Città della scienza

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Città della scienza
Spazio antistante il Science Centre
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàNapoli
IndirizzoVia Coroglio, 104
Coordinate40°48′20.16″N 14°10′28.92″E / 40.8056°N 14.1747°E40.8056; 14.1747
Caratteristiche
TipoMuseo scientifico
Istituzione1987
FondatoriVittorio Silvestrini
Apertura1996
Visitatori120 000 (2022)
Sito web

La Città della scienza è un'area di promozione e divulgazione della scienza gestita dalla Fondazione IDIS-Città della scienza, sita nel quartiere di Bagnoli a Napoli. L'area è articolata in una struttura multifunzionale composta da un museo scientifico interattivo, un incubatore di imprese, un centro di formazione, un giardino didattico e vari altri luoghi.

Il precedente Science Centre andò distrutto in un incendio il 4 marzo 2013, ma fu riaperto già il mese successivo con mostre in alcuni spazi del complesso.[1][2] La ricostruzione dell'edificio principale dello Science Centre era prevista per il marzo 2018, ma, a seguito di nuovi accordi tra Governo e Comune, si è deciso di ricostruirlo lato monte, allungando i tempi.[3] Nel frattempo la struttura è aperta al pubblico nelle restanti sezioni, come quella dedicata al mare, agli insetti e, da marzo 2017, Corporea (museo del corpo umano) e il planetario.[4]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Cortile di Città della Scienza

L'origine della Città della scienza risale al 1987, quando lo scienziato Vittorio Silvestrini ideò la prima edizione del festival Futuro Remoto, svoltosi alla Mostra d'Oltremare. Il successo riscosso dall'iniziativa dal 1989 al 1992 portò alla costituzione della Fondazione IDIS[5]. Nell'operazione Silvestrini coinvolse Vincenzo Lipardi, socio della cooperativa editoriale CUEN, attiva nelle pubblicazioni per l'università. Ad avvicinarli era la comune militanza nel PCI:[6] le idee politiche e la concomitante crisi industriale degli stabilimenti dell'Italsider di Bagnoli portarono Silvestrini e Lipardi a concepire la realizzazione di un polo nell'area, favorendo la riconversione della zona.

Città della scienza è stata realizzata dall'omonima fondazione, grazie a un accordo di programma sottoscritto nel 1996 fra Ministero del bilancio, Regione Campania, Provincia di Napoli, Comune di Napoli e Fondazione IDIS.[6] Negli anni 1992-1993 fu elaborato il progetto della struttura dallo studio di architettura Massimo Pica Ciamarra & Associati, inaugurando il primo insediamento a Bagnoli al civico 154 di Via Coroglio. Nel 1994 la Regione Campania e il Ministero della pubblica istruzione approvarono il progetto definitivo, per la cui implementazione fu acquisita la fabbrica del gruppo Federconsorzi e finanziato il primo lotto del progetto, inaugurato nel 1996.

Nel 2001 fu inaugurato il Science Centre nella sua configurazione finale e nel 2003 il progetto fu completato con l'apertura del Centro congressi, del "Centro di Alta Formazione" e del "Business Innovation Centre".[6] Un ultimo lotto, ricadente nel progetto originale, che prevedeva la realizzazione di un museo interattivo del corpo umano e di un planetario di ultima generazione, il più grande d'Italia al momento della concezione, fu messo in opera nel 2006, ma arrestato nel 2010 dal generale blocco dei cantieri dell'area di Bagnoli imposto dalla giunta regionale di Stefano Caldoro. Il cantiere, riaperto nella metà del 2013, fu completato con l'apertura al pubblico di "Corporea - Museo del corpo umano" e del planetario nel 2016.[7]

Un globo terrestre interattivo sul quale osservare molte informazioni sul pianeta.

Nel 2004 la giunta regionale di Antonio Bassolino acquisì il controllo diretto della struttura, fondando la società in-house Città della scienza scpa, al 51% della Regione Campania e al 49% della Fondazione IDIS. L'anno successivo la presidenza fu affidata a Luigi Nicolais, con Silvestrini amministratore delegato. In questa fase Lipardi uscì di scena, passando a un incarico di dirigente al Comune di Napoli nella giunta Iervolino.

