Charlotte d'Albret

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Charlotte d'Albret
Charlotte d'Albret
Duchessa consorte di Valentinois
In carica10 maggio 1499 –
12 marzo 1507
PredecessoreTitolo creato
SuccessoreTitolo estinto
Duchessa consorte di Romagna
In carica1499 –
1503
PredecessoreTitolo creato
SuccessoreTitolo estinto
Dama di Châlus
suo jure
In carica1480 –
1514
PredecessoreTitolo creato
SuccessoreTitolo estinto
Reggente di Valentinois
per la figlia Luisa Borgia
In carica12 marzo 1507 –
11 marzo 1514
NascitaLabrit, 1480
MorteLa Motte-Feuilly, 11 marzo 1514
Luogo di sepolturaBourges
La Motte-Feuilly (cuore)
PadreAlain I d'Albret
MadreFrançoise de Châtillon de Blois
ConsorteCesare Borgia
FigliLuisa
ReligioneCattolicesimo

Charlotte d'Albret (Labrit, 1480La Motte-Feuilly, 11 marzo 1514) è stata una nobildonna del casato francese d'Albret, sorella del re Giovanni III di Navarra e moglie del condottiero Cesare Borgia. Aveva il rango di dama di Châlus (suo jure), duchessa consorte di Valentinois e di Romagna[1].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Infanzia[modifica | modifica wikitesto]

Charlotte nacque nel 1480, figlia di Alain I d'Albret, signore di Albret, e di Françoise di Châtillon-Limoges. I suoi nonni paterni erano Giovanni I d'Albret e Charlotte di Rohan, mentre quelli materni erano Guglielmo di Blois, visconte di Limoges e Isabelle de La Tour d'Auvergne, figlia di Bertrand V de La Tour, conte d'Auvergne e Boulogne, e Jacquette du Peschin.

Il suo bis-bisnonno fu Carlo I d'Albret, Connestabile di Francia, che fu ucciso al comando delle truppe francesi durante la battaglia di Agincourt nel 1415. Charlotte ebbe sei fratelli, tra cui Giovanni d'Albret che diventò sovrano di Navarra tramite il suo matrimonio con la regina Caterina (da cui discese Enrico IV di Francia), e il cardinale Amanieu d'Albret.[2]

Matrimonio con Cesare Borgia[modifica | modifica wikitesto]

Ritratto ideale di Cesare Borgia, marito di Charlotte, in giovane età

Il 10 maggio 1499, all'età di diciannove anni, a Blois, sposò Cesare Borgia, il famigerato figlio illegittimo di papa Alessandro VI Borgia e Vannozza Cattanei. Egli era stato di recente creato Duca di Valentinois dal re Luigi XII di Francia. Sua sorella era la celebre Lucrezia Borgia. Il matrimonio era politico, combinato con lo scopo di rafforzare l'alleanza di Cesare con la Francia[3]. Poco dopo le nozze, Cesare accompagnò re Luigi nella sua discesa in Italia.[4]

Charlotte fu descritta come "bella e ricca".[5] e il cronista contemporaneo Arnauld le Féron[6] riporta che Cesare Borgia fosse entusiasta delle nozze. Nel 1504 diventò la proprietaria dei territori di Feusines, Néret e La Motte-Feuilly.[7]

Dopo essere fuggito da una prigione spagnola, Cesare morì durante l'assedio di Viana il 12 marzo 1507 al servizio del fratello di Charlotte, il re consorte di Navarra dal quale aveva cercato rifugio. In seguito alla sua morte, Charlotte funse da reggente per la loro figlia Luisa che era succeduta al padre come la suo jure duchessa di Valentinois.

Ultimi anni e morte[modifica | modifica wikitesto]

Monumento funebre di Charlotte (Saint Hilaire, La Motte-Feuilly)

Charlotte non aveva più rivisto il consorte e si rifugiò a Bourges nel cenobio delle monache Annunziate, fondato dall'amica principessa Giovanna di Valois, il cui matrimonio con Luigi XII di Francia era stato annullato con il benestare del suocero papa Alessandro VI in cambio del ducato di Valentinois.[8]

La duchessa vedova acquistò il castello e la tenuta di La Motte-Feuilly dove visse gli ultimi anni con la figlia (nata il 17 maggio 1500), dedicandosi a opere pie e di beneficenza. L'11 marzo 1514, Charlotte morì all'età di 34 anni. Luisa Borgia, nel rispetto della volontà materna, fece seppellire la salma nel monastero di Bourges mentre il cuore rimase nella chiesa di Saint-Hilaire, a La Motte-Feuilly, conservato nel mausoleo di alabastro e marmo realizzato nel 1521 da Martin Claustre.[9]

Ad oggi esistono ancora vari discendenti di Charlotte e Cesare, tra cui Sisto Enrico di Borbone-Parma, pretendente ai troni di Spagna, Francia e Parma.

I pronipoti di Cesare e Charlotte, si imparentarono, infatti, con alcune importanti dinastie come quella dei Borbone-Busset e dei Beauharnais.

Discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Cesare Borgia e Charlotte ebbero un'unica figlia:

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
8. Charles II d'Albret 16. Charles I d'Albret  
 
17. Marie de Sully  
4. Jean I d'Albret  
9. Anne d'Armagnac 18. Bernard VII d'Armagnac  
 
19. Bonne de Berry  
2. Alain I d'Albret  
10. Alain IX de Rohan 20. Alain VIII de Rohan  
 
21. Béatrice de Clisson  
5. Catherine de Rohan  
11. Marguerite de Bretagne 22. Jean V de Bretagne  
 
23. Jeanne de Navarre  
1. Charlotte d'Albret  
12. Jean I de Châtillon 24. Charles de Blois  
 
25. Jeanne de Penthièvre  
6. Guillaume de Châtillon de Blois  
13. Marguerite de Clisson 26. Olivier V de Clisson  
 
27. Catherine de Laval  
3. Françoise de Châtillon  
14. Bertrand V de La Tour d'Auvergne 28. Bertrand IV de La Tour  
 
29. Marie I d'Auvergne  
7. Isabelle de La Tour d'Auvergne  
15. Jacquette du Peschin 30. Louis du Peschin  
 
31. Iseul de Sully  
 

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Charles Cawley, Medieval Landa, Gascony, Dukes and Nobility
  2. ^ Peygnaud
  3. ^ Rafael Sabatini, The life of Cesare Borgia, Kessinger Publishing, 2004, p.116.
  4. ^ Cloulas
  5. ^ George R. Marek, The Bed and the Throne: the Life of Isabella D'Este, p. 74, Harper & Row, 1976, ISBN 978-0-06-012810-4
  6. ^ Arnaul Le Féron, De gestis gallorum libri XI, Paris, 1550.
  7. ^ Bonnaffe
  8. ^ Mallein-Leguédois
  9. ^ Schlumberger

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Edmond Bonnaffe, Inventaire de la duchesse de Valentinois, Charlotte d'Albret, Wentworth PR, 2018
  • Ivan Cloulas, I Borgia, Salerno editrice, Roma, 1989
  • Martine Mallein-Leguédois, Charlotte d'Albret, Association MML, 2017
  • Louis Peygnaud, De Charlotte d'Albret à George Sand, Chronique du Bas-Berry
  • Gustave Schlumberger, Charlotte d'Albret, femme de Cesar Borgia et le château de la Motte-Feuilly, Plon, Paris, 1913

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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