Cesare Uva

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Veduta del Vesuvio

Cesare Uva (Avellino, 11 novembre 1824Napoli, 16 febbraio 1886) è stato un pittore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Cesare Uva nacque ad Avellino l'undici novembre del 1824 da Luicia D'Argenio e da Mariano un pittore e decoratore d'interni[1].

Fu avviato all'arte dal padre Mariano, che lo spronò[1]. All'età di circa ventisei anni si trasferì a Napoli ove frequentò, il Regio Istituto di Belle Arti, seguendo le lezioni di Gabriele Smargiassi[1].

Dopo gli studi nella città partenopea aprì una bottega d'arte ad Avellino[1], ove diede lezioni private a Giovanni Battista. Successivamente si trasferì ad Napoli ove si sposò con Antonietta Andreani[1], ma non ebbe figli.

Nel 1877 restaurò il Teatro comunale di Avellino[1].

A Napoli nel 1879 aprì una bottega d'arte con il pittore avellinese Giovanni Battista in via Riviera di Chiaia [1].

Morì a Napoli, sua città adottiva, il 16 febbraio 1886.

Attività[modifica | modifica wikitesto]

Solitamente utilizzò il guazzo napoletano e la tempera nella realizzazione di opere su carta e cartoncino[1]. Molto più raramente adoperò la tecnica dell'olio su tela[1].

Fu un pittore naturalista, celebri sono i suoi paesaggi meridionali e campestri, curiose le sue marine campane, interessanti le sue vedute di città (fra queste si ricordano le vedute di Avellino, di Napoli e di Pompei).

Cesare Uva è comunque un pittore minore della pittura napoletana del diciannovesimo secolo. Nella storia dell'arte dell'Irpinia dell'800, con Achille Carrillo, Giovanni Battista, Angelo Volpe e Vincenzo Volpe, è l'artista di maggiore rilevanza.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Le sue opere si trovano principalmente in collezioni private, italiane e inglesi, oltre che: presso la Chiesa di Santa Maria del Carmine (XV - XVII secolo) di Montefredane (AV).

Opere nei musei ed istituzioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Museo civico di Avellino con le tempere: Iuta a Montevergine (1885) e La tempesta.
  • Museo d'arte di Avellino con le tempere: La Penisola Sorrentina (1860), Ritorno dalla festa di Montevergine al tramonto (1883), Concerto su gondola al tramonto a Venezia (1885) realizzata con il suo discepolo Giovanni Battista; e con l'olio su tela Paesaggio sorrentino (1880).
  • Reggia borbonica di Caserta Appartamento Ottocentesco con l'olio su tela: Le delizie di Baviera (1858).
  • Collezione d'arte dell'Archivio dei pittori irpini del Diciannovesimo secolo [Archivio Cesare Uva] di Avellino con le tempere: Veduta di Napoli (1850), Dalla Collina di Posillipo (1857) e Sorrento (1859).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i Orga Stefano, 2016 L'Ottocento di Cesare Uva. Mostra, pag. 4.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Monografie[modifica | modifica wikitesto]

  • Massaro Andrea, Cesare Uva. Pittore avellinese, Avellino, Comune di Avellino, 1986, p. 82, SBN IT\ICCU\SBL\0412494.
  • Orga Stefano, L'Ottocento di Cesare Uva. Mostra, Avellino, Amici del MdAO, 2016, p. 4, SBN IT\ICCU\NAP\0886307.

Articoli[modifica | modifica wikitesto]

  • Giuseppe Aurelio Lauria, Un buffalo dipinto di Cesare Uva, in Poliorama Pittoresco, Napoli, 1879.
  • Giuseppe Pulzone, Salve, o Cesare Uva!, in Gazzetta di Avellino, 6 marzo 1886, p. 3.

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