Chiesa di San Leonardo (Canelli)

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Chiesa parrocchiale di San Leonardo
Facciata della chiesa di San Leonardo a Canelli
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegionePiemonte
LocalitàCanelli
Coordinate44°43′18.3″N 8°17′18.74″E / 44.72175°N 8.28854°E44.72175; 8.28854
Religionecattolica
TitolareSan Leonardo
Diocesi Acqui
Consacrazione1694
Inizio costruzione1682
Completamento1694

La chiesa parrocchiale di San Leonardo è una chiesa di Canelli in provincia di Asti e domina scenograficamente l'abitato dall'alto della collina di 'Villanuova'.

Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

L'antichissima parrocchia di San Leonardo in epoca medievale era situata più a monte dell'attuale, ma gli eventi bellici del XVII secolo e una serie di frane che ne minarono la stabilità resero necessaria la sua riedificazione nel sito attuale. Fu iniziata nel 1682 ad opera del capomastro luganese Stefano Melchioni; nel 1691 veniva ultimato il campanile, e nel 1694 la nuova chiesa era definitivamente aperta al culto. Rimasta esente da successive radicali trasformazioni, costituisce un eccellente esempio del barocco piemontese. In essa sono da ammirare: il coro ligneo del 1656, proveniente dalla precedente costruzione; gli affreschi del presbiterio eseguiti nel 1766 da Carlo Gorzio di Moncalvo e Antonio de Carvalho di Lisbona; la monumentale pala d'altare con la Madonna, San Leonardo e Clodoveo, del 1754, dipinta dal Gorzio; sempre lo stesso Carlo Gorzio ultimò nel 1768 i fastosi affreschi della volta della navata, parzialmente ritoccati nel secolo scorso dal pittore canellese Giovanni Olindo; l'altar maggiore e la balaustra, realizzati rispettivamente nel 1749 e nel 1796 dal marmorario astigiano di origine ticinese Giacomo Pelagatta. La chiesa ospita inoltre le seguenti opere di Giancarlo Aliberti:

  • La Madonna del Rosario, del 1698, eseguita per l'omonima compagnia;
  • La Pentecoste, del 1699, eseguita per la compagnia dello Spirito Santo;
  • L'Epifania, datata 1700, eseguita per la famiglia Sardi;
  • L'ancona di San Giacomo, eseguita nel 1714 per la cappella omonima della famiglia Ravazza;
  • Il San Rocco fra gli appestati, già esistente nella confraternita omonima.

La chiesa denuncia vistose situazioni di degrado negli affreschi e negli arredi.

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