Silvestrini tornò alla presidenza nel 2007, con Clementina Chieffo amministratrice delegata, ma si dimise ben presto in contrasto con la gestione da parte della Regione, costringendo quest'ultima a decretare il commissariamento della struttura, affidandolo a Chieffo.[8]

All'indomani dell'insediamento della giunta Caldoro la Città della scienza scpa fu liquidata, riportando le strutture museali e il centro congressi nelle mani della Fondazione IDIS, mentre il Business Center restò in gestione alla Regione con una nuova società in-house, Campania Innovazione. Quest'ultima fu a sua volta liquidata nel 2013, riportando anche Il Business Center (ribattezzato "Incubatore") sotto la diretta gestione della Fondazione[9]. Dal 2011 Lipardi rientrò nella gestione della struttura assumendo l'incarico di consigliere delegato, con Silvestrini presidente e Luigi Amodio direttore generale. La Fondazione tuttavia, ereditò un importante buco di bilancio dalla precedente gestione regionale, che compromise ben presto le attività della struttura.

Il rogo e la crisi[modifica | modifica wikitesto]

Il 4 marzo 2013, nel giorno di chiusura al pubblico, un vasto incendio doloso distrusse quattro dei sei capannoni della Città della Scienza, corrispondenti all'intero Science Centre.

Furono risparmiate solo le strutture lato monte (il Centro Congressi e l'Incubatore) e, sul lato mare, il Teatro Galilei 104 gestito dalla cooperativa "Le Nuvole", il capannone del ristorante e l'edificio che ospita alcuni uffici.[10] A seguito dell'incendio migliaia di persone si riuniscono a Napoli in un flash mob il giorno 10 marzo. Carlo Rubbia lanciò un comitato di sostegno per la ricostruzione di Città della Scienza, al quale aderirono personalità quali Claudio Abbado, Renzo Piano, David Gross e alcuni fisici del CERN.[11] Il rapper Clementino ha girato il video del suo singolo 'O vient nella zona incendiata.

Unico indagato per l'incendio del 4 marzo 2013 è uno dei due custodi di turno la sera dell'incendio, condannato nel 2016 in primo grado a sei anni di reclusione, successivamente assolto in appello nel 2018.[12] Nel 2021 la Corte di Cassazione ha annullato il procedimento ordinando un nuovo processo.[13] La Fondazione IDIS ha ricevuto un indennizzo assicurativo di 18 milioni di euro dall'incendio, con cui è stato possibile coprire debiti pregressi.[14]

Il 7 novembre 2013 il museo riapre in capannoni temporanei con la mostra Futuro Remoto 2013, avente come tema il cervello, e con una mostra su cuccioli ed embrioni dei dinosauri proveniente dall'Australia.[15] Il 14 agosto 2014 il presidente del Consiglio Matteo Renzi e il sindaco di Napoli Luigi De Magistris firmano un accordo di programma per la ricostruzione del Science Centre sullo stesso sito dell'edificio distrutto, pur arretrato di alcuni metri per consentire il ripristino della linea di costa all'interno dei nuovi progetti di riqualificazione dell'area ex Bagnoli Futura.[16] La Fondazione procede pertanto a una gara di progettazione architettonica internazionale, vinta nel luglio 2015 dagli architetti Valerio Ciotola e Andrea Guazzieri all'interno di una compagine di otto imprese (capogruppo Stige & Partner), su un totale di 98 progetti ammessi[17]. L'iter per la ricostruzione subisce tuttavia una battuta d'arresto in seguito all'ingresso di Invitalia nella gestione del progetto di riqualificazione dell'area di Bagnoli: il nuovo progetto elaborato da Invitalia prevede un arretramento del nuovo Science Centre sul lato monte, in un'area ancora da bonificare. Nonostante l'opposizione della Fondazione, che teme un significativo allungamento dei tempi della ricostruzione, la giunta De Magistris impone il superamento dell'accordo di programma del 2014 e il trasferimento del science centre sul lato monte, decisione che mette definitivamente in crisi il progetto di ricostruzione, attualmente sospeso[18].

