Chamorchis alpina

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Gramignola alpina
Chamorchis alpina
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Monocotiledoni
Ordine Asparagales
Famiglia Orchidaceae
Sottofamiglia Orchidoideae
Tribù Orchideae
Sottotribù Orchidinae
Genere Chamorchis
Rich.
Specie C. alpina
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Liliopsida
Sottoclasse Liliidae
Ordine Orchidales
Famiglia Orchidaceae
Genere Chamorchis
Specie C. alpina
Nomenclatura binomiale
Chamorchis alpina
(L.) Rich., 1817
Sinonimi

Ophrys alpina (bas.)
Chamaeorchis alpina
Epipactis alpina
Herminium alpinum
Orchis alpina

Nomi comuni

Orchidea nana alpina

La gramignola alpina (Chamorchis alpina (L.) Rich., 1817) è una pianta erbacea spontanea in Italia, appartenente alla famiglia delle Orchidacee. È l'unica specie del genere Chamorchis.[1]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome generico (Chamorchis) significa, nella prima parte della parola (derivata dal greco khamai), "sul terreno, umile, strisciante"[2] facendo riferimento alle dimensioni minute di questa orchidea (probabilmente è la più piccola orchidea europea). L'epiteto specifico (alpina) fa riferimento al suo abituale areale.

Il binomio scientifico di questa pianta inizialmente era Orchis alpina, proposta dal botanico e naturalista svedese Carl von Linné (1707 - 1778) in una pubblicazione del 1753, modificato successivamente in quello attualmente accettato (Chamorchis alpina), proposto dal botanico francese Louis Claude Marie Richard (1754 – 1821) nella pubblicazione dal titolo De Orchideis Europaeis Annotationes del 1817.

In lingua tedesca questa pianta si chiama Zwergorchis oppure Zwergstendel; in francese si chiama Chamorchis des Alpes.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Descrizione delle parti della pianta
Il portamento

È una pianta erbacea glabra alta 4 – 10 cm. La forma biologica è geofita bulbosa (G bulb), ossia sono piante perenni che portano le gemme in posizione sotterranea. Durante la stagione avversa non presentano organi aerei e le gemme si trovano in organi sotterranei chiamati bulbi o tuberi, organi di riserva che annualmente producono nuovi fusti, foglie e fiori. È un'orchidea terrestre in quanto contrariamente ad altre specie, non è “epifita”, ossia non vive su altri vegetali di maggiori proporzioni.

Radici[modifica | modifica wikitesto]

Le radici sono fascicolate, gracili e secondarie da bulbo, e si trovano nella parte superiore dei bulbi.

Fusto[modifica | modifica wikitesto]

  • Parte ipogea: la parte sotterranea del fusto è composta da due tuberi (bulbi-tuberi o anche rizo-tuberi) ovoidali e carnosi; il primo svolge delle importanti funzioni di alimentazione del fusto, mentre il secondo raccoglie materiali nutritizi di riserva per lo sviluppo della pianta che si formerà nell'anno venturo.
  • Parte epigea: la parte aerea del fusto è semplice ed eretta. La superficie è striata.

Foglie[modifica | modifica wikitesto]

Le foglie

In questa pianta sono presenti solo foglie basali di tipo graminiforme: da 6 a 10. Alla base formano un involucro guainante il fusto. La lamina è strettamente lineare ad apice acuto con una scanalatura centrale. Ai lati di questa sono presenti inoltre delle nervature parallele disposte longitudinalmente (foglie di tipo parallelinervie). La lunghezza di queste foglie raggiunge l'infiorescenza. Dimensioni delle foglie: larghezza 1,5 – 2 mm; lunghezza 30 – 60 mm.

Infiorescenza[modifica | modifica wikitesto]

Infiorescenza

L'infiorescenza è una spiga semplice ma densa formata da 6 – 14 fiori. La forma è cilindrica. I fiori sono posti alle ascelle di brattee lesiniformi e più lunghe dei fiori stessi. I fiori sono inoltre resupinati, ruotati sottosopra tramite torsione dell'ovario; in questo caso il labello è volto in basso; mentre i fiori sono penduli a causa della piegatura ad angolo quasi retto dell'ovario. Dimensione delle brattee inferiori (quelle più grandi): larghezza 1,5 – 2 mm; lunghezza 8 – 9 mm. Lunghezza dell'infiorescenza: 1 – 4 cm.

Fiore[modifica | modifica wikitesto]

I fiori

I fiori sono ermafroditi ed irregolarmente zigomorfi, pentaciclici (perigonio a 2 verticilli di tepali, 2 verticilli di stami (di cui uno solo fertile – essendo l'altro atrofizzato), 1 verticillo dello stilo)[3]. Il colore dei fiori è verdognolo con sfumature bruno-violacee nelle zone esterne; sono inodori. Dimensione dei fiori: 3 – 5 mm.

