Chandra (divinità)

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Il dio Chandra guida il carro lunare in una illustrazione indiana
Chandra, British Museum - XIII secolo, Konark

Chandra (devanagari: चन्द्र, IAST: Candra, lett,: "brillante"), presso la religione induista, rappresenta il dio-luna, che negli appellativi letterari ha ereditato il nome e le funzioni del Soma vedico.[1][2]

Il suo culto assume caratteri più che altro mitici e molto meno liturgici[espressione poco comprensibile].[1]

Nomi e funzioni[modifica | modifica wikitesto]

Viene chiamato Saumya, ossia risanante e rinfrescante, e tra le sue funzioni vi è quella di aiutare le piante a crescere. Viene anche chiamato Śaśamka ("il Segnato dalla Lepre") per denotare le sue macchie lunari.

Le sue funzioni principali sono quelle di compensare l'eccesso dell'ardore solare e di far soggiornare le anime degli antenati, visto che la via verso i "Padri" (pitr-yāna), opposta a quella verso "gli dèi" (deva-yāna), era anticamente concepita come lunare.[1]

Protegge gli amanti, ma contemporaneamente viene visto come portatore di sfortuna.[1]

Iconografia[modifica | modifica wikitesto]

Viene raffigurato come un giovane aureolato, posizionato su un carro guidato da dieci cavalli, accompagnato da due regine.[3] Il suo simbolo è l'antilope.

Mitologia[modifica | modifica wikitesto]

Nato, secondo il mito, dal samudra-manthana, ossia dal girare vorticoso dell'oceano di latte durante la creazione del mondo, a causa della sua grandissima luminosità fu deciso che vivesse nel cosmo sotto forma di pianeta.[4]

La vita amorosa di Chandra è piuttosto movimentata: in un'occasione rapì Tārā, la moglie di Bṛhaspati, e questo atto rischiò di scatenare una guerra fra i Deva e gli Asura.[2] Inoltre sposò ventisette figlie di Dakṣa, ma ne preferì una, Rohini, rispetto alle altre. Ciò indusse le altre mogli a lamentarsi presso il loro padre, il quale lanciò una maledizione su Chandra, che lo trascinò ad uno stato di consunzione avente come conseguenza la riduzione della sua luminosità:[4] così nacquero le fasi lunari.[2]

Secondo un'altra leggenda, Chandra sarebbe costituito dalle ossa del dio dell'amore Kāma, quasi per evidenziare il suo legame con l'amore sfortunato.[1]

Progenie[modifica | modifica wikitesto]

Attraverso suo figlio Budha, Chandra è il progenitore di una lunga dinastia lunare, che comprende molti personaggi dell'epica indiana.[1] Da Rohini ebbe anche altri figli, tra cui Varchas, personificazione del chiaro di luna, di cui Abhimanyu, il figlio di Arjuna, è detto essere una reincarnazione,[5] e la figlia Bhadra, sposa del saggio Utathya.[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f Pio Filippani Ronconi, Miti e religioni dell'India, Roma, Newton Compton Editori, 1992, p. 163.
  2. ^ a b c Chandra (luna), su kalikaastrologiavedica.wordpress.com. URL consultato il 28 luglio 2018.
  3. ^ Soma (Divinita' minori. Induismo)., su fabio-ilmiodiario.blogspot.com. URL consultato il 28 luglio 2018.
  4. ^ a b Chandra (luna), su shivaflow.wordpress.com. URL consultato il 28 luglio 2018.
  5. ^ (EN) Roshen Dalal, Hinduism: An Alphabetical Guide, Penguin UK, 18 aprile 2014, ISBN 978-81-8475-277-9.
  6. ^ (EN) Fitzedward Hall, The Vishńu Puráńa: A System of Hindu Mythology and Tradition, Trübner, 1877.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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