Lo stop al progetto innesca una grave crisi istituzionale che vede contrapporsi i due fondatori, il presidente Silvestrini e l'amministratore delegato Lipardi, sul futuro della Città della Scienza: mentre il primo propende per ricorrere al TAR contro il progetto Invitalia, ritenendo la realizzazione del Science Centre strategica per il rilancio della struttura, il secondo vorrebbe dare priorità alle attività di internazionalizzazione e incubazione d'impresa.[19] L'aggravarsi del quadro debitorio della Fondazione si sovrappone alla crisi istituzionale, costringendo il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, a commissariare Città della Scienza a partire dal 1º dicembre 2017, sollevando i precedenti vertici.[20] Il commissariamento termina nel settembre 2019 con la nomina del nuovo presidente, l'ex deputato Riccardo Villari, da parte della giunta De Luca.[21] La due diligence permette di quantificare in circa 16 milioni i debiti accumulati dalla precedente gestione, solo parzialmente coperti dalla Regione Campania.[22]

La nuova governance ha per obiettivo la vendita dell'Incubatore per risanare una parte dei debiti residui e la ricostruzione del Science Centre nelle aree individuate dal piano Invitalia una volta completata la bonifica dei suoli, a partire dal 2024.

Esposizioni attuali[modifica | modifica wikitesto]

Corporea[modifica | modifica wikitesto]

L'edificio 'Corporea' visto dalla rampa d'accesso.

Il primo museo interattivo d'Europa interamente dedicato al corpo umano. Gli oltre 5000  d'esposizione sono organizzati in tre piani e in isole tematiche.

Planetario 3D[modifica | modifica wikitesto]

Il planetario tecnologicamente più avanzato d'Italia. Oltre ai documentari incentrati sullo spazio e sull'astronomia, c'è spazio anche per altri viaggi scientifici.

Exhibit 'Il mare'[modifica | modifica wikitesto]

La mostra è incentrata sulla vita nei nostri mari, sugli ecosistemi e sul dissesto idrogeologico, ospita acquari, installazioni multimediali ed interattive. Trova spazio anche il tema della gestione delle risorse marine.

Insetti & Co.[modifica | modifica wikitesto]

Un percorso espositivo di oltre 200 m² costituito da sei isole tematiche: Una silenziosa invasione, Tutti insieme, L'arte dell'inganno, Come siamo fatti?, Ma gli insetti... si innamorano?, Predatori in agguato.

La nuova officina dei piccoli[modifica | modifica wikitesto]

Nell'area accessibile a bambini fino ai dieci anni, sono ospitare le sezioni “Io e gli altri”, “La materia”, “La natura”. All'officina dei piccoli è possibile interagire con Bit, la mascotte virtuale di Città della scienza. Attualmente parte dei contenuti sono stati spostati per utilizzare lo spazio per mostre temporanee.

Laboratori[modifica | modifica wikitesto]

Sono attualmente attivi i seguenti laboratori: La casa degli insetti, GNAM village, Fab Lab dei piccoli e Reporteen School.

Esposizioni andate distrutte[modifica | modifica wikitesto]

Il museo era accessibile tramite una serie di ingressi, ciascuno dei quali rappresentava una disciplina scientifica tra i quali, ad esempio, la biologia, l'astronomia e la fisica.[23] I padiglioni espositivi si dividevano a seconda delle esperienze scientifiche proposte.

Palestra della scienza[modifica | modifica wikitesto]

Aveva come tema principale la fisica classica. Attraverso questa sezione era possibile conoscere la dinamica di diversi fenomeni naturali quali: la scarica del fulmine, la percezione dei colori attraverso la luce, la forza di gravità, ecc. Era possibile, inoltre, conoscere in pochi e semplici passi l'evoluzione della specie umana e l'adattamento tra etnie diverse.

