Chiesa della Natività della Vergine (Lecce)

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Chiesa della Natività della Vergine o della Nova
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegionePuglia
LocalitàLecce
Coordinate40°21′21.21″N 18°10′08.42″E / 40.355892°N 18.169006°E40.355892; 18.169006
ReligioneCattolica
Arcidiocesi Lecce
Consacrazione14 ottobre 1783
Stile architettonicorococò
Inizio costruzione7 giugno 1779
Completamento1782

La chiesa della Natività della Vergine, comunemente nota sotto il titolo di Santa Maria della Nova,in onore della Vergine venerata a Novoli, è una chiesa del centro storico di Lecce, in via Idomeneo. È una rettoria appartenente alla parrocchia Maria Santissima Assunta in Duomo.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa sorge sull'area di una quattrocentesca costruzione della quale si nota, su un muro perimetrale, una frangia di archetti trilobati. È certo che, per lascito del cittadino leccese Nuzzo Cacudi, nel 1470 fu eretto il monastero delle domenicane con l'annessa chiesa. Nel XVIII secolo l'edificio si presentava in rovina e per ripararla si eseguirono alcuni piccoli restauri nel 1712 e nel 1753[1]. Tuttavia, venticinque anni dopo, le monache domenicane decisero di riedificarla. I lavori furono eseguiti tra il 1779 e il 1782 su disegno dell'ingegnere napoletano Carlo Salerni. Fu consacrata il 14 ottobre 1783 dall'arcivescovo metropolita di Otranto Giulio Pignatelli, come ricorda l'iscrizione latina ai lati dell'abside.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Esterno[modifica | modifica wikitesto]

La facciata è a forma poligonale ed è spartita in due ordini da una cornice dentellata che poggia su quattro lesene corinzie, sormontate da pinnacoli a forma di vasi fiammeggianti e raccordate tre loro da quattro festoni. Nel secondo ordine si apre un finestrone, incorniciato in alto da un festone con al centro una conchiglia. Termina con un timpano spezzato.

Interno[modifica | modifica wikitesto]

L'interno possiede una pianta ellittica ad aula unica con abside. Il soffitto, ricoperto da una volta carenata, è ricco di stucchi. Sono presenti cinque altari posizionati in brevi nicchie adorne di falsi lacunari. Le rispettive tele di Oronzo Tiso, posizionate su ogni altare, raffigurano san Nicola, la Vergine col Bambino e san Domenico, l'Addolorata, San Giuseppe col Bambino e la Natività della Vergine.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Lo stato delle chiese di Lecce intorno all'anno 1758, Francescantonio Piccinni, vol.77, p. 163-164

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Lecce elegia del Barocco, Michele Paone, Congedo Editore, Galatina (Lecce), 1999