Chiesa di San Paolo a Mosciano

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Chiesa di San Paolo
Facciata
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneToscana
LocalitàScandicci
Coordinate43°43′41.87″N 11°10′13.62″E / 43.728297°N 11.17045°E43.728297; 11.17045
Religionecattolica
TitolarePaolo di Tarso
Arcidiocesi Firenze
Consacrazioneesistente nel 1054
Stile architettonicoRomanico-Barocco

La chiesa di San Paolo si trova a Mosciano, una località posta nel comune di Scandicci, in provincia di Firenze.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il toponimo Mosciano si pensa che derivi dal latino Mussianum , riferito all'antica Gens Mussia [1]. La chiesa risulta tra le pertinenze della canonica di Sant'Andrea a Mosciano già nel 1054 e come tale venne confermata nel 1059. Alla data 3 marzo 1184 il papa Lucio III confermò la Ecclesiam sancti Pauli de Muscino cum pertinentiis suis al monastero di San Miniato al Monte; in seguito lo stesso papa la confermò alla pieve di Giogoli e tale conferma venne ribadita il 6 novembre 1187 da papa Gregorio VIII.

Il patronato della chiesa rimase ai monaci di San Miniato al Monte per altri due secoli e sono rimasti i nomi di alcuni rettori: Guido dal 1217 al 1219, Jacopo Chiari citato il 25 settembre 1234, Jacopo Gherardini citato il 24 novembre 1238, Cambio tra il 1259 e il 1260, Giovanni tra il 1260 e il 1265, Giunta citato il 2 settembre 1265, Niccolò citato il 22 febbraio 1271, Geraldo de' Nerli tra il 1272 e il 1289 e Taldo citato il 14 novembre 1335. Nel 1371 i monaci rinunciarono al patronato in favore del vescovo di Firenze e nello stesso anno papa Gregorio XI confermo l'accaduto ma già il 10 luglio 1246 il vescovo fiorentino aveva interferito nella vita della parrocchia che a quel tempo era intitolata ai Santi Lorenzo e Paolo.

Nel corso del XIII secolo la situazione economica della chiesa era misera come confermano le numerose rinunce dei rettori; verso la fine del secolo la situazione era un po' migliorata e tra il 1276 e il 1303 la chiesa pagò ogni anno quasi 4 lire per le decime. Nel XV secolo lo stato economico era nuovamente peggiorato e i rettori si alternarono vorticosamente. Nel 1595 la chiesa era senza titolare fisso e le funzioni religiose erano affidate ai preti del circondario.

Nel secolo successivo i sacerdoti divennero stabili; nel 1682 fu realizzato un nuovo altare dedicato al SS.Crocifisso e nel 1763 per volontà del priore Faldi fu restaurata la chiesa e la casa canonica, venne rifatta la sagrestia e venne costruita una loggetta col tetto a padiglione. Pochi anni dopo, nel 1774, la chiesa dovette essere nuovamente restaurata a causa di un fulmine che aveva provocato lo sfondamento del tetto.

Nel 1963 la chiesa fu restaurata dall'architetto Stigler che rimosse completamente la veste barocca all'interno e nel 1973 anche l'esterno fu riportato allo stile romanico e fu rifatto il pavimento. Nel 1986 la chiesa è stata soppressa e ridotta a cappella cimiteriale.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Abside

La chiesa consiste in una semplice aula rettangolare coperta a tetto e conclusa da un'abside semicircolare. Per le sue caratteristiche generali l'edificio è databile entro la seconda metà del XII secolo.

Esterno[modifica | modifica wikitesto]

La facciata è a capanna ed è preceduta da un portico realizzato nel Settecento; nella parte superiore è coronata da una cornice a listello che prosegue anche sui fianchi e subito sotto la cuspide è collocato uno stemma in pietra dei primi del XVI secolo e sovrapposto ad un piccolo occhio ricavato da due blocchi di pietra serena. Il portale presenta degli stipiti in arenaria e l'archivolto a tutto sesto e la lunetta intonacata.