Planetario[modifica | modifica wikitesto]

Era un odeon cinematografico dotato di uno schermo a cupola, capace di riprodurre il sistema stellare. La particolare inclinazione della platea permetteva all'osservatore supino di avere una visione totale dello spazio. Il computer, inoltre, a richiesta del pubblico, permetteva di localizzare qualsiasi stella conosciuta e di proiettarla sullo schermo.

Officina dei piccoli[modifica | modifica wikitesto]

Diviso in sezioni a seconda dell'età (0-3, 4-6, 7-9 anni), questo padiglione di oltre 700 m² permetteva ai bambini di apprendere la scienza giocando. Tramite il sistema interattivo era possibile, per esempio, scoprire il meccanismo dei “doppi fondi”, seguire il “movimento” delle onde sonore, capire come funzionano i periscopi e i caleidoscopi[23].

Mostre temporanee[modifica | modifica wikitesto]

Un padiglione di 1700 m² permetteva di allestire esposizioni in particolari periodi dell'anno quali, per esempio, “Gnam”, durante la stagione invernale, dedicata all'informazione nutrizionale e dietetica, “Pompei”, durante l'estate, allestita in modo da coinvolgere il visitatore negli eventi che seppellirono la città osco-romana nell'eruzione del Vesuvio del 79.

Organizzazione[modifica | modifica wikitesto]

Il modello di Città della Scienza integra un museo scientifico interattivo, un'area dedicata alla formazione e alla creazione di imprenditorialità nel Mezzogiorno. È dotata, inoltre, di una serie di spazi dedicati a eventi e congressi.

Business Innovation Center[modifica | modifica wikitesto]

Il BIC, con un incubatore per nuove imprese specializzate nelle ICT (Information & Communication Technology) e dei servizi ambientali e servizi agli enti locali e territoriali.

Centro di Alta Formazione[modifica | modifica wikitesto]

Il CAF, con l'obiettivo di potenziare e qualificare il potenziale a sostegno dei processi di innovazione e sviluppo. Dal 2001 Fondazione Idis-Città della Scienza[24] vanta un "Centro Congressi" con numerose sale[24].

Science Centre[modifica | modifica wikitesto]

Un exhibit del Science centre

Il Science Center[25], è un museo scientifico interattivo, incentrato su percorsi esperienziali con oltre 10.000 m² di area espositiva, laboratori didattici, aree per mostre.

I visitatori sono coinvolti nella sperimentazione diretta dei fenomeni scientifici presenti in natura e nella vita quotidiana, sono invitati cioè ad osservare, riprodurre ed analizzare i fenomeni.

Il Science Center è aperto sia docenti che a studenti: l'offerta didattica si articola in interventi di diverso tipo come le visite guidate, le attività didattiche, i mini campus, l'aggiornamento docenti, l'allestimento di laboratori scolastici. Ogni attività proposta è sperimentata in progetti che coinvolgono reti di scuole, università ed enti locali[6][25].

Centro Congressi[modifica | modifica wikitesto]

Lo Spazio Eventi e Congressi è una struttura con aree per organizzare congressi, eventi, convention ed esposizioni. Nasce dal recupero di un vecchio opificio[24][26].

Associazione Amici di Città della Scienza[modifica | modifica wikitesto]

Logo dell'Associazione Amici di Città della Scienza

L’Associazione "Amici di Città della Scienza", di volontariato e senza scopo di lucro, è una associazione di persone fisiche e giuridiche che affianca la Fondazione IDIS-Città della Scienza, mirando a valorizzare le lore attività, promuovendone e diffondendone le mission[27].

Futuro Remoto[modifica | modifica wikitesto]

Futuro Remoto è una manifestazione per la diffusione della cultura scientifica e tecnologica, incentrata ogni anno intorno a un tema monografico.