  • Formula fiorale: per questa pianta viene indicata la seguente formula fiorale:
P 3+3, [A 1, G (3)][4]
  • Perigonio: il perigonio è composto da 2 verticilli con 3 tepali (o segmenti) ciascuno (3 interni e 3 esterni). I tepali esterni sono oblunghi ad apice ottuso. Sono conniventi e insieme ai due tepali centrali interni formano una specie di cappuccio a protezione degli organi riproduttori (il ginostemio). Dei tre tepali interni quello mediano (chiamato labello) è diverso dagli altri, mentre i due laterali sono lievemente più piccoli di quelli esterni e ripiegati uno verso l'altro. Lunghezza dei tepali: 3 mm.
  • Labello: il labello (pendente) è privo di sperone ed è semplice, ossia non è formato da due parti distinte e la parte apicale è integra (non lobata o appena dentata). Non è molto grande, la forma è più o meno oblunga ed è glabro e di colore giallastro. Il nettare si trova in una fossetta alla base del labello. Dimensione del labello: larghezza 2 mm; lunghezza 3 – 4 mm.
  • Ginostemio: lo stame con le rispettive antere (in realtà si tratta di una sola antera fertile biloculare – a due logge) è concresciuto con lo stilo e forma una specie di organo colonnare chiamato "ginostemio"[5]. In queste piante quest'organo è molto breve. Il polline ha una consistenza gelatinosa; e si trova nelle due logge dell'antera, queste sono fornite di due ghiandole vischiose ben distinte (chiamate retinacoli). I pollinii sono inseriti sui due retinacoli tramite delle caudicole e sono racchiusi in una borsicola rostellare (a forma di coppa). L'ovario, sessile in posizione infera è formato da tre carpelli fusi insieme[6]. È inoltre contorto e piegato a 90°.
  • Fioritura: da luglio ad agosto.

Frutti[modifica | modifica wikitesto]

I frutti

Il frutto è una capsula. Al suo interno sono contenuti numerosi minutissimi semi piatti. Questi semi sono privi di endosperma e gli embrioni contenuti in essi sono poco differenziati in quanto formati da poche cellule. Queste piante vivono in stretta simbiosi con micorrize endotrofiche, questo significa che i semi possono svilupparsi solamente dopo essere infettati dalle spore di funghi micorrizici (infestazione di ife fungine). Questo meccanismo è necessario in quanto i semi da soli hanno poche sostanze di riserva per una germinazione in proprio.[7]

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

La riproduzione di questa pianta può avvenire in due modi:

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

  • Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Artico-Alpino (Europeo).
  • Diffusione: questa specie in Italia è diffusa solo nelle Alpi (escluse le province di Varese e Como) ed è considerata rara. Si trova anche sui versanti nord delle Alpi e sui monti Carpazi. È presente anche in Scandinavia.
  • Habitat: l'habitat tipico per questa pianta sono i pascoli alpini e subalpini; ma anche le praterie alpine e i margini delle torbiere alpine. Il substrato preferito è calcareo con pH basico, bassi valori nutrizionali del terreno che deve essere secco.
  • Diffusione altitudinale: sui rilievi queste piante si possono trovare dai 2000 fino a 2700 m s.l.m.; frequentano quindi i seguenti piani vegetazionali: subalpino e alpino.

Fitosociologia[modifica | modifica wikitesto]

Dal punto di vista fitosociologico Chamorchis alpina appartiene alla seguente comunità vegetale[8]:

Formazione: delle comunità delle praterie rase dei piani subalpino e alpino con dominanza di emicriptofite
Classe: Elyno-Seslerietea variae
Ordine: Seslerietalia variae
Alleanza: Seslerion variae

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Il numero cromosomico di C. alpina è: 2n = 42[9]

Ibridi[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie può formare il seguente ibrido intergenerico[10]:

Sinonimi[modifica | modifica wikitesto]

  • Ophrys alpina L. (1753) (basionimo)
  • Chamaeorchis alpina L.C.Rich.
  • Epipactis alpina (L.) Schrank (1792)
  • Herminium alpinum (L.) Sweet (1826)
  • Orchis alpina (L.) Scop. (1772)

Specie simili[modifica | modifica wikitesto]

Ad un primo sguardo questa orchidea può essere confusa con la specie Coeloglossum viride (L.) Hartm.. Quest'ultima orchidea comunque si distingue per la maggiore altezza (fino a 25 cm) e per le foglie a forma ovata.

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

Come tutte le orchidee è una specie protetta e quindi ne è vietata la raccolta e il commercio ai sensi della Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione (CITES).[11]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Chamorchis alpina, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 2 aprile 2021.
  2. ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 26 dicembre 2009.
  3. ^ Pignatti, vol. 3, p. 700.
  4. ^ Tavole di Botanica sistematica, su dipbot.unict.it. URL consultato il 26 dicembre 2009 (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2011).
  5. ^ Musmarra, p. 628.
  6. ^ Pignatti, vol. 3, p. 702.
  7. ^ Strasburger, vol. 2, p. 808.
  8. ^ Flora alpina, vol. 2, p. 1112.
  9. ^ G.I.R.O.S. - Gruppo Italiano per la Ricerca sulle Orchidee Spontanee, su giros.it. URL consultato il 26 dicembre 2009.
  10. ^ (FR) Index synonymique de la flore de France, su www2.dijon.inra.fr. URL consultato il 26 dicembre 2009.
  11. ^ CITES - Commercio internazionale di animali e piante in pericolo, su esteri.it, 7 febbraio 2019. URL consultato il 7 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 27 gennaio 2021).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]