione, che si sono tradotti nella realizzazione di studi e pubblicazioni che l'hanno fatto conoscere al di là dei confini francesi. La sua vita ha inoltre ispirato la composizione di spettacoli teatrali, come Claire de Castelbajac, ou quand la lumière nous traverse (Quando la luce ci attraversa, 2010)[7].

Il processo di beatificazione[modifica | modifica wikitesto]

L'inchiesta ufficiale in vista della sua eventuale beatificazione è iniziata nel 1990 e si è conclusa a livello diocesano il 16 febbraio 2008. Il decreto di validità dell'inchiesta diocesana è stato firmato a Roma il 4 giugno 2009 da monsignor Angelo Amato, prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Lo stato di avanzamento del processo di beatificazione è consultabile presso il sito dell'Abbazia di Santa Maria di Boulaur, [1], dove Claire de Castelbajac è sepolta
  2. ^ a b Joachim Bouflet, Bernard Peyrous, Marie-Ange Pompignoli, "Des saints au XXe siècle : pourquoi ?", Editions de l'Emmanuel, pag. 209.
  3. ^ Su questo punto, cfr. intervista alla postulatrice della sua causa di beatificazione Copia archiviata, su ichtus.fr. URL consultato il 1º ottobre 2013 (archiviato dall'url originale il 27 ottobre 2011)..
  4. ^ Sulla data del pellegrinaggio cfr. Joachim Bouflet, Bernard Peyrous, Marie-Ange Pompignoli, "Des saints au XXe siècle: pourquoi?", Editions de l'Emmanuel, pag. 210.
  5. ^ a b c Joachim Bouflet, Bernard Peyrous, Marie-Ange Pompignoli, "Des saints au XXe siècle: pourquoi?", Editions de l'Emmanuel, pag. 210.
  6. ^ Notizie bibliografiche reperibili sulla pagina web http://www.clairval.com/lettres/it/2004/09/15/7080904.htm, autorizzate dall'autore.
  7. ^ (FR) La vie de Claire de Castelbajac, future sainte - Cherbourg, su ouest-france.fr, 5 gennaio 2012. URL consultato il 6 luglio 2021 (archiviato dall'url originale il 26 giugno 2013).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Joachim Bouflet, Bernard Peyrous, Marie-Ange Pompignoli, "Des saints au XXe siècle: pourquoi?", Editions de l'Emmanuel (pp. 209–211), 2005.
  • Lauret, "Claire de Castelbajac. La vocazione della felicità", EMP, 1985.
  • Lauret, "Vivre Dieu dans la joie : Claire de Castelbajac – sa vie, son message", 1991.
  • "La joie des enfants de Dieu, Claire de Castelbajac", Abbaye Sainte-Marie de Boulaur, collection « Les Sentinelles », Téqui, 2006.
  • "Claire de Castelbajac 1953-1975: Joie de Dieu, joie de vivre", Abbaye Sainte-Marie de Boulaur, Le Livre ouvert, 2007.
  • Dominique-Marie Dauzet, "Claire de Castelbajac : Que ma joie demeure", Presses de la Renaissance, 2010.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN44296458 · ISNI (EN0000 0000 0096 5612 · BNE (ESXX1166426 (data) · BNF (FRcb118954883 (data) · CONOR.SI (SL46242659 · WorldCat Identities (ENviaf-44296458