Chiesa della Natività della Beata Vergine Maria (Trebaseleghe)

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Chiesa arcipretale della Natività della Beata Vergine Maria
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneVeneto
LocalitàTrebaseleghe
Coordinate45°35′28.82″N 12°03′03.2″E / 45.59134°N 12.05089°E45.59134; 12.05089
Religionecattolica di rito romano
Diocesi Treviso
Consacrazione1966
ArchitettoDomenico Rupolo
Stile architettoniconeogotico
Inizio costruzione1913
Completamento1918

La chiesa della Natività della Beata Vergine Maria è la chiesa arcipretale[1] di Trebaseleghe, in provincia di Padova e diocesi di Treviso; fa parte della vicariato di Camposampiero.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Benché l'edificio sia una ricostruzione novecentesca, la chiesa ha origini antichissime, fondata in epoca longobarda (VIII secolo) in un'area considerata sacra sin dall'epoca romana (sul posto sono stati rinvenuti i resti di una necropoli).

Una seconda ricostruzione si ebbe nel Trecento e una terza nel Quattrocento. Anche nei secoli successivi l'edificio subì diversi rifacimenti.

La chiesa, in stile neogotico, è stata iniziata nel 1913 su disegno dell'architetto Domenico Rupolo e riconsacrata nel 1966.

Il campanile è l'originale cinquecentesco.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Esterno[modifica | modifica wikitesto]

A croce latina, il transetto ricalca la chiesa quattrocentesca, corrispondendo l'abside alla cappella del battistero in cornu Evangeli.

Interno[modifica | modifica wikitesto]

Al suo interno si possono ammirare la grande Pala di San Sebastiano di Andrea da Murano (1497-1501), gli affreschi di Angelo Zotto nella cappella del battistero (1484-1486) e la pala raffigurante la Natività della Beata Vergine di Palma il Giovane. Degne di nota sono anche la tela con San Tiziano di Leandro da Ponte, la Madonna con Bambino di scuola sansoviniana (1530) e la Madonna con il Bambino, San Giacinto e San Valentino che risana il bambino epilettico di Pietro Damini.

Interno della chiesa
L'interno

Organo[modifica | modifica wikitesto]

Nell'abside, a pavimento, si trova l'organo a canne Tamburini opus 66, costruito nel 1915 per la cattedrale di Treviso e collocato nella chiesa di Trebaseleghe nel 2004 ed in tale occasione restaurato e ampliato[2]. Lo strumento è a trasmissione elettronica e la consolle, mobile indipendente, ha tre tastiere di 61 note ciascuna e pedaliera di 32 note.

Campanile[modifica | modifica wikitesto]

Il precedente campanile viene citato per la prima volta nel 1234 quando si ha una vicenda riguardante un piccolo litigio fra il campanaro e il parroco. Questo campanile si trovava dove oggi c'è l'abside della chiesa ed aveva larghezza 4 metri e altezza 35 metri. Nel 1558 venne costruito il nuovo e attuale campanile, che venne completato in soli 2 anni. Intorno al 1870 venne riedificata la punta. Il campanile venne restaurato nel 1985.

Campanile con il transetto destro
Campanile con il transetto destro

Campane[modifica | modifica wikitesto]

Nel precedente campanile non si sa se ci fossero campane. Nel 1778, presso la Fonderia De Poli di Ceneda, si fusero 6 campane in tonalità Mi3 crescente. Nel 1885, dopo che 3 campane si creparono e una si presentava molto consumata, si decise di rifondere le 4 campane piccole e usare parte del bronzo per fondere una campana in tonalità Fa#3, intonata con le altre. Nel 1916 il parroco di allora decise di donare le campane per fondere cannoni. Nel 1924, dopo diversi anni esser stati senza campane, si decise di fondere una campana presso la Fonderia Colbachini di Padova in tonalità Fa# leggermente crescente. Nel 1951 la parrocchia fece un grande passo in avanti fondendo 3 campane, sempre presso la Fonderia Colbachini di Padova. L'integrazione non fu tra le migliori. Con il restauro del 1985 si aggiunse una quinta campana fusa dalla fonderia De Poli di Vittorio Veneto.

Dati specifici
Campana Nota nominale Anno Fonderia
1^ Re3 1951 Daciano Colbachini e Figli di Padova
2^ Mi3 calante 1951 Daciano Colbachini e Figli di Padova
3^ Fa#3 leggermente crescente 1924 Daciano Colbachini e Figli di Padova
4^ Sol3 leggermente crescente 1951 Daciano Colbachini e Figli di Padova
5^ La3 1985 Francesco De Poli di Vittorio Veneto

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ il titolo di arcipretale in perpetuo risale al 1650.
  2. ^ L'organo a canne della chiesa arcipretale (PDF), su parrocchiatrebaseleghe.org. URL consultato il 16 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 27 marzo 2014).

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