Chiesa della Madonna del Lago (Castel Gandolfo)

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Chiesa di Maria Santissima del lago Albano
La spiaggia del lago Albano, Castel Gandolfo con le Ville Pontificie ed, in basso a destra, la caratteristica torre della chiesa.
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàCastel Gandolfo
Coordinate41°44′59.2″N 12°38′54.6″E / 41.749778°N 12.6485°E41.749778; 12.6485
Religionecattolica
TitolareMaria
Sede suburbicaria Albano
Consacrazione1977
ArchitettoFrancesco Vacchini
Stile architettonicoorganico
Inizio costruzione1966
Completamento1977

La chiesa di Maria Santissima del lago Albano, comunemente nota come Madonna del Lago, è un luogo di culto cattolico della diocesi suburbicaria di Albano situato sulle rive del lago Albano, in comune di Castel Gandolfo, in provincia di Roma, nei Castelli Romani.

È una rettorìa della parrocchia della collegiata di San Tommaso di Castel Gandolfo.[1] Grazie alla vicinanza con le Ville Pontificie di Castel Gandolfo, fu oggetto della visita di due papi, Paolo VI e Giovanni Paolo II.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Castel Gandolfo.

Il lago Albano è un cratere vulcanico secondario formatosi dal collasso del Vulcano Laziale circa 150.000 anni fa e colmato d'acqua in seguito ad una "fase idromagmatica".[2] La prima antropizzazione delle sue coste di cui resta traccia risale a quattromila anni fa circa (XX-XV secolo a.C.),[3][4] epoca a cui è riconducibile il cosiddetto "Villaggio delle Macine", un insediamento palafitticolo sulla costa settentrionale, da molti ricondotto alla struttura urbanistica della mitica capitale latina di Alba Longa,[5] rasa al suolo dai Romani nel VI secolo a.C. e dal cui nome derivò l'etimo trasmesso al lago fin dall'età antica.

In seguito il crinale interno del cratere del lago ospitò numerose ville patrizie suburbane in età repubblicana ed imperiale.[6] Nel Medioevo fu abbandonato, e l'unica attività che vi si svolse fu quella della pesca in acqua dolce, rimasta fiorente fino all'Ottocento.

All'inizio del Novecento iniziò una seconda fase di antropizzazione dei dintorni del lago, ad uso turistico, agevolata dal passaggio attraverso il cratere (che rese necessario lo scavo di due gallerie ferroviarie) del lago della ferrovia Roma-Albano (1889). Il massimo sviluppo della presenza umana nell'area del lago si ebbe con la scelta di svolgervi le gare di canottaggio delle Olimpiadi di Roma del 1960:[7] furono costruite le strutture del CONI (stadio olimpico, piattaforme di partenza ed edifici connessi) e le infrastrutture per raggiungerle, la strada statale 140 del "lago Olimpico" (e la sua diramazione che attraversa il cratere vulcanico con un traforo di 3.5 chilometri)[8] e la cestovia per Castel Gandolfo.[9]

In coincidenza con questa grande trasformazione di un'area finora depressa, l'allora parroco di Castel Gandolfo, don Dino Sella, promosse l'iniziativa di una processione di barche sul lago dedicata alla Madonna. La processione partiva dagli impianti del CONI ed arrivava fino alla località I Quadri, presso il ninfeo del Bergantino.[10]

Papa Paolo VI, alla luce di questa pittoresca pratica dei castellani, si impegnò a far costruire una chiesa sulla spiaggia del lago. A tale scopo chiamò l'ingegnere Francesco Vacchini, direttore tecnico della Fabbrica di San Pietro. La chiesa doveva essere non molto grande, perché oltre i periodi di maggiore affluenza turistica la popolazione stabile si riduceva drasticamente a poche decine di persone, ma "simbolo evidente della presenza cristiana" (Vacchini):[1] i lavori cominciarono nel 1966 e furono completati nel 1977.[1][10]

Paolo VI consacrò personalmente la nuova chiesa il 15 agosto 1977, giorno della festa dell'Assunta, già gravemente malato (sarebbe morto l'anno seguente, proprio durante la villeggiatura a Castel Gandolfo). Disse infatti queste parole:

«Chissà se avrò ancora io -vecchio come sono– il bene di celebrare con voi questa festa. Vedo approssimarsi le soglie dell'al di là e perciò prendo occasione da questo incontro felicissimo per salutarvi tutti, per benedire voi, le vostre famiglie, i vostri lavori, le vostre fatiche, le vostre sofferenze, le vostre speranze, le vostre preghiere. La Madonna dia a queste mie preghiere l’efficacia e la realtà che desidero abbiano. Siate benedetti nel nome di Maria.»

