San Miniato

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da Chiese di San Miniato)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi San Miniato (disambigua).
San Miniato
comune
San Miniato – Stemma
San Miniato – Bandiera
San Miniato – Veduta
San Miniato – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Toscana
Provincia Pisa
Amministrazione
SindacoSimone Giglioli (PD) dal 9-6-2019
Territorio
Coordinate43°41′N 10°51′E / 43.683333°N 10.85°E43.683333; 10.85 (San Miniato)
Altitudine190 m s.l.m.
Superficie102,5 km²
Abitanti27 703[3] (30-6-2023)
Densità270,27 ab./km²
FrazioniVedi elenco
Comuni confinantiCastelfiorentino (FI), Castelfranco di Sotto, Cerreto Guidi (FI), Empoli (FI), Fucecchio (FI), Montaione (FI), Montopoli in Val d'Arno, Palaia, Santa Croce sull'Arno
Altre informazioni
Cod. postale56028, 56024
Prefisso0571
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT050032
Cod. catastaleI046
TargaPI
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[4]
Cl. climaticazona D, 1 513 GG[5]
Nome abitantisamminiatesi[1][2], sanminiatesi
Patronosan Genesio
Giorno festivo25 agosto
MottoSic nos in sceptra reponis (Così ci ricollochi nel regno, oppure anche Così ci restituisci agli antichi onori).
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
San Miniato
San Miniato
San Miniato – Mappa
San Miniato – Mappa
Posizione del comune di San Miniato all'interno della provincia di Pisa
Sito istituzionale

San Miniato (già San Miniato al Tedesco) è un comune italiano di 27 703 abitanti[3] della provincia di Pisa in Toscana.

Il centro storico della città sorge in posizione strategica su un colle a metà strada tra Firenze e Pisa, per cui fu, in epoca medievale, scena di molteplici scontri fra le due città, fino alla definitiva conquista fiorentina. Sede di diocesi, San Miniato è un importante centro economico e industriale della zona del cuoio di Ponte a Egola ed è famoso per i suoi tartufi bianchi e prodotti vinicoli e oleari.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Il nucleo storico della cittadina si estende su tre colli confinanti lungo la piana dell'Arno, a 140 m s.l.m., con un impianto urbanistico medievale intatto. La posizione era particolarmente felice per il controllo dei principali assi viari e fluviali della zona, dalla via Francigena alla via pisano-fiorentina e dall'Arno all'Elsa. A valle, sul lato nord ovest del territorio comunale, si trova Ponte a Egola (29 m s.l.m.), che ne rappresenta la parte industriale (attiva nella lavorazione delle pelli e del cuoio), sviluppatasi a partire dagli anni cinquanta dell'Ottocento. Ciò ha permesso una sostanziale conservazione del centro storico, oggi vocato soprattutto come meta turistica, e delle terre agricole del lato sud, dominate dalle coltivazioni della vite e dell'olivo.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di San Miniato.
Seminario di San Miniato

Il nucleo originario della città risale all'VIII secolo: un gruppo di longobardi, secondo un documento originale datato 713 e conservato nell'Archivio Arcivescovile a Lucca, si stabilì su questo colle ed edificò una chiesa dedicata al martire Miniato. Federico II di Svevia eresse nella città la rocca e vi fece risiedere il suo vicario per la Toscana. Per questa origine germanica la città, di tradizione ghibellina, fu chiamata per tutto il medioevo come San Miniato al Tedesco, nome che è rimasto in uso anche nei secoli successivi.

Dopo aver siglato la pace con Firenze il 31 dicembre 1370, San Miniato adottò il calendario fiorentino in sostituzione di quello pisano e mutò il nome in San Miniato al Fiorentino, e poi semplicemente San Miniato.[6]

Nel 1622 ottenne la cattedra vescovile e quindi la diocesi: fino ad allora faceva infatti parte della diocesi di Lucca.

Il giovane Napoleone visitò San Miniato per ben due volte. La prima fu per avere l'attestato di nobiltà della propria famiglia: i Buonaparte di Aiaccio avevano infatti lontane origini samminiatesi; l'attestato era necessario a Napoleone per poter accedere all'accademia militare francese. Successivamente vi fece ritorno durante la Campagna d'Italia, facendo visita all'ultimo superstite del ramo toscano della famiglia, il canonico Filippo Buonaparte. Una lapide affissa sul palazzo Buonaparte testimonia l'incontro lì avvenuto.

La città rimase nell'orbita fiorentina fino al 1925, quando fu ceduta alla provincia di Pisa[7].