La fiancata meridionale è visibile solo dal cortile e mostra un paramento murario in bozze di arenaria disposte a filaretto. La fiancata settentrionale, lungo la quale si trova il cimitero, mostra dei contrafforti a scarpa intonacati e il paramento murario è simile a quello dell'altro lato; in questa parete si aprono due finestre rettangolari.

L'abside circolare ha la base a scarpa ed è aperta da una monofora a doppio strombo con archivolto monolitico ed è coronata da una cornice a listello piuttosto alta.

Interno[modifica | modifica wikitesto]

L'interno è coperto a capriate e a tavelloni decorati con stelle in rilievo; mostra tuttora parte degli arredi di epoca barocca e davanti all'alare maggiore si trova la lastra sepolcrale di Francesco di Lapo Faffi (XIV secolo).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Mila Guidi, Un Borgo della periferia Fiorentina, Casellina e Torri 1861-1913, a cura di Riccardo Borgioli, introduzione di Alfonso Mirto, Centrolibro Scandicci, 2006, ISBN 88-86794-12-6

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giovanni Lami, Sanctae Ecclesiae Florentinae Monumenta, Firenze, Tipografia Salutati, 1758.
  • Emanuele Repetti, Dizionario geografico, fisico, storico del Granducato di Toscana, Firenze, 1833-1846.
  • Luigi Santoni, Raccolta di notizie storiche riguardanti le chiese dell'Arci Diogesi di Firenze, Firenze, Tipografia Arcivescovile, 1847.
  • Emanuele Repetti, Dizionario corografico-universale dell'Italia sistematicamente suddiviso secondo l'attuale partizione politica d'ogni singolo stato italiano, Milano, Editore Civelli, 1855.
  • Attilio Zuccagni-Orlandini, Indicatore topografico della Toscana Granducale, Firenze, Tipografia Polverini, 1857.
  • Luigi del Moro, Atti per la conservazione dei monumenti della Toscana compiuti dal 1 luglio 1894 al 30 giugno 1895. relazione a S.E. il Ministro della Pubblica Istruzione, Firenze, Tipografia Minori corrigendi, 1896.
  • Guido Carocci, I dintorni di Firenze, Firenze, Tipografia Galletti e Cocci, 1906.
  • Pietro Guidi, Martino Giusti, Rationes Decimarum Italiae. Tuscia. Le decime degli anni 1295-1304, Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, 1942.
  • Enrico Fiumi, La demografia fiorentina nelle pagine di Giovanni Villani, Firenze, 1950.
  • Gaspero Righini, Il Valdarno Fiorentino e la valle del Bisenzio:note e memorie storico, artistico, letterarie, Firenze, 1961.
  • Carlo Celso Calzolai, La Pieve di Sant'Alessandro a Giogoli, Firenze, L.E.F., 1965.
  • Carlo Celso Calzolai, La Chiesa Fiorentina, Firenze, Tipografia Commerciale Fiorentina, 1970.
  • Italo Moretti, Renato Stopani, Chiese romaniche in Val di Pesa e in Val di Greve, Firenze, Salimbeni, 1972.
  • Renato Stopani, Il contado fiorentino nella seconda metà del Duecento, Firenze, Salimbeni, 1979.
  • AA. VV., Toscana paese per paese, Firenze, Bonechi, 1980.
  • Alessandro Conti, I dintorni di Firenze: arte, storia, paesaggio, Firenze, La Casa Usher, 1983.
  • Daniela Lamberini, Scandicci - Itinerari storico artistici nei dintorni di Firenze, Firenze, Ponte alle Grazie, 1990.
  • Vittorio Cirri, Giulio Villani, La Chiesa Fiorentina. Storia Arte Vita pastorale, Firenze, LEF, 1993.
  • Marco Frati, Chiesa romaniche della campagna fiorentina. Pievi, abbazie e chiese rurali tra l'Arno e il Chianti, Empoli, Editori dell'Acero, 1997, ISBN 88-86975-10-4.

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