Cinema coreano

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La strutturazione industriale del cinema coreano iniziò negli anni venti. Dopo la seconda guerra mondiale e la Guerra di Corea, la produzione cinematografica coreana prese due strade completamente differenti.

Il cinema nord-coreano si sviluppò nel 1946 e conobbe il suo massimo splendore nel 1960. Molte dozzine di lungometraggi sono prodotte ogni anno in Corea del Nord.

Il cinema sud-coreano, invece, attraversò un'età dell'oro tra la fine degli anni cinquanta e gli anni sessanta, anche se la scarsa qualità di numerosi film e il controllo governativo rendono controversa questa definizione. Dalla fine degli anni novanta il cinema della Corea del Sud ha attraversato una fase di risveglio: nel 2005 il numero di film coreani distribuiti nelle sale era superiore a quello dei film stranieri, mentre numerose opere sono state distribuite in occidente e hanno ottenuto risultati lusinghieri nei festival cinematografici internazionali.

Tra i registi più talentuosi di questa "nuova onda" vanno menzionati Park Chan-wook, regista di Old Boy, Bong Joon-ho, regista di Parasite, film vincitore della Palma d'oro al Festival di Cannes 2019 e primo film sudcoreano a vincere l'Oscar al miglior film straniero nel 2020, Kim Ki-duk, regista di Primavera, estate, autunno, inverno... e ancora primavera e Ferro 3 - La casa vuota, Kim Jee-woon, Lee Chang-dong e Yeon Sang-ho.

Tra le serie tv ha avuto grande successo Squid Game, prodotta da Netflix.

Cinema Nord-Coreano[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Cinema nordcoreano.

Questo cinema raffigura personaggi eroici, votati all'ideale collettivo, nel quadro dell'edificazione del socialismo. Secondo Kim Jong-il, amante della settima arte e direttamente coinvolto nell'insieme della produzione nazionale, « Il film deve possedere una grande forza sensibilizzatrice, come un articolo di fondo del giornale ufficiale del Partito ed essere in grado di anticipare la realtà. Spetta ad esso anche un ruolo nella mobilizzazione delle masse in ogni tappa della lotta rivoluzionaria»[1].

Secondo Muhammad Al Missouri[2], il cinema nordcoreano si distingue da molti altri cinema nazionali, che hanno uno scopo esclusivamente commerciale: « Il cinema qui [in Corea del Nord] tratta di volta in volta problemi importanti posti dalla rivoluzione e dall'edificazione e vi dà una risposta, precedendo anche la realtà. Serve dunque con efficacia a mobilitare le masse popolari ».

Il film Per sempre nel nostro ricordo (Forever in our memory) ha per contesto la crisi alimentare degli anni '90, ampliando in modo inaspettato le tematiche tradizionali della guerra di liberazione e della guerra di Corea, nonostante un importante sviluppo del cinema per bambini.

Il nono festival internazionale del cinema si è tenuto a Pyongyang nell'autunno del 2004[3]

Diverse retrospettive di film nordcoreani si sono tenute nell'Europa occidentale, soprattutto in Italia nel 2000 e in Germania nel 2005.

Festival dedicati al cinema coreano in Italia[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ De l'art cinématographique, Éditions en langues étrangères, Pyongyang, Corée du Nord, 1989, p. 118
  2. ^ La brillante continuation de l'œuvre kimilsunite, Éditions en langues étrangères, Pyongyang, 1992
  3. ^ articolo sul festival Archiviato il 3 novembre 2004 in Internet Archive..

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Kim Jong-il, Le cinéma et la mise en scène, Éditions en langues étrangères, Pyongyang, 1987

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