Edizioni di Futuro Remoto[modifica | modifica wikitesto]

Anno Tema ricorrente Data di inizio Data di termine
2019 Essere 4.0: Storie di rivoluzioni e tecnologia, da Leonardo da Vinci ad oggi 21 novembre 24 novembre
2018 Ri-generazioni 8 novembre 11 novembre
2017 Connessioni 25 maggio 28 maggio
2016 Costruire 7 ottobre 10 ottobre
2015 In viaggio...attraverso le frontiere 16 ottobre 19 ottobre
2014 Il mare 30 ottobre 9 novembre
2013 Ricominciamo col cervello 7 novembre 17 novembre
2012 Le fabbriche del cielo 3 ottobre 4 novembre
2011 Viaggio al centro della Terra 10 novembre 27 novembre
2010 Dalla Preistoria alla città del futuro 12 novembre 28 novembre
2009 ...e creò il robot a sua immagine e somiglianza 20 novembre 8 dicembre
2008 Dinosauri dalla Cina 21 novembre 30 novembre
2007 Terre di ghiaccio. Terre di fuoco 23 novembre 16 dicembre
2006 Trasporti in Campania 11 novembre 26 novembre
2005 Per gli amici... Dino 16 novembre 27 novembre
2004 Noi Marziani. Un appassionante viaggio alla scoperta dei segreti del pianeta Marte e della vita nello Spazio 10 novembre 21 novembre
2003 Arrivano i mostri 12 novembre 23 novembre
2002 Dieci domande sul nostro futuro 12 novembre 28 novembre
2001 INAUGURAZIONE SCIENCE CENTRE 23 novembre
2000 Futuro remoto 2000: Sport! 10 novembre 7 gennaio
1999 Terra nostra - Ecologia, cambiamenti climatici, qualità della Vita 20 novembre 15 dicembre
1998 Diamo i numeri! 7 novembre ?
1997 Un viaggio nello Spazio tra scienza e fantascienza 13 novembre 1997 25 gennaio 1998
1996 Nasce Città della Scienza 18 ottobre ?
1995 L’alimentazione. Tenutosi alla Mostra d'Oltremare 7 dicembre 13 gennaio
1994 Percepire 24 novembre 14 dicembre
1993 Il Corpo 22 novembre 13 dicembre
1992 Il Mare 27 novembre 16 dicembre
1991 Energia 3 ottobre 20 ottobre
1990 Storia dell'Industria a Napoli ? ?
1989 Superconduttività; volo; frattali. Tenutosi alla Mostra d'Oltremare[28] 1 dicembre 17 dicembre
1988 Futuro Remoto ? ?
1987 Futuro Remoto 16 ottobre ?25 ottobre

Riconoscimenti e premi[modifica | modifica wikitesto]

  • 2011: in occasione del decennale di Città della scienza, il presidente della Repubblica conferisce una speciale medaglia per la ricorrenza[29]
  • 2010: riconoscimento da Eurispes come una delle 100 eccellenze italiane.[30][31]
  • 2007-2009: presidenza dell'ECSITE
  • 2007, 2008: miglior incubatore di nuova impresa
  • 2006: “Premio Descartes” per la comunicazione scientifica dall'Unione Europea
  • 2005: miglior museo scientifico europeo (“Premio Micheletti”)

Città della scienza è stata scelta dall'UNESCO per realizzare musei scientifici a Gerusalemme (parte palestinese) e Baghdad. Inoltre il Pontificio Consiglio della Cultura ha affidato l'organizzazione di un centro di divulgazione scientifica in Nigeria.

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Voce 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011
Fatturato 8.906.924 11.962.445 6.316.712 6.387.357 6.896.956 6.327.683 6.485.338
Contributi istituzionali regionali 3.500.000 2.500.000 3.700.000 3.843.408 3.000.000 - -
Contributi programmatici regionali 1.214.637 716.396 563.489 1.923.409 1.114.917 1.274.564 290.601
Totale fatturato 13.621.561 15.178.841 10.580 12.154.174 11.011.873 7.602.247 6.775.939
Interventi regionali per risanamento perdite - 1.024.067 3.576.863 3.000.000 - - -
Totale spese regionali 4.714.637 4.240.463 7.840.352 8.766.814 4.114.917 1.274.564 290.601