La seconda guerra mondiale lasciò il segno nella città per via della strage del Duomo. Venne altresì distrutta una buona parte delle costruzioni medievali, tra cui la Rocca di Federico II, prontamente ricostruita negli anni successivi.

Lo stesso argomento in dettaglio: Strage del Duomo di San Miniato.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma e il gonfalone della Città di San Miniato sono stati concessi con l'apposito decreto del presidente della Repubblica datato al 20 ottobre 2014.[8][9]

Stemma

«Di rosso, al leone d'argento, coronato con corona all'antica di cinque punte visibili, d'oro, impugnante con la zampa anteriore destra la daga d'argento, posta in sbarra. Sotto lo scudo, su lista bifida e svolazzante il motto, in lettere maiuscole di nero: Sic Nos In Sceptra Reponis. Ornamenti esteriori da Città.[8]»

Gonfalone

Il decreto di concessione prevede un gonfalone bianco con la bordatura di rosso[8], in precedenza il Comune usava un drappo di rosso.[9]

Bandiera

«Drappo di rosso, caricato dal leone d'argento, coronato con corona all'antica di cinque punte visibili, d'oro, impugnante con la zampa anteriore destra la daga d'argento, posta in sbarra.[8]»

Motto

Il motto della città che compare sotto lo stemma comunale è: Sic Nos In Sceptra Reponis ("Così ci ricollochi nel regno", oppure anche "Così ci restituisci agli antichi onori").

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Campanile del Duomo e il tiburio della chiesa del SS. Crocifisso

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Cattedrale[modifica | modifica wikitesto]

Chiese parrocchiali[modifica | modifica wikitesto]

Altre chiese[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa del Crocifisso

Cappelle[modifica | modifica wikitesto]

Abbazie, conventi, santuari[modifica | modifica wikitesto]

Il chiostro dell'ex monastero di Santa Chiara

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

La sala delle Virtù nel palazzo Comunale

Palazzi[modifica | modifica wikitesto]

Teatri[modifica | modifica wikitesto]

Architetture militari[modifica | modifica wikitesto]

La rocca di Federico II

Siti archeologici[modifica | modifica wikitesto]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[10]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2018 la popolazione straniera residente era di 2 119 persone.[11] Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:

Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]

A San Miniato viene parlato un dialetto di base fiorentina.[12] Lo stesso parlato nei comuni confinati già parte della Città metropolitana di Firenze.

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Istruzione[modifica | modifica wikitesto]

La maschera funebre di Napoleone all'Accademia degli Euteleti

Biblioteche[modifica | modifica wikitesto]

Musei[modifica | modifica wikitesto]

Eventi[modifica | modifica wikitesto]

Mostra Mercato del Tartufo Bianco nel 2009
Mostra Mercato del Tartufo Bianco del 2009
Fuochi di San Giovanni 2008
  • La principale manifestazione che ha luogo nel Comune è la Mostra Mercato Nazionale del Tartufo Bianco delle Colline Sanminiatesi che si svolge nelle principali vie e piazze del capoluogo il secondo, terzo e quarto fine settimana di novembre.
  • Altri eventi legati al prezioso tubero sono la Festa del tartufo di Corazzano che ha luogo in questa località la prima domenica di ottobre, la Festa del Tartufo e del Fungo di Balconevisi che si tiene nell'omonima frazione la terza domenica di ottobre e infine la Festa del Tartufo Marzuolo di Cigoli, che viene effettuata nell'omonimo paese durante il mese di marzo.
  • San Miniato è sede del festival di prosa più antico d'Italia: la Festa del teatro.[13] Gestito dalla Fondazione Istituto Dramma Popolare di San Miniato, diretto da Salvatore Ciulla e presieduto da Stefano Petrucci, il festival è attivo ininterrottamente dal 1947. I più grandi attori e registi hanno in tutti questi anni calcato il palcoscenico di San Miniato (Orazio Costa, Aldo Trionfo, Giorgio Strehler, Franco Enriquez, Luigi Squarzina tra i registi, Paolo Giuranna, Elena Zareschi, Roberto Herlitska, Massimo Foschi, Carlo Pani, Paola Gasman, Elisabetta Pozzi tra gli attori, Eliot, Bono, Woitila, tra gli autori). Il festival va in scena nel mese di luglio.
  • Tra le altre manifestazioni da segnalare il festival internazionale del teatro di figura La luna è azzurra, che si tiene a fine giugno e la storica Festa del teatro, a fine luglio, con la rappresentazione di un dramma popolare a soggetto religioso in piazza del Duomo.
  • Dal 1993 anni si svolge durante il periodo estivo (generalmente il mese di luglio) "Prima del Teatro. Scuola europea per l'Arte dell'Attore".
  • Durante tutto il mese di luglio hanno luogo a San Miniato e nelle frazioni del Comune i concerti di Un castello di suoni un'importante rassegna di musica classica, che da anni porta a San Miniato musicisti di fama internazionale, valorizzando anche i giovani esecutori. Durante la manifestazione ogni anno viene proposta al pubblico un'opera lirica.
  • Nella notte del 23 giugno vengono organizzati i Fuochi di San Giovanni presso il prato della Rocca di Federico II.
  • La prima domenica dopo Pasqua, sempre presso il prato della Rocca di Federico II viene organizzata la Festa degli Aquiloni'.
  • Le feste religiose: la prima domenica di settembre si svolge la processione della Madonna della Cintola, dalla chiesa della SS. Anunziata (detta della Nunziatina) fino alle Colline; festa del SS. Crocifisso di San Miniato in estate;

