Chiesa cattolica a Taiwan

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Chiesa cattolica a Taiwan
La cattedrale metropolitana di Taipei
Anno2005
Cattolici500.000
Popolazione20 milioni
Presidente della
Conferenza episcopale
John Baptist Lee Keh-mien
Nunzio apostolicovacante
CodiceTW
Mappa delle circoscrizioni ecclesiastiche cattoliche di Taiwan

La Chiesa cattolica a Taiwan è parte della Chiesa cattolica, sotto la guida spirituale del papa e della Santa Sede.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa cattolica in Cina § Storia e Missione gesuita in Cina.

L'isola di Taiwan ha fatto parte di una giurisdizione territoriale ecclesiastica della Chiesa cattolica dal 1514, quando venne inclusa nella diocesi di Funchal come giurisdizione missionaria. Nel 1576 venne istituita la prima diocesi cinese a Macao, che includeva sia Taiwan che buona parte della Cina. Dal XVI al XIX secolo la diocesi fu suddivisa più volte, e Taiwan fece parte in successione delle diocesi di Nanchino (1660), Fukien (1696) e Amoy-Hsiamen (1883). Nel 1913 fu istituita la prefettura apostolica dell'Isola di Formosa, staccandola dalla diocesi di Amoy. Prese il nome di Kaohsiung nel 1949.

I cattolici sull'isola sono stimati fra l'1,5 e il 2% della popolazione.

La Chiesa cattolica ha una sua università nel paese: l'Università Cattolica Fu Jen.

Organizzazione ecclesiastica[modifica | modifica wikitesto]

La Chiesa cattolica è presente nel Paese con 1 sede metropolitana, 6 diocesi suffraganee e 1 amministrazione apostolica:

L'amministrazione apostolica delle isole Kinmen o Quemoy e Matsu, che è parte della diocesi di Xiamen nella Cina continentale, è affidata agli arcivescovi di Taipei.

Rapporti tra Taiwan e la Santa Sede[modifica | modifica wikitesto]

La Santa Sede, in rappresentanza dello Stato della Città del Vaticano, è uno dei quattordici governi che riconoscono la Repubblica di Cina-Taiwan come governo legittimo.[1]

Dopo la presa del potere da parte di Mao Zedong (1949) furono troncati i rapporti ufficiali tra Pechino e Roma. Nel settembre 1951 l'internunzio apostolico per la Cina, Antonio Riberi, venne espulso, e si rifugiò inizialmente a Hong Kong (fino al 1997 colonia britannica), e poi dal 1952 a Taiwan.

L'internunziatura è stata elevata a nunziatura apostolica il 24 dicembre 1966 con il breve Quae sacra di papa Paolo VI, con sede a Taipei; il nome ufficiale è "nunziatura apostolica nella Repubblica di Cina" e teoricamente estende la sua giurisdizione anche sulla Cina continentale, essendo il governo di Taiwan l'unico riconosciuto dalla Santa Sede.

Dopo la sostituzione all'ONU dei rappresentanti della Repubblica di Cina con quelli della Repubblica popolare nel 1971, non sono più stati nominati nunzi per la Cina ma soltanto incaricati d'affari. Il cardinale Angelo Sodano, quando ancora ricopriva l'incarico di Segretario di Stato, affermò che, qualora il governo cinese lo permettesse, la nunziatura potrebbe nuovamente essere reintegrata a Pechino.[2]

Internunzi apostolici[modifica | modifica wikitesto]

Nunzi apostolici[modifica | modifica wikitesto]

Conferenza episcopale[modifica | modifica wikitesto]

La conferenza dei vescovi cinesi è stata istituita il 21 aprile 1967. Il 1º aprile 1998 ha mutato di nome in Conferenza episcopale regionale cinese:

Elenco dei presidenti della Conferenza episcopale:

Elenco dei pro-presidenti della Conferenza episcopale:

Elenco dei vicepresidenti della Conferenza episcopale:

Elenco dei segretari generali della Conferenza episcopale:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Status internazionale della Repubblica di Cina
  2. ^ Sandro Magister, Cina e Vaticano. I punti del disaccordo, su chiesa.espressonline.it, 10 settembre 2003. URL consultato il 3 maggio 2021 (archiviato dall'url originale l'8 luglio 2012).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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