Chiesa di San Bartolomeo (Ferrara)

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Chiesa di San Bartolomeo detta di San Bartolo
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneEmilia-Romagna
LocalitàFerrara
Coordinate44°48′50.92″N 11°38′45.74″E / 44.814145°N 11.646039°E44.814145; 11.646039
Religionecattolica
TitolareBartolomeo apostolo
Arcidiocesi Ferrara-Comacchio
Stile architettonicogotico
Inizio costruzioneIX secolo

La chiesa di San Bartolomeo, anche detta chiesa di San Bartolo, si trova nel Borgo della Misericordia ad Aguscello a breve distanza da uno dei tanti antichi rami del fiume Po. L'antico complesso monacale, fu uno dei monasteri più antichi ed importanti della zona.[1][2]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Complesso di San Bartolomeo come appare nella pianura attorno a Ferrara

Secondo Antonio Libanori, il monastero venne fondato per il volere della contessa Adda, moglie di Ottone I che darà origine alla signoria Este, proprio nel giorno di san Bartolomeo che in quello stesso luogo, divenuto struttura sanitaria, ricevette suo figlio Marino riuscito a scampare all'incendio di Comacchio nell'854. Sabino Gruamonti, Ursone Giocoli e Ursone Leuti nel 869, con altri religiosi di famiglie nobili ferraresi e canonici della basilica di San Giorgio fuori le mura, con le loro sostanze permisero di edificare il complesso abbaziale di San Bartolo.[3][1] La chiesa e il convento sono in seguito divenute di proprietà dell'AUSL di Ferrara.[2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

All'interno della chiesa erano conservati affreschi datati tra il 1260 e il 1294 attribuiti al Maestro di San Bartolo. Sono stati staccati e restaurati negli anni settanta del Novecento e sono conservati e visibili nella Pinacoteca Nazionale a Ferrara. Negli affreschi che ripropongono schemi iconografici, iconologici e decorativi bizantini sono raffigurati l'Ascensione, il Collegio apostolico e storie di San Bartolomeo, gli Evangelisti e un ciclo pervenuto incompleto con allegorie dei Mesi. Quest'ultimo è conservato nei depositi della Pinacoteca Nazionale.[4][2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b AntenoreScalabrini, pp. 398-400.
  2. ^ a b c Abbazia di San Bartolo, su tourer.it. URL consultato il 24 maggio 2023.
  3. ^ AntonioPandolfi.
  4. ^ Pinacoteca, pp. 2-5.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]