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Frazioni[modifica | modifica wikitesto]

Balconevisi e la villa Strozzi

Altre località del territorio[modifica | modifica wikitesto]

Numerose sono inoltre le località abitate che compongono il territorio comunale di San Miniato.

Si ricordano: Alberaccio, Badia, Belvedere, Borghigiana, Bottega Genovini, Bucciano (52 abitanti[14]) Buche di San Romano, Buecchio, Calenzano, Calpetardo, Calvaiola, Campriano, Canneto, Cappuccini, Casale, Casastrada, Case Altini, Case di Sant'Angelo, Case Nuove di Roffia, Casotti di Buecchio, Casotti di Moriolo, Casotti di San Romano, Casotti di Sassuolo, Casotti Genovini, Casotti Serra, Castelvecchio, Castellonchio, Castiglioni, Cavane, Collebrunacchi, Corniano, Covina, Fondo Scesa Balconevisi, Fonti, Fornaci Gronchi, Fornacino, Gargozzi, Gello di Corniano, Genovini, Ghetto, Giovanastra, Guerrazzi, Il Giardino, La Dogaia, Le Case, Le Casine, Le Colonne, Le Tombe, Leccio, Le Stalle, Madonna dei Boschi, Marzana, Mengrano, Mezzopiano, Molino Vecchio, Montagnani, Montarcone, Montebicchieri, Monte Naso, Montorzo, Moriolo (18 abitanti[14]), Nocicchio, Ontraino, Palagetto, Palagio, Palazzo Torto, Parrino, Pino, Piano di Moriolo, Poggio, Poggio a Isola, Ponte di Ribecco, Ponte di Santa Croce, Pozzo, Romaiano, San Donato a Isola, San Genesio, San Lorenzo, San Pietro, San Quintino, Sant'Angelo a Montorzo, Sasso, Selva, Villa Ridolfi.[17]

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Agricoltura[modifica | modifica wikitesto]

Nella parte del territorio a sud del capoluogo è ancora fiorente l'attività agricola, Prodotti tipici del territorio sono oltre al tartufo toscano bianco delle Colline Sanminiatesi[18], il pomodoro grinzoso, il carciofo di San Miniato, l'oliva mignola. Nelle campagne circostanti si coltiva inoltre la varietà di tabacco Kentucky utilizzato per la produzione del sigaro toscano.

Artigianato[modifica | modifica wikitesto]

San Miniato Basso e Ponte a Egola sono ricche di piccole industrie manifatturiere e artigianali.

Industria[modifica | modifica wikitesto]

San Miniato è uno dei comuni del comprensorio del cuoio. Le industrie sono prevalentemente localizzate nella frazione di Ponte a Egola.

Turismo[modifica | modifica wikitesto]

Il centro storico medievale e gli agriturismi delle campagne richiamano molti turisti, in particolare stranieri.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Gonfalone civico
Gonfalone civico
Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
5 agosto 1944 13 agosto 1945 Emilio Baglioni Partito Socialista Italiano sindaco
14 agosto 1945 29 marzo 1946 Concilio Salvadori Partito Comunista Italiano sindaco
30 marzo 1946 8 settembre 1946 Aurelio Giglioli Partito Socialista Italiano sindaco
9 settembre 1946 19 giugno 1951 Bruno Falaschi Partito Comunista Italiano sindaco
20 giugno 1951 21 ottobre 1954 Concilio Salvadori Partito Comunista Italiano sindaco
22 ottobre 1954 19 giugno 1956 Bruno Falaschi Partito Comunista Italiano sindaco
20 giugno 1956 19 febbraio 1958 Concilio Salvadori Partito Comunista Italiano sindaco
20 febbraio 1958 19 dicembre 1960 Benito Baldini Partito Comunista Italiano sindaco
20 dicembre 1960 11 gennaio 1964 Bruno Falaschi Partito Comunista Italiano sindaco
12 gennaio 1964 24 luglio 1975 Nello Baldinotti Partito Comunista Italiano sindaco
25 luglio 1975 7 novembre 1985 Luciano Nacci Partito Comunista Italiano sindaco
8 novembre 1985 11 giugno 1990 Pier Luigi Tonelli Partito Comunista Italiano sindaco
12 giugno 1990 12 giugno 1999 Alfonso Lippi Partito Comunista Italiano -

