Chiostri di Sant'Ambrogio

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Uno dei 2 chiostri bramanteschi

I chiostri di Sant'Ambrogio, ora sede dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, sono stati progettati dal Bramante nel 1497 sotto il mecenatismo di Ludovico il Moro, erede di Francesco Sforza e di Bianca Maria Visconti.[1] L'opera segue un modello ligneo proprio del pittore urbinate, che è caratterizzato da una grandiosità d'impianto che verrà imitata per tutto il Cinquecento.[2]

Struttura[modifica | modifica wikitesto]

I due chiostri caratterizzati rispettivamente dall'ordine dorico e dall'ordine ionico (a quel tempo ancora insoliti), presentano arcate insolitamente alte 7,5 metri. Tale soluzione avrà successo come tipologia in quanto si rivelò particolarmente adatta ad ospitare sia grandi stanze a doppia altezza, come mense e biblioteche, sia celle per i monaci su due piani. Nel corpo di spina tra i due chiostri, nel corso del XVI secolo fu realizzato un grande refettorio.[3] Nel 1929 iniziò la ristrutturazione ventennale del monastero benedettino ad opera di Giovanni Muzio.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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