Cima da Conegliano

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San Girolamo nel deserto (ca. 1505-1510), - olio su tavola, National Gallery, Londra

Cima da Conegliano, soprannome di Giovanni Battista Cima[1] (Conegliano 1459-1460 - Conegliano(?) 1517-1518), fu un pittore rinascimentale italiano esponente della scuola veneta del XV secolo.

La vita

Annunciazione (1495) - Tempera e olio su tela, 136.5 x 107 cm, Hermitage, San Pietroburgo

Solo scarsi documenti permettono di ricostruire la vita di questo pittore.

La data di nascita dell'artista (1459 o 1460) non è accertata, ma dedotta dall'estimo coneglianense del 1473, nel quale è nominato un Joannes Cimator. Il pittore doveva avere all'epoca quattordici anni, poiché questa era l'età in cui si cominciava a pagare le tasse in proprio, secondo le leggi della città veneta.

Per assenza di fonti non è nota la formazione artistica antecendente al 1489, data del primo dipinto a lui attribuito. Si trasferisce a Venezia attorno al 1489 dove apre una sua bottega. Dell'anno 1494 ci restano alcuni pagamenti fatti all'artista. Altri pagamenti risalgono al 1499, al 1504 ed al 1510.

Tra il 1500 e il 1515 vive probabilmente tra Venezia e l'Emilia. A Parma, Bologna, Carpi gli vengono commissionate opere per alcune chiese di quelle città, quali la Madonna col Bambino tra S. Michele Arcangelo e Sant'Andrea del 1505 e la Sacra Conversazione del 1513.

La sua presenza a Conegliano, dove trascorreva l'estate, è documentata, per l'ultima volta, nel 1516. Muore fra il 1517-1518, probabilmente a Conegliano.

La produzione artistica

Sacra Conversazione (Madonna con Bambino con San Girolamo e San Giovanni Battista) (ca. 1495) - olio su tavola, 105 x 146 cm, National Gallery of Art, Washington

Tra i maggiori esportatori della cultura artistica veneziana nel retroterra veneto della Serenissima, con il suo stile pittorico improntato ad un raffinato classicismo[2], Cima viene generalmente ritenuto, dagli storici d'arte, un allievo di Giovanni Bellini. Altre influenze pittoriche riconoscibili sono quelle di Vivarini, Carpaccio e Giorgione.

La sua produzione artistica si incentra sulle rappresentazioni sacre e i suoi temi figurativi principali sono:

  • Le immagini devozionali della Madonna.
Tra le più pregevoli, possiamo annoverare la Madonna dell'Arancio del 1496, conservata alle Gallerie dell'Accademia di Venezia, e la Madonna col Bambino del 1504-1505, oggi conservata alla National Gallery di Londra, opera n°300 nel catalogo del museo, servita da prototipo, per Cima, per alcune repliche e copie successive.
  • Le Sacre Conversazioni[3] e altre composizioni di Madonna con i Santi.
Fra le opere più significative di questo tipo, ricordiamo: la Sacra Conversazione del 1495 conservata alla National Gallery of Art di Washington, considerata la migliore fra quelle del pittore coneglianense e la Madonna col Bambino tra S. Michele Arcangelo e Sant'Andrea del 1505 conservata alla Galleria Nazionale di Parma, ed erronamente attribuita, nel XVIII secolo, a Leonardo da Vinci per la falsa firma sul dipinto.

Una produzione di minore qualità, in cui è riconoscibile anche l'attività della bottega veneziana di Cima da Conegliano, per la sovrapposizione di più mani, sono i tre grandi polittici lignei utilizzati come pale d'altare.

Le tre pale d'altare si trovano nella chiesa parrocchiale di San Fior, nella chiesa parrocchiale di Olera (frazione di Alzano Lombardo) e nella chiesa del convento di San Francesco a Miglionico.

Note

  1. ^ Solo in una delle sue opere appare il nome Cima, mentre più diffusamente appaiono le firme:
    Joannes [con le varianti Joanes e Johannes] Baptista - Joannes Baptista P. - Joannes Baptista Conelianensis [o de Conegliano].
    Alcune opere non sono firmate e sono state attribuite dalla critica.
  2. ^ Vedi Storia dell'arte classica e italiana, opera citata, pp. 341-342.
  3. ^ Questo tema figurativo, nella sua rappresentazione canonica, è rappresentato dalla figura della Madonna seduta in trono, a cui si affiancano quelle dei Santi (ed, eventualmente, ulteriori personaggi quali angeli, religiosi, il committente dell'opera...), in conversazione o preghiera, disposti in emiciclo attorno al trono.

Opere scelte

Bibliografia

  • Giulio Carlo Argan, Bruno Contardi, Storia dell'Arte Classica e Italiana volume III, Sansoni Editore, Firenze 1981

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