Chiesa di San Carlo (Ferrara)

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Chiesa di San Carlo
Facciata della chiesa
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneEmilia-Romagna
LocalitàFerrara
Indirizzocorso Giovecca 19 ‒ Ferrara (FE)
Coordinate44°50′15.99″N 11°37′14.93″E / 44.837775°N 11.620814°E44.837775; 11.620814
Religionecattolica
TitolareCarlo Borromeo
Arcidiocesi Ferrara-Comacchio
ArchitettoGiovan Battista Aleotti
Stile architettonicobarocco
Inizio costruzione1612
Completamento1623

La chiesa di San Carlo Borromeo (o Santuario di San Carlo Borromeo) si trova a Ferrara in corso della Giovecca 19.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Si tratta dell'unica chiesa completamente barocca della città. Fu progettata da Giovan Battista Aleotti detto l'Argenta, con il concorso del cardinale Carlo Emanuele Pio di Savoia, in sostituzione di un oratorio dedicato ai santi Filippo e Giacomo[1]. La chiesa fu edificata tra il 1612 e il 1623.

In regime napoleonico il 4 agosto 1808 la chiesa venne assegnata all'arcispedale Sant'Anna, che ne è tuttora il proprietario.

La chiesa, di proprietà dell'Azienda USL di Ferrara, è stata danneggiata dal terremoto dell'Emilia del 2012 e non è visitabile. Per ragioni di sicurezza sono state rimosse le statue un tempo collocate sul timpano della facciata. Nell'aprile del 2022 è stato completato l'intervento post terremoto, con opere strutturali e il restauro dell'intero ciclo pittorico del soffitto, per un costo di 700.000 Euro[2].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Esterno[modifica | modifica wikitesto]

La facciata imponente presenta due colonne composite, sulle quali poggia un architrave e un timpano spezzato con al centro lo scudo gentilizio del cardinale Carlo Pio di Savoia sorretto da due angeli. In quattro nicchie situate ai lati del portale sono ospitate le statue marmoree di San Carlo Borromeo, Sant'Antonio da Padova, Sant'Ambrogio e Sant'Agostino attribuite allo scultore veneto Angelo De Putti (1725 ca.)[3].

Interno[modifica | modifica wikitesto]

Giuseppe Avanzi, La Vergine in Gloria con i santi Maurelio e Carlo Borromeo
Orazio Grillenzoni, San Sebastiano

L'interno ha una singolare pianta ovale, con una decorazione scenografica e illusionistica. La volta è affrescata con quadrature di Giuseppe Menegatti con al centro La Vergine in Gloria con i santi Maurelio e Carlo Borromeo di Giuseppe Avanzi (1674)[4]. Sopra la porta d'ingresso all'interno di una lunetta si trova il dipinto di Antonio Bonfanti detto il Torricella (attivo a Ferrara, notizie dal 1661) raffigurante l'Attentato a san Carlo Borromeo. Il dipinto è datato attorno 1630 - 1635 sulla base di due disegni di analogo soggetto realizzati dal Guercino, ora conservati presso la Royal Collection del Windsor Castle, con il quale è documentata la collaborazione del Torricella[5].

Nella nicchia dell'altare di sinistra della chiesa si conserva una statua in terracotta policroma raffigurante San Sebastiano realizzata nella seconda metà del Cinquecento dal pittore e scultore carpigiano Orazio Grillenzoni[6]. La statua proviene da un altare della soppressa e poi demolita chiesa di Sant'Anna dell'Ospedale[7].

Il Chiostro[modifica | modifica wikitesto]

Del complesso fa parte anche un chiostro, del Quattrocento, quindi antecedente la chiesa appartenuto al convento dei frati armeni di San Basilio ed inserito nel primo complesso ospedaliero di Sant'Anna fondato dal vescovo Giovanni Tavelli da Tossignano[8].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ G. A. Scalabrini, Memorie istoriche delle chiese di Ferrara..., 1773, p. 139
  2. ^ Chiesa di San Carlo, su travelitalia.com. URL consultato il 13 luglio 2022.
  3. ^ B. Giovannucci Vigi, Scultura e scultori a Ferrara. 1598-1796, 2004, pp. 158-161
  4. ^ G. Campanini, M. Guarino, G. Lippi, Le arti della salute, 2005, pp. 198-200
  5. ^ E. Negro M. Pirondini N. Roio (a cura di), La scuola del Guercino, 2004, pp. 58-59
  6. ^ G. Medri, 1958, pp. 119-120
  7. ^ B. Giovannucci Vigi, La scultura a Ferrara nella seconda metà del Cinquecento in Jadranka Bentini, Luigi Spezzaferro (a cura di), L'impresa di Alfonso II: saggi e documenti sulla produzione artistica a Ferrara nel secondo Cinquecento, 1987, p.237
  8. ^ Guida d'Italia. Emilia-Romagna (Guida rossa), 2007, pp. 700-701

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Cesare Barotti, Pitture e scolture che si trovano nelle chiese, luoghi pubblici, e sobborghi della città di Ferrara, Ferrara, Giuseppe Rinaldi, 1770, pp. 101–102.
  • Giuseppe Antenore Scalabrini, Memorie istoriche delle chiese di Ferrara e de' suoi borghi munite, ed illustrate con antiche inediti monumenti, che possono servire all'Istoria Sacra della suddetta Città dedicate al nobil uomo il signor conte Francesco Greco in Ferrara MDCCLXXIII per Carlo Coatti con licenza de' superiori, 1773, pp. 139–140.
  • Francesco Avventi, Il servitore di piazza: guida per Ferrara, Ferrara, Pomatelli, 1838, pp. 105–106, SBN IT\ICCU\FER\0012975.
  • Gualtiero Medri, La scultura a Ferrara, Rovigo, S.T.E.R., pp. 119-120, SBN IT\ICCU\FER\0015259.
  • Costanza Cavicchi, Francesco Ceccarelli, Rossana Torlontano (a cura di), Giovan Battista Aleotti e l'architettura, Reggio Emilia, Diabasis, 2003, ISBN 88-8103-365-8
  • Emilio Negro, Massimo Pirondini, Nicosetta Roio (a cura di), La scuola del Guercino, Artioli, Modena, 2004, pp. 58–59 ISBN 88-7792-095-5
  • Graziano Campanini, Micaela Guarino, Gabriella Lippi (a cura di), Le arti della salute: il patrimonio culturale della sanità pubblica in Emilia-Romagna, (Catalogo della mostra tenuta a Bologna, 18 maggio-17 luglio 2005 presso il Museo Archeologico e il Museo della Sanità e dell'Assistenza), Skira, Milano, 2005. ISBN 88-7624-343-7
  • Guida d'Italia. Emilia-Romagna (Guida rossa), Touring Club Italiano, Milano, 2007.
  • Filippo de Pisis, La città dalle 100 meraviglie, edizione a cura di Bona De Pisis e Sandro Zanotto con una nota di Claudia Gian Ferrari (prima edizione pubblicata a Roma dalla casa d'Arte Bragaglia 1920-1923), Milano, Abscondita, 2009, p. 79. ISBN 978-88-8416-216-8

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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