Chiesa di Sant'Elisabetta (Lecce)
Chiesa di Sant'Elisabetta | |
---|---|
Stato | Italia |
Regione | Puglia |
Località | Lecce |
Coordinate | 40°21′07.01″N 18°10′00.77″E / 40.351948°N 18.16688°E |
Religione | Cattolica |
Titolare | Sant'Elisabetta |
Arcidiocesi | Lecce |
Stile architettonico | barocco |
Inizio costruzione | 1519 |
La chiesa di Sant'Elisabetta è una piccola chiesa di Lecce, situata in via Libertini, nel centro storico della città. Anticamente era dedicata a sant'Andrea Apostolo ed è conosciuta anche come Chiesa Nova.
Storia[modifica | modifica wikitesto]
La chiesa, anticamente dedicata a Sant'Andrea, è conosciuta anche come “Chiesa Nova o di Sant'Elisabetta”. La sua edificazione risale al 1519 e fu voluta dai canonici Lateranensi, poi passò alla famiglia Mattei, fondatori di Novoli e Palmariggi, successivamente alla famiglia Pedio e per ultimo al galatinese Francesco Micheli, (ex presidente del Tribunale di Lecce e consigliere della Corte di cassazione), la cui moglie, Matilde Scarciglia, l'ha donata all'arcidiocesi di Lecce. La chiesa, nel 1586 fu affidata ai padri teatini, oggi è conosciuta con il nome di Sant'Elisabetta, in quanto per due secoli vi officiò la Confraternita della Visitazione della Vergine a sant'Elisabetta. Ristrutturata nel 2002 fu affidata, da Cosmo Francesco Ruppi, prima al Servizio di Pastorale Giovanile, poi all'Ufficio Missionario dell'arcidiocesi, che l'ha fatta divenire un contenitore culturale denominato "PORTO APERTO".
Descrizione[modifica | modifica wikitesto]
Il prospetto si presenta semplice e lineare, con un piccolo portale rinascimentale sormontato da un rosone rifatto nel XIX secolo.
L'interno, di piccole dimensioni, è a navata unica con copertura a volta. Nella zona absidale si innalza una cupola emisferica con tamburo. Quattro settecenteschi altari laterali, due per lato, presentano interessanti tele raffiguranti la Pietà, sant'Antonio da Padova e san Gerardo Maiella e una statua in cartapesta di sant'Elisabetta d'Ungheria (XVIII secolo). Sull'altare maggiore è posizionata la statua in cartapesta della Madonna Assunta, opera della fine del XVII secolo. Ottocentesche sono infine le quattordici stazioni della Via Crucis presenti sulle pareti.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Michele Paone, Lecce elegia del Barocco, Galatina (Lecce), Congedo Editore, 1999
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su chiesa di Santa Elisabetta