Christophe Boltanski

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Christophe Boltanski nel 2015

Christophe Boltanski (Boulogne-Billancourt, 10 luglio 1962) è uno scrittore e giornalista francese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio del sociologo Luc Boltanski e nipote dell'artista Christian Boltanski[1], è nato il 10 luglio 1962 a Boulogne-Billancourt[2].

Corrispondente per più di 10 anni per il quotidiano Libération prima a Gerusalemme e poi a Londra[3], nel 2007 è entrato nella redazione del settimanale Le Nouvel Observateur e collabora con il sito d'informazione Rue89[4].

Dopo aver scritto 4 opere di saggistica e ottenuto il Prix Bayeux-Calvados nel 2010[5], nel 2015 ha esordito nella narrativa con il romanzo autobiografico Il nascondiglio vincendo il Prix Femina lo stesso anno[6].

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Romanzi[modifica | modifica wikitesto]

Saggi[modifica | modifica wikitesto]

  • Les Sept Vies de Yasser Arafat (1997)
  • Bethléem: 2000 ans de passion (2000)
  • Chirac d'Arabie (Les Mirages d'une politique française) (2006)
  • Minerais de sang: Les esclaves du monde moderne (2014)

Premi e riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

  • Bayeux-Calvados Awards for war correspondents: 2010 per il reportage Les Mineurs de l'enfer
  • Prix Femina: 2015 per Il nascondiglio

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Introduzione all'autore, su frenchculture.org. URL consultato il 9 aprile 2019.
  2. ^ Genealogia su www.gw.geneanet.org
  3. ^ (FR) Pagina dedicata allo scrittore, su babelio.com. URL consultato il 9 aprile 2019.
  4. ^ (FR) Profilo del giornalista, su franceinter.fr. URL consultato il 9 aprile 2019.
  5. ^ (FR) Pascal Riché, Christophe Boltanski prix Bayeux-Calvados des correspondants de guerre, su nouvelobs.com, 12 ottobre 2010. URL consultato il 9 aprile 2019.
  6. ^ (FR) Philippe Gélie, Le Prix Femina décerné à Christophe Boltanski, su lefigaro.fr, 4 novembre 2015. URL consultato il 9 aprile 2019.
  7. ^ Recensione, su milanonera.com, 31 gennaio 2017. URL consultato il 9 aprile 2019.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore vincitori Prix Femina Successore
Yanick Lahens 2015 Marcus Malte
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