Chlorophthalmus agassizi

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Occhi verdi
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Actinopterygii
Ordine Aulopiformes
Famiglia Chlorophthalmidae
Genere Chlorophthalmus
Specie C.agassizi
Nomenclatura binomiale
Chlorophthalmus agassizi
Bonaparte, 1840
Sinonimi

Aulopus agassizi (Bonaparte, 1840)
Chlorophtalmus agassizi (Bonaparte, 1840)
(errore ortografico)

Chlorophthalmus agassizii
(Bonaparte, 1840)
(errore ortografico)

Chlorophthalmus productus (Günther, 1887)
Pelopsia candida (Facciolà, 1883)
(Fonti: FishBase e WoRMS)

L'occhiverdi[1] o occhi verdi (Chlorophthalmus agassizi Bonaparte 1840) è un pesce di mare, unico rappresentante europeo della famiglia Chlorophthalmidae.

Distribuzione ed habitat[modifica | modifica wikitesto]

È presente e comune nel mar Mediterraneo compresi i mari italiani e si trova anche nell'Oceano Atlantico sia orientale (dal golfo di Guascogna alle Isole di Capo Verde) che occidentale (dal Massachusetts alla Guyana).
Vive a profondità notevoli, tra i 200 ed i 700 metri di profondità (in Atlantico fino a 1400 metri) su fondi fangosi.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La caratteristica più evidente di questo pesce sono gli occhi, grandi, di colore verde smeraldo e con pupilla ovale. Il corpo è slanciato, la testa è grande ed appiattita, con la mandibola prominente. La prima pinna dorsale è corta ed alta, le pinne pettorali ampie e la pinna caudale biloba.
Il colore è bronzeo con fasce scure, il ventre è bianco con puntini neri. La zona attorno all'ano è nera ed ospita un fotoforo.

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

È carnivoro, si nutre di invertebrati, soprattutto crostacei eufausiacei.

Disegno d'epoca

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

Estiva, uova e larve sono pelagiche.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

È gregario e passa il suo tempo cacciando in agguato sul fondo.

Pesca[modifica | modifica wikitesto]

Si cattura in quantità con le reti a strascico di profondità, ma il suo valore è modesto e finisce tra la minutaglia mista per fritture di paranza.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Costa F. Atlante dei pesci dei mari italiani Mursia 1991 ISBN 88-425-1003-3
  • Louisy P., Trainito E. (a cura di) Guida all'identificazione dei pesci marini d'Europa e del Mediterraneo. Milano, Il Castello, 2006. ISBN 88-8039-472-X

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