Chiesa cattolica in Kosovo

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Chiesa cattolica in Kosovo
Anno2012
Cattolici66.800
Popolazione2.16 milioni
Parrocchie24
Presbiteri62
Religiosi8
Religiose85
Delegato apostolicoJean-Marie Speich
CodiceXK

La Chiesa cattolica in Kosovo al termine dell'anno 2012 su una popolazione di 2.160.000 persone contava 66.800 battezzati, corrispondenti al 3,1% del totale.

Organizzazione territoriale[modifica | modifica wikitesto]

Cattolici in Kosovo (dati aggiornati al 2011)

Il territorio è costituito da un'unica diocesi di rito romano, la diocesi di Prizren-Pristina; l'ordinario è membro di diritto della Conferenza episcopale internazionale dei Santi Cirillo e Metodio, che raggruppa gli episcopati di Serbia, Montenegro, Kosovo e Macedonia del Nord.

I fedeli di rito bizantino rientrano nella giurisdizione dell'eparchia di San Nicola di Ruski Krstur, con sede in Serbia.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Conflitto del Kosovo (1998-1999)[modifica | modifica wikitesto]

Durante la guerra in Kosovo diverse delle chiese cattoliche albanesi vennero vandalizzate. La chiesa cattolica di Sant'Antonio, situata a Gjakova, fu fra quelle più gravemente danneggiate dai soldati serbi jugoslavi[1]. A Pristina gli ufficiali serbi jugoslavi presero possesso della Chiesa cattedrale per uso militare, allontanando le suore e il parroco. Installando un radar aereo sul campanile, provocarono il bombardamento della chiesa e delle case circostanti da parte della NATO[2]

La Chiesa cattolica in Kosovo oggi[modifica | modifica wikitesto]

Secondo alcune stime, i fedeli cattolici in Kosovo sarebbero in aumento: molti kosovari, anche di famiglia musulmana, si sarebbero convertiti al cattolicesimo.[3] Secondo alcune testimonianze, Ibrahim Rugova, primo presidente della Repubblica Albanese del Kosovo, si sarebbe avvicinato al cattolicesimo,[4] fatto negato però da molte delle persone vicine a Rugova e dai rappresentanti della Chiesa cattolica in Kosovo.[5][6]

Il 26 novembre 2019, un terremoto ha colpito l'Albania. La Chiesa cattolica in Kosovo il 1° dicembre successivo ha raccolto donazioni di beneficenza dalle parrocchie per le vittime del terremoto e le loro famiglie.[7][8]

Rappresentanza diplomatica[modifica | modifica wikitesto]

La Santa Sede non ha riconosciuto ufficialmente l'indipendenza del Kosovo, per cui non sono mai state allacciate relazioni diplomatiche a livello di nunziatura. Il 10 febbraio 2011 è stato nominato delegato apostolico per il Kosovo Juliusz Janusz, nunzio apostolico in Slovenia, con la precisazione che tale incarico non è di natura diplomatica, ma risponde ad esigenze pastorali interne alla Chiesa cattolica.[9]

Delegati apostolici[modifica | modifica wikitesto]

  • Juliusz Janusz (10 febbraio 2011 - 21 settembre 2018 dimesso)
  • Jean-Marie Speich, dal 19 marzo 2019

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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