Cinema Corso

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Cinema Corso
Fase di costruzione e completamento dell'edificio che dal 1926 ospitò il Palazzo del Cinema, poi Cinema Corso
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegionePiemonte
LocalitàTorino
IndirizzoVia Carlo Alberto, 65

Borgo Nuovo (Centro storico di Torino)

Informazioni generali
CondizioniAttuale sede della banca BPER
StileArt déco piemontese
Realizzazione
ArchitettoGiulio Casanova
IngegnereVittorio Bonadè Bottino

Il Cinema Corso era una sala cinematografica storica di Torino[1], progettata nel 1925 dall'architetto Vittorio Bonadè Bottino; era ritenuta un capolavoro dell'Art déco piemontese. In stile tardo-eclettico, il palazzo affacciava su una delle arterie principali della città, corso Vittorio Emanuele II, ma l'ingresso del cinema era dal civico nº 65 della via Carlo Alberto. Andò a fuoco a causa di un incendio il 10 marzo del 1980; l'incendio - che non causò vittime - venne probabilmente scatenato dal cortocircuito di un trasformatore, a seguito di surriscaldamento.

Il cinema poteva ospitare 2 000 posti, capienza significativa per l'epoca, ed era dotato di uno dei primi ascensori della città. La sera dell'incendio venne proiettato il film Amityville Horror, pellicola del 1979 commercializzata in Italia con il titolo L'incendio della casa maledetta[2]. Dopo l'incendio e la successiva ristrutturazione, con integrale recupero degli spazi, divenne una sede della banca Sanpaolo IMI. Dal 2020 è una sede della BPER Banca.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Scheda del Politecnico di Torino sul Cinema Corso
  2. ^ Articolo sull'ex Cinema Corso, su lastampa.it. URL consultato il 30 maggio 2017 (archiviato dall'url originale il 2 settembre 2017).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Rosci, Marco, Le arti decorative e industriali in Torino tra le due guerre. Cultura operaia e vita quotidiana in borgo San Paolo, organizzazione del consenso e comunicazioni di massa, l'organizzazione del territorio urbano, le arti decorative e industriali, le arti figurative, la musica e il teatro, Torino, 1988, p. 178.
  • Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Vol. 1, Società degli ingegneri e degli architetti in Torino, Torino, Politecnico di Torino. Dipartimento Casa Città, 1984, p. 333.
  • Cristina Banfo, Vittorio Bonadé Bottino: un intellettuale nella Torino tra le due guerre, Politecnico di Torino, Politecnico di Milano, Università degli studi di Torino, Università degli studi di Genova, Facoltà di architettura, 1993.
  • Re Luciano, Guida all'Architettura moderna di Torino, Torino, Lindau, 1995, p. 131.
  • Luciano Boccalatte, Torino in guerra: 1940-1945. Catalogo della mostra, Torino, Torino, Gribaudo, 1995, p. 97.
  • Paolo Poncino, Breve storia dei cinema torinesi. Cento anni di proiezioni cinematografiche dalla fotografia animata dei Lumière alla multisala, Torino, Bolaffi, 1996.
  • Imarisio Maria Grazia, Surace Diego e Marcellino Marica, Una città al cinema: cent'anni di sale cinematografiche a Torino, 1895-1995, Torino, Agis-Neos, 1996, pp. 217-218.
  • Banfo Cristina, Bonadè Bottino Vittorio e in Olmo Carlo, Dizionario dell’architettura del XX secolo, Vol. I, Istituto della Enciclopedia italiana, Roma, 2003, p. 280.

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