Chiesa di San Giovanni Battista (Morbegno)

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Collegiata di San Giovanni Battista
La facciata
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLombardia
LocalitàMorbegno
IndirizzoPiazza San Giovanni e Piazza S. Giovanni
Coordinate46°07′57.58″N 9°34′11.6″E / 46.13266°N 9.56989°E46.13266; 9.56989
Religionecattolica di rito romano
TitolareSan Giovanni Battista
Diocesi Como
Consacrazione1714
Stile architettonicotardo barocco
Inizio costruzione1680
Completamento1780
Sito webwww.parrocchiadimorbegno.com/chiese/chiesa-1/san-filippi-neri

La Collegiata di San Giovanni Battista è una collegiata che sorge a Morbegno risalente ai secoli XVII-XVIII e consacrata a san Giovanni Battista.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Sede parrocchiale dal 1560, conserva un reliquiario della Sacra Spina (della corona di Cristo) e le spoglie del beato Andrea Grego da Peschiera. È l'edificio barocco più importante della Valtellina e tra i più interessanti della Lombardia.

L'arciprete Giovanni Battista Castelli di Sannazzaro decise che andava costruito un tempio più grande per assolvere alle nuove necessità e i canonici Luigi Castelli di Sannazzaro, Cesare Parravicini e Giocondo Parravicini acquistarono i prati a nord della prima chiesa di San Giovanni. In quel terreno, costato 5013 lire imperiali, fu posta la prima pietra del nuovo tempio, il 14 aprile 1680. L'orientamento della neonata edificazione è nord-sud; la pianta è a croce greca, con bracci lunghi circa 39 metri; una serie di cappelle laterali, inserite nello spessore del muro perimetrale, e la sua estroflessione, conferiscono all'aula un andamento ellittico polilobato'. Non sono noti i nomi degli architetti, anche se alcuni studiosi ne attribuiscono il progetto a Gerolamo Quadrio. In trentacinque anni - tempo giusto con i mezzi di allora - l'edificio poté essere utilizzato e vi traslocarono gli arredi dell'antecedente chiesa cinquecentesca (localizzata in corrispondenza del sagrato), la quale venne pian piano demolita sulla base delle necessità del cantiere antistante. Tra le opere provenienti dalla vecchia chiesa si contano - oltre alla già citata statua del Del Maino - le statue dei santi Rocco e Sebastiano della cappella del Carmine, uscite dalla bottega di Pietro Bussolo.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Esterno[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa, è caratterizzata dall'importante facciata, anticipata dall'ampio sagrato rialzato con pavimentazione in sampietrini, elaborata tra il 1780 e i 1782 in barocchetto con le statue opera di Stefano Salterio raffiguranti a destra san Pietro, san Paolo, la Madonna, san Giuseppe col Bambino. Il fronte principale si presenta leggermente concavo a indicare che la chiesa abbraccia e accoglie ogni fedele.[2]

Interno[modifica | modifica wikitesto]

L'interno vanta al suo interno opere di rilievo: La Madonna col Bambino e san Filippo Neri del veneziano Giovanni Battista Pittoni del 1740, e altre opere tra cui i trentasei dipinti ovali di cui alcuni del pittore ticinese Giuseppe Antonio Petrini di Carona, La morte di san Giuseppe del milanese Andrea Lanzani e moltissime opere degli artisti valtellinesi Pietro e Cesare Ligari che fanno del san Giovanni una vera e propria pinacoteca della miglior arte del Settecento lombardo (nonostante il clamoroso furto di ben 37 dipinti nel marzo del 1993). Pietro Ligari è anche l'autore degli affreschi che, dal 1727, raffigurano nell'abside il santo titolare della chiesa. Allo stesso autore si devono anche due pale d'altare sui temi della Deposizione di Gesù (1736) e della Pentecoste (1733). Il Petrini è invece l'autore del quadro che, in sacrestia, raffigura un miracolo di san Vincenzo Ferreri (1750-1751).

Tra le sculture vanno segnalate i bellissimi angeli oranti ai lati dell'altare maggiore opera di Elia Vincenzo Buzzi attivo anche nel Duomo di Milano. Chiude l'elenco una statua della Madonna di Giovanni Angelo Del Maino recentemente ritrovata: la scultura faceva parte di un Compianto commissionato a Del Maino da Giovanni Maria Rusca nel 1518 e successivamente andato perduto.

La collegiata conserva alcune reliquie: la Sacra Spina, donata dal vescovo morbegnese Feliciano Ninguarda, le spoglie terrene del Beato Andrea da Peschiera conosciuto come l'apostolo della Valtellina e il corpo di santa Costantina. Da segnalare il ricco patrimonio di arredi liturgici, argenteria sacra, stendardi settecenteschi e paramenti. Durante la Settimana santa particolari tradizioni vengono perpetuate grazia anche alla presenza di due storiche confraternite (Santissimo Sacramento e dell'Assunta già dei Battuti) che allestiscono al centro della grande aula un grande catafalco ligneo barocco sul quale deporre l'urna del Cristo deposto.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Parrocchia di Morbegno. Chiesa di San Giovanni Battista, su parrocchiadimorbegno.com, parrocchiadimorbegno. URL consultato il 28 luglio 2023.
  2. ^ Chiesa di san Giovanni Battista - Facciata, su parrocchiadimorbegno.com, parrocchialedimorbegno.it. URL consultato il 28 luglio 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Evangelina Laini, Passegiate a Morbegno - Una guida, Città di Morbegno, 2009.
  • Simona Benedetti, La collegiata di San Giovanni Battista a Morbegno, opera inedita di Gerolamo Quadrio-Die Stiftskirche San Giovanni Battista in Morbegno, ein bisher unbekanntes Werk von, 2019, ISBN 8871409604.

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