Il 2 settembre 1979 Giovanni Paolo II volle visitare nuovamente la chiesa, ricordando il predecessore (a parte il breve regno di Giovanni Paolo I) con parole affettuose.[11]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

«[...] si trattava di ideare [...] una costruzione che rispondesse a queste tre esigenze: essere simbolo evidente della presenza cristiana, offrire spazio sufficiente e confortevole ad almeno seicento persone nelle torride giornate estive e poter accogliere durante l'inverno non più di una cinquantina di fedeli senza che si sentissero sperduti in una chiesa vasta e semideserta.»

Così il progettista, Francesco Vacchini, ha riassunto le linee guida del proprio lavoro alla Madonna del Lago.[1] Il risultato di questo paradigma (Ticconi)[1] è un'aula ecclesiale divisa in due:una parte all'aperto, per i periodi di maggior affluenza che si suppone siano quelli estivi, ed una parte al chiuso, adatta all'inverno.

La chiesa è sormontata da una struttura a ventaglio in cemento armato dipinto di bianco sormontata da una croce, che nelle intenzioni del progettista era una metafora della vela della "navicella del Principe degli Apostoli che naviga sulle acque del lago" (Vacchini),[1] e che adempie alla funzione di rendere visibile il luogo di culto da ogni punto.

Gran parte dell'arredo liturgico dell'interno è di Tommaso Gismondi: le stazioni della Via Crucis, la statua della Madonna, il tabernacolo ed una "Pietà" dono di Paolo VI.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g Ticconi, p. 64.
  2. ^ Donatella De Rita (Università di Roma Tre), Caldere e crateri, pp. 1-4 (PDF), su igmi.org. URL consultato il 23 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale il 10 maggio 2006).
  3. ^ Riemerge dalle acque il villaggio delle macine, in La Repubblica del 26 luglio 2001, su repubblica.it. URL consultato il 24 ottobre 2011.
  4. ^ Piera Lombardi, È riemerso un villaggio preistorico di quattromila anni fa, in Il Corriere della Sera del 19 ottobre 2003, su archiviostorico.corriere.it. URL consultato il 24 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale il 23 maggio 2010).
  5. ^ Pino Chiarucci, La civiltà laziale e gli insediamenti albani in particolare, p. 39, in Il Lazio Antico, atti del corso di archeologia tenutosi presso il Museo civico di Albano Laziale nel 1982-1983.
  6. ^ Giuseppe Lugli, Le antiche ville dei Colli Albani prima dell'occupazione domizianea, pp. 1-70, Roma 1915.
  7. ^ Vedi anche Canottaggio ai Giochi della XVII Olimpiade.
  8. ^ (EN) The Wolds' longest tunnel page - Tunnels SS 100-199 in Italy, su lotsberg.net. URL consultato il 21 ottobre 2011.
  9. ^ Ristorante Pizzeria Fraschetta La Funivia - Storia, su ristorantelafunivia.it. URL consultato il 23 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale il 17 agosto 2010).
  10. ^ a b Parrocchia Pontificia di San Tommaso da Villanova - Nella preparazione alla festa della Madonna del Lago (30 luglio 2011), su santommasodavillanova.it. URL consultato il 23 ottobre 2011.
  11. ^ Testo dell'omelia di Giovanni Paolo II alla chiesa della Madonna del Lago, su vatican.va. URL consultato il 23 ottobre 2011.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Bibliografia sui Castelli Romani.
  • Dimitri Ticconi, Chiese della diocesi di Albano, Roma, Edizioni Mitertheva, 1999.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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