Partito Democratico della Sinistra - Democratici di Sinistra

sindaco
13 giugno 1999 7 giugno 2009 Angelo Frosini Democratici di Sinistra - Partito Democratico sindaco
8 giugno 2009 8 giugno 2019 Vittorio Gabbanini Partito Democratico sindaco
9 giugno 2019 in carica Simone Giglioli Partito Democratico sindaco

Unioni di comuni[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2014, San Miniato è stata scelta come capoluogo dell'Unione di comuni Valdarno Inferiore[19] Tuttavia, tale unione, non ha avuto seguito.

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Teresa Cappello e Carlo Tagliavini, Dizionario degli etnici e dei toponimi italiani, Bologna, Pàtron, 1981, p. 501, SBN IT\ICCU\UMC\0979712.
  2. ^ Nomi d'Italia, Novara, Istituto Geografico De Agostini, 2009, p. 350, ISBN 978-88-511-1412-1.
  3. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  4. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  5. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  6. ^ Vasco Simoncini, San Miniato e la sua Diocesi, Ed. Del Cerro 1989, p. 21.
  7. ^ R.D.L. 15 novembre 1925, n. 2011, art. 2 s:R.D.L. 15 novembre 1925, n. 2011
  8. ^ a b c d San Miniato (Pisa) D.P.R. 20.10.2014 concessione di stemma, gonfalone e bandiera, su presidenza.governo.it.
  9. ^ a b San Miniato, su araldicacivica.it. URL consultato il 25 giugno 2023.
  10. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  11. ^ ISTAT, Bilancio Demografico e popolazione residente straniera al 31 dicembre 2018, su demo.istat.it. URL consultato il 14 ottobre 2019 (archiviato dall'url originale il 6 agosto 2017).
  12. ^ Aa.Vv. Pubblicazioni della Società di linguistica italiana, Volumi 23-24, 1985, p. 39.
  13. ^ Beatrice Tavecchio, Mario Mattia Giorgetti, Mauro Martinelli, San Miniato - 70 anni di Festa del Teatro. Sempre numeroso il pubblico fedele all'Istituto Dramma Popolare.- a cura di Beatrice Tavecchio, Mario Mattia Giorgetti, Mauro Martinelli, su sipario.it. URL consultato il 9 settembre 2020.
  14. ^ a b c d e f g h i j Censimento della popolazione e delle abitazioni 2011 (ZIP), su istat.it.
  15. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p Relazione illustrativa al secondo Regolamento Urbanistico del Comune di San Miniato, su sanminiato.trasparenza-valutazione-merito.it, 2013, p. 15.
  16. ^ La frazione è divisa a metà con la città metropolitana di Firenze e conta altri 2 463 abitanti situati nel comune di Empoli.
  17. ^ Giuseppe Caciagli, Pisa e la sua provincia, vol. 3, tomo II, Pisa, Colombo Cursi Editore, 1972, pp. 664–694.
  18. ^ Tartufo bianco della Toscana, su Prodotti Agroalimentari Tradizionali della Toscana. URL consultato il 14 novembre 2018.
  19. ^ https://www.toscana-notizie.it/-/la-futura-unione-del-valdarno-inferiore-si-presenta-a-san-miniato
  20. ^ a b c d e www.comune.san-miniato.pi.it: Gemellaggi, su comune.san-miniato.pi.it. URL consultato il 15 dicembre 2011 (archiviato dall'url originale l'8 febbraio 2012).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Toscana. Guida d'Italia (Guida rossa), Touring Club Italiano, Milano 2003. ISBN 88-365-2767-1
  • Giuseppe Caciagli, Pisa e la sua provincia, vol. 3, tomo II, Pisa, Colombo Cursi Editore, 1972, pp. 603–694.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN240381758 · SBN CFIL003822 · BNF (FRcb12239808j (data) · J9U (ENHE987007557354405171
  Portale Toscana: accedi alle voci di Wikipedia che parlano della Toscana