Chiesa di Cristo delle zolle

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Cristo delle Zolle
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegionePuglia
LocalitàMonopoli
Religionecattolica di rito romano
TitolareCrocifisso
Diocesi Conversano-Monopoli
Consacrazione1654
Fondatoreiniziativa popolare delle città di Monopoli, Castellana e Fasano
Architettosconosciuto
Stile architettonicobarocco
Completamento1654

La chiesa di Cristo delle zolle è una chiesa seicentesca di Monopoli, nella città metropolitana di Bari.

Di forme monumentali, sorge in aperta campagna, a circa due chilometri dal centro cittadino.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Secondo la settecentesca Istoria di Monopoli di Giuseppe Indelli[1], la chiesa esisteva, come chiesa rupestre già nel Cinquecento, con il titolo Sant'Angelo "del Pagliarolo" o "de Pagliarolis". Il luogo sacro era inserito in una grotta e si trovava in stato di abbandono. Nel 1651 avvenne il ritrovamento ritenuto miracoloso di un Crocifisso, a seguito del quale venne eretta a partire dal 1652 una chiesa dedicata al Crocefisso del Pagliarolo o del Pagliarulo. Venne inoltre istituito un mercato che si teneva nei giorni dal 2 al 4 di maggio.

Nel 1727 i documenti della visita pastorale di Mons. Della Gatta ne riportano l'aspetto: la chiesa presentava una cupola, sorretta da quattro archi e altari sulle pareti. Il giorno festivo era il 3 maggio.

L'abbandono[modifica | modifica wikitesto]

Fino alla metà del secolo scorso, la chiesa era ancora utilizzata settimanalmente per la Messa e qualche modesta funzione religiosa. Successivamente fu completamente abbandonata, invasa dalle piante anche sul tetto e divenuta tana per serpenti, ramarri e persino un gufo reale. La cripta e la chiesa, poi, venivano periodicamente allagate da un vicino torrente, la cupola cominciava a cedere e l'intera chiesa era a rischio crollo.

Il restauro ed il riuso[modifica | modifica wikitesto]

L'interno della chiesa dopo il restauro: il palcoscenico idraulico.

Tra il 2004 e il 2005 Francesco Pertosa, proprietario del complesso monumentale, realizzò a proprie spese la messa in sicurezza e un restauro di massima della chiesa.

Nell'agosto del 2009 il Comune di Monopoli, con finanziamenti della Regione Puglia, progetto e Direzione Lavori dell'Arch. Domenico Capitanio, completò il restauro e realizzò il riuso del complesso monumentale, come spazio teatrale a "geometria variabile". L'interno è servito da un palcoscenico idraulico incassato nel pavimento, al centro sotto la cupola, che nel sollevarsi trascina una piattaforma di raccordo, incernierata alla retrostante e sopraelevata zona absidale. Questa soluzione permette l'utilizzo dello spazio interno, sia come teatro ottocentesco (attori nella zona absidale più alta con pubblico di fronte) che come teatro d'avanguardia (attori sulla piattaforma centrale collegata all'abside, con la possibilità di altezze variabili, col pubblico tutto intorno). La zona esterna è concepita come un teatro romano classico con gli attori che escono dalla porta della chiesa, la cui facciata costituisce la "scena" del teatro e il pubblico è posto di fronte a semicerchio.

La chiesa, tuttavia, non ospita da anni nessuna rappresentazione teatrale.

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Giuseppe Indelli, Istoria di Monopoli (scritta nella seconda metà del XVIII secolo, presumibilmente tra il 1766 e il 1769, anno della sua morte, come si ricava anche da indicazioni interne all'opera, in particolare da citazioni di avvenimenti e personaggi storici coerenti con la datazione proposta): "...una si è quella appunto, o presso quel luogo, che ora il Crocifisso del Pagliarulo appellasi: qual Chiesa si chiamava da più secoli addietro di S. Angelo, e anche di S Angelo del Pagliarolo, o de Pagliarolis, (k): e cambiò il nome di S Angelo del Pagliarolo in quello del Crocifisso nel 1564 per l'avvenuto in detto anno, come a suo luogo si dirà. Questa Chiesa era dentro una grotta, in tempo di Monsignor Ottaviano già deserta, e profanata, come da rivelo di D. Scipione de Baro (l.) ibi: “Item dixit habere aliud beneficium simplex de Camera nuncupatum de S. Angelo Pagliarulo, quod habet Ecclesiam intus quamdam gryptam antiquam desertam, et profanatam” – il Crocifisso del Pagliarulo (oggi chiamato Cristo delle zodde, cioè dei debiti) ricevé quel nome non nel 1564, ma nel 1651, come si vedrà al Capo XVII, Paragr. 22. – L'anno 1651, si rinvenne nel luogo detto S. Angiolo del Pagliarolo l'Immagine del SS.mo Crocifisso tanto miracolosa, che eccitò la divozione, non che di Monopolitani, dei luoghi convicini: e per le grazie continue che otteneva chiunque faceva ricorso, accumulate varie limosine, si pensò a costruire una chiesa ben grande in onor del miracoloso Crocifisso il che fe cambiare il nome della contrada, non chiamandosi più di S. Angelo Pagliarolo, ma del Crocifisso del Pagliarolo. Infatti il dì primo del 1652 tutto il clero di Monopoli secolare, e Regolare con l'Abate Giacinto Sforza Arcidiacono e Vicario in Sede vacante, e con i Governanti, Sindaco dè Nobili Niccolò Palmieri, si portarono processionalmente in la faccia del luogo, distante un miglio e mezzo dalla Città, con numeroso concorso di forastieri, specialmente di Castellana, e Fasano; e ivi giunti, il detto Arcidiacono Sforza, Vicario Capitolare, vestito degli abiti Sacerdotali cantò la Messa solenne della SS.ma Passione; indi benedisse la prima pietra angolare secondo il Rituale Romano, sotto i nomi del SS.mo Crocifisso, di S. Maria, di S. Angelo, e di S. Nicola. Benedetta e posta la prima pietra, tutti processionalmente salmeggiando ritornarono a Monopoli. Tutto ciò si rileva dall'istromento rogato il detto dì, e anno, per N. Giulio Cesare Gusmano, prot. fol. 119. Anzi da altro istromento per detto notajo a 23 gennaio 1654 si ha, che il Sindaco Giannantonio Patrizi, e gli Eletti dichiararono, che essendosi trovata la sacra Immagine operar molti miracoli; ed essendosi con limosine dell'una e l'altra Provincia edificato un Tempio con molta spesa, riportando ognuno la domandata grazia, acciocché si accresca il culto divino e lo istesso concorso, sono comparsi nella Regia Camera della Summaria per concedersi privilegio di franchigia per celebrarsi ivi il Mercato nel giorno di tre Maggio, e per non aver opposizioni dai luoghi convicini si consentano, che le franchigie, e il Mercato durino per tre giorni 2 3 e 4 di Maggio.”.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Istoria di Monopoli del primicerio G. Indelli, nuova edizione con note di D.Cosimo Tartarelli, Schena Editore, 2000.
  • L. Pepe, Notizie storiche ed archeologiche dell'antica Gnathia, Ostuni, 1882, pp.  18-20.

Dall'Archivio Diocesano[modifica | modifica wikitesto]

  • Visita pastorale di Mons. Della Gatta del 1727 conservati presso l'Archivio Unico Diocesano di Monopoli

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