Chiesa di San Basilio degli Armeni

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Disambiguazione – "Chiesa di San Basilio" rimanda qui. Se stai cercando l'omonima chiesa di Roma, vedi Chiesa di San Basilio agli Orti Sallustiani.
Chiesa avventista del settimo giorno
Facciata
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneToscana
LocalitàFirenze
Coordinate43°46′37.84″N 11°15′23.35″E / 43.777178°N 11.256486°E43.777178; 11.256486
ReligioneUnione italiana delle Chiese cristiane avventiste del settimo giorno
Stile architettoniconeorinascimentale

La ex-chiesa metodista episcopale, oggi chiesa Avventista del Settimo Giorno[1], è un edificio religioso di Firenze, situato all'angolo tra via San Gallo e via Guelfa. Si chiamava originariamente chiesa di San Basilio, detta anche degli Armeni.

Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

In questa area anticamente c'era la macina (pietra a ruota piena) impiegata da un mulino lungo i fossati alimentati dal Mugnone che circondavano le mura matildine. Dopo aver spostato il torrente, sparì il mulino, ma la macina rimase per lungo tempo murata su questo canto, che prese il nome di Canto alla Macine. Su questo rudere, servendosene come di un pulpito, predicò spesso il padre Diego Laínez, introduttore dei gesuiti in Toscana e, in una casa sul canto, abitò il pittore Calandrino, reso celebre dalle novelle del Decameron di Giovanni Boccaccio

La chiesa era stata fondata nell'XI secolo da monaci basiliani, chiamati a Firenze "Ermini" per il loro uso della lingua armena e fu dedicata a san Basilio. Essi celebravano nella loro lingua, incomprensibile al popolo, da cui derivò l'espressione popolare di "recitare la solfa degli Armeni", per dire di una nenia incomprensibile.

Alla fine del Quattrocento l'edificio diventò ospizio della Congregazione dei preti poveri dello Spirito Santo, che ospitava i sacerdoti anziani e ridotti in povertà. Un tondo in terracotta robbiana con una bianca colomba sul fianco di via San Gallo ricorda quell'epoca.

Subì, in seguito, diversi rifacimenti, finché nel 1939 passò alla Chiesa avventista del settimo giorno. L'ultimo restauro risale al 2008.

Una targa sul fianco ricorda la proibizione dei Signori Otto di tenere e vendere bestiame in prossimità della chiesa.

I·SS·CAP·DI PARTE
PIB° FARE IMMON
DITIE VENDERE
TENER BESTIE, E
GIVCARE INTORNO
ALLA CHIESA, E
CIMITERO PENA
VNO SCVDO ·

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ G. De Meo, “Granel di Sale”. Un secolo di storia della Chiesa Cristiana Avventista del 7º giorno in Italia. 1864-1964, Torino, Claudiana, 1980, p. 161; Copia archiviata, su firenzeevangelica.org. URL consultato il 16 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 30 dicembre 2013).

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