Celestino Sfondrati

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da Celestino Sfondato)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Celestino Sfondrati, O.S.B.
cardinale di Santa Romana Chiesa
Ritratto del cardinale Sfondrati
 
Incarichi ricoperti
 
Nato10 gennaio 1644 a Milano
Ordinato diacono24 settembre 1667
Ordinato presbitero26 aprile 1668
Nominato abate ordinario17 aprile 1687 da papa Innocenzo XI
Nominato vescovo30 ottobre 1686 da papa Innocenzo XI
Creato cardinale12 dicembre 1695 da Papa Innocenzo XII
Deceduto4 settembre 1696 (52 anni) a Roma
 

Celestino Sfondrati (Milano, 10 gennaio 1644Roma, 4 settembre 1696) è stato un cardinale, vescovo cattolico e teologo italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di Valeriano Sfondrati, secondo Duca di Montemarciano, nipote di Papa Gregorio XIV e di Paola Camilla Marliani, sorella del Vescovo di Reggio Emilia, Monsignor Gianagostino Marliani.

Celestino Sfondrati apparteneva alla nobile famiglia milanese degli Sfondrati, la quale vantava già tra le proprie schiere numerosi ecclesiastici come i cardinali Francesco Sfondrati e Paolo Emilio Sfondrati, nonché un papa, Gregorio XIV.

All'età di dodici anni venne ammesso alla scuola di Rorschach sul lago di Costanza, che era diretta dai benedettini dell'Abbazia di San Gallo, e il 26 aprile 1660 prese l'abito benedettino proprio nella chiesa del medesimo monastero. All'età di 22 anni aveva già insegnato filosofia e teologia a Kempten, e dopo la sua elevazione a sacerdote (26 aprile 1668), divenne professore dei novizi del proprio monastero.

Dal 1679 al 1682 insegnò diritto canonico all'Università di Salisburgo, allora tenuta dai benedettini. Nel 1682 tornò al convento di San Gallo dove venne nominato vicario generale dell'abate locale.

Nel 1686 papa Innocenzo XI lo creò vescovo di Novara, dignità che accettò ad ogni modo con riluttanza. Dovette infatti abbandonare la città quando venne nominato principe-abate di San Gallo, il 17 aprile 1687.

Il suo esempio di vita pia e devota, come del resto i suoi scritti in difesa dell'autorità papale contro il gallicanesimo, indussero Innocenzo XII ad elevarlo al grado di cardinale, il 12 dicembre 1695 con il titolo di Santa Cecilia; ma una volta raggiunta Roma le sue condizioni di salute incominciarono a peggiorare e morì dopo soli nove mesi dall'acquisizione del cardinalato e venne sepolto nella propria chiesa titolare.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Scrisse:

  • Cursus theologicus in gratiam et utilitatem Fratrum Religiosorum (10 volumi, San Gallo, 1670), pubblicata anonima;
  • Disputatio juridica de lege in praesumptione fundata (Salisburgo, 1681; 2ª ed., Salem, 1718), trattato morale contro il probabilismo;
  • Regale sacerdotium Romano Pontifici assertum (San Gallo, 1684; 1693; 1749), pubblicato sotto lo pseudonimo di Eugenio Lombardo, in difesa dell'autorità pontificia e dei privilegi contro i Quattro Articoli della Dichiarazione del Clero Francese (1682);
  • Cursus philosophicus monasterii S. Galli (3 volumi, San Gallo, 1686; 1695);
  • Gallia vindicate (2 volumi, San Gallo, 1688; 1702), altro trattato contro il gallicanesimo, in particolare contro Maimbourg;
  • Legatio Marchionis Lavardini ejusque cum Innocentio XI dissidium (1688), breve trattato concernente i diritti di asilo degli ambasciatori francesi a Roma;
  • Nepotismus theologice expensus, quando nepotismus sub Innocentio XII abolitus fuit (San Gallo, 1692), opuscolo redatto su richiesta di papa Innocenzo XII per evidenziare, con argomenti storici, quanto fosse stato negativo il vezzo dei pontefici nel favorire la propria parentela.[1]
  • Innocentia vindicata (San Gallo, 1695; Graz, 1708), tentativo di provare che San Tommaso d'Aquino avrebbe previsto la dottrina dell'Immacolata Concezione;
  • Nodus praedestinationis ex sac. litteris doctrinaque SS. Augustini et Thomae, quantum homini licet, dissolutus (Roma, 1697; Colonia, 1705), lavoro postomno contro i giansenisti, nel quale l'autore espone la questione della grazia e della predestinazione nel senso del Molina e dei Gesuiti.

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Paolo, II conte della Riviera Francesco Sfondrati, signore di Bellagio  
 
Anna Visconti  
Ercole Sfondrati, I duca di Montemarciano  
Sigismonda d'Este Sigismondo II d'Este, I marchese di Borgomanero e Porlezza  
 
Giustina Trivulzio  
Valeriano Sfondrati, II duca di Montemarciano  
Alberico I Cybo-Malaspina, I principe di Massa e marchese di Carrara Lorenzo Cybo, II conte di Ferentillo  
 
Ricciarda Malaspina, III marchesa di Massa e signora di Carrara  
Lucrezia Cybo Malaspina  
Isabella di Capua Vincenzo di Capua, III duca di Termoli  
 
Maria di Capua  
Celestino Sfondrati  
Paolo Camillo Marliani, I conte di Busto Arsizio Pietro Antonio Marliani, patrizio milanese  
 
Cornelia Rajnoldi  
Luigi Marliani, III conte di Busto Arsizio  
Giulia Martinengo Cesaresco Annibale Martinengo Cesaresco  
 
Clara Federighi  
Paola Camilla Marliani  
Fabrizio Marliani, patrizio milanese  
 
 
Antonia Marliani  
Anna Carcassola  
 
 
 

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Claudio Rendina, I papi, Roma, Ed. Newton Compton, 1990, p. 712

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Ziegelbauer, Hist. rei literariae ord. S. Ben., III, 416-20;
  • (DE) Egger, Colestin Sfondrati, Kardinal und Furstabt, (1896);
  • (DE) Sattler, Collectaneenblatter zur Gesch. der ehem. Ben. Universitat Salzburg (Kempten, 1890), 237-45.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vescovo eletto di Novara Successore
Giuseppe Maria Maraviglia, C.R.
(vescovo)
30 ottobre 1686 – 17 marzo 1687 Giovanni Battista Visconti, B.
(vescovo)
Predecessore Principe-abate di San Gallo Successore
Gallus Alt 17 marzo 1687 – 4 settembre 1696 Leodegar Bürgisser
Predecessore Cardinale presbitero di Santa Cecilia Successore
Giambattista Spinola 20 febbraio – 4 settembre 1696 Jacopo Antonio Morigia, B.
Controllo di autoritàVIAF (EN2586093 · ISNI (EN0000 0000 6132 3349 · SBN SBLV225165 · BAV 495/27289 · CERL cnp00472450 · LCCN (ENn87903281 · GND (DE12390062X · BNE (ESXX1757822 (data) · BNF (FRcb125489267 (data) · CONOR.SI (SL166949987