Chiesa di Santa Maria Annunziata (Palombara Sabina)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Chiesa dell'Annunziata o chiesa di Santa Maria del Gonfalone
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLazio
LocalitàPalombara Sabina
Religionecattolica di rito romano
TitolareAnnunciazione
Sede suburbicaria Sabina-Poggio Mirteto
ConsacrazioneXIV secolo
Stile architettonicoRomanico-Barocco-Francescano
Inizio costruzioneXIV secolo
CompletamentoXIV secolo
Sito webLa chiesa dell'Annunziata

La chiesa dell'Annunziata o di Santa Maria del Gonfalone è sita a Palombara Sabina, nella città metropolitana di Roma Capitale.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Del 1343 sono le prime notizie, quando è sede di una visita pastorale ed è citata come "Extra portam", comunque la fondazione è dello stesso secolo in stile francescano.

Successivamente, nel XVI secolo, subisce rimaneggiamenti dalla confraternita del Gonfalone, mentre nel 1770 fu adornata in stile barocco.

L'aspetto[modifica | modifica wikitesto]

L'esterno[modifica | modifica wikitesto]

La facciata è in stile romanico-barocco.

Il portale è incorniciato nel marmo. Sopra vi è una bordatura sempre in marmo a lunetta. Più sopra ancora vi è una finestrella ad oblò che sostituisce il classico rosone, ancora più sopra vi è un arco a tutto sesto.

Il cornicione in alto è ondulato a gobba centrale secondo i canoni del barocco. Il cornicione è sormontato da un crocifisso metallico.

Due finestrelle squadrate si aprono ai lati del portone.

Coperti da cipressi e divisi dall'edificio centrale mediante lesene, si aprono due edifici laterali, la sagrestia e gli uffici parrocchiali.

La serratura della porta venne danneggiata da vandali durante una notte di pioggia mista a neve, mentre l'Italia di Bearzot conquistava il mondiale di calcio.

L'interno[modifica | modifica wikitesto]

L'interno è ad un'unica navata con 2 cappelle laterali.

Nell'arco dietro l'altare è sito una tempera su tavola sull'Annunciazione e Dio benedicente, secondo alcuni di Antoniazzo Romano ma più probabilmente del figlio Marcantonio Aquili.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]