Fonte:[32]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Ricominciamo insieme! Grande festa dedicata ai visitatori Domenica 14 aprile | Città della ScienzaCittà della Scienza
  2. ^ 11 aprile: riapertura per le scuole | Città della ScienzaCittà della Scienza
  3. ^ [1]
  4. ^ http://www.napolike.it/planetario-3d-e-museo-corporea-citta-della-scienza-a-marzo-2017
  5. ^ Chi siamo [collegamento interrotto], su idis.cittadellascienza.it, 19 luglio 2011.
  6. ^ a b c d Pietro Greco.
  7. ^ [2]
  8. ^ [3]
  9. ^ [4]
  10. ^ corriere.it
  11. ^ Città Scienza: appello da Abbado e Piano - Campania - ANSA.it
  12. ^ Rogo di Città della Scienza, assolto l'unico imputato, su napoli.repubblica.it, Repubblica Napoli, 21 novembre 2018. URL consultato il 21 novembre 2018.
  13. ^ Città della Scienza, nuova pista sul rogo: si riapre il processo grazie alle parole di una donna, su ilmattino.it, il Mattino, 26 giugno 2021. URL consultato il 27 giugno 2021.
  14. ^ Paolo Grassi, C’è il risarcimento da 18 milioni: Città della Scienza, conti in attivo, su corrieredelmezzogiorno.corriere.it, Corriere del Mezzogiorno, 17 settembre 2015. URL consultato il 12 luglio 2020.
  15. ^ Napoli, riparte la Città della Scienza
  16. ^ [5]
  17. ^ [6]
  18. ^ Fondazione IDIS, Comunicato stampa del CdA sulla ricostruzione di Città della Scienza, su cittadellascienza.it, 20 luglio 2017.
  19. ^ Roberto Paura, Cosa sta succedendo alla Città della Scienza di Napoli, su motherboard.vice.com, Motherboard, 23 novembre 2017. URL consultato il 1º settembre 2018.
  20. ^ Città della Scienza, il nuovo commissario è Giuseppe Albano, su napoli.repubblica.it, Repubblica Napoli, 27 novembre 2017. URL consultato il 1º settembre 2018.
  21. ^ Bianca De Fazio, Città della Scienza, arriva Riccardo Villari: in cambio una lista per De Luca, su napoli.repubblica.it, Repubblica Napoli, 12 settembre 2019. URL consultato il 12 luglio 2020.
  22. ^ Città della Scienza, De Luca: gli «scienziati» hanno lasciato 16 milioni di debiti, su ilmattino.it, Il Mattino, 8 ottobre 2019. URL consultato il 12 luglio 2020.
  23. ^ a b Giovanni Liccardo, pp. 139-140.
  24. ^ a b c Spazio eventi, su idis.cittadellascienza.it, 11 maggio 2009 (archiviato dall'url originale il 3 agosto 2011).
  25. ^ a b Benvenuto al Science Centre!, su idis.cittadellascienza.it. URL consultato l'11 maggio 2009 (archiviato dall'url originale il 30 novembre 2009).
  26. ^ L'edificio ottocentesco affacciato sul mare, con le sue aree espositive che si estendono per oltre 15.000 m², accoglie ogni anno oltre 350.000 visitatori.
  27. ^ Associazione "Amici di Città della Scienza"
  28. ^ MCmicrocomputer 93.
  29. ^ Il presidente della repubblica conferisce medaglia città scienza, su casertanews.it (archiviato dall'url originale il 7 aprile 2014).
  30. ^ Vittorio Silvestrini, Un attentato al futuro del paese, in L'Unità, 4 settembre 2010. URL consultato il 1º marzo 2011 (archiviato dall'url originale il 27 giugno 2013).
  31. ^ L'azienda Città della Scienza S.p.A., su bic.cittadellascienza.it, città della scienza.it. URL consultato il 1º marzo 2011 (archiviato dall'url originale il 17 settembre 2010).
  32. ^ Il Mattino”, 1º febbraio 2012, Città della scienza, crisi finita, p. 36.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Emerografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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