Cattedrale di Cristo Re (La Spezia)

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Cattedrale di Cristo Re
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLiguria
LocalitàLa Spezia
Coordinate44°06′30.38″N 9°49′39″E / 44.10844°N 9.8275°E44.10844; 9.8275
Religionecattolica di rito romano
TitolareCristo Re
Diocesi Spezia-Sarzana-Brugnato
Consacrazione1975
ArchitettoAdalberto Libera e Cesare Galeazzi
Inizio costruzione1960
Completamento1975

La cattedrale di Cristo Re è il più importante luogo di culto cattolico della Spezia, cattedrale della diocesi della Spezia-Sarzana-Brugnato.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La Spezia diviene sede episcopale nel 1927, quando papa Pio XI istituì la nuova diocesi di Luni, ossia la Spezia, Sarzana e Brugnato. L'antica chiesa di Santa Maria Assunta fu elevata a procattedrale della nuova diocesi il 19 marzo 1929, ma si pensò subito alla costruzione di una nuova cattedrale. Il luogo scelto per l'edificazione fu la spianata del colle abbattuto negli stessi anni per unire i quartieri storici della città a quelli orientali e dove in precedenza vi era il convento dei Cappuccini.

Nel 1930 venne indetto un concorso, voluto dal vescovo Giovanni Costantini, al quale parteciparono 117 architetti con 92 progetti.[1]

Il progetto vincitore fu quello presentato dall'architetto Brenno Del Giudice assieme al pittore Guido Cadorin,[2] ma i lavori resteranno rinviati per più di venticinque anni, fino alla metà degli anni cinquanta. Del progetto Del Giudice-Cadorin fu realizzata soltanto la cripta.

La configurazione architettonicamente metafisica della piazza antistante nel frattempo era andata creandosi con la costruzione del Palazzo comunale (F. Oliva) e di quello degli Uffici governativi[3] (G. Guidugli). In tale contesto il progetto vincitore risultava ormai obsoleto nel dopoguerra.[4]

Il 22 marzo 1954 l'edificio fu intitolato civilmente alla Madonna pellegrina.

Di un nuovo progetto, nel 1956, fu incaricato l'architetto razionalista Adalberto Libera che si avvalse delle potenzialità offerte dalla posizione del luogo sopraelevato sulla vasta piazza Europa per enfatizzare la monumentalità dell'edificio religioso.[senza fonte] La posa della prima pietra avvenne nel 1960, alla presenza del vescovo mons. Giuseppe Stella.

Alla morte di Libera, nel 1963, l'edificio non era ancora terminato e la prosecuzione della costruzione venne affidata al suo collaboratore, l'architetto spezzino Cesare Galeazzi,[4] che lo riprese apportandovi alcune variazioni e lo portò a compimento nel 1975.

La cattedrale fu consacrata e dedicata a Cristo Re dei Secoli il 3 maggio 1975 dal vescovo Giuseppe Stella, alla presenza del cardinale Giuseppe Siri.[5][6]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Esterno[modifica | modifica wikitesto]

L'esterno dell'imponente edificio è fortemente caratterizzato dalla sua pianta circolare[7] e dal paramento esterno che ha la forma dell'iperboloide a una falda,[8] chiuso, privo di aperture e del tutto spoglio di decorazioni.[9]

L'ampio sagrato, in parte piantumato e a giardino, è rivolto a monte e su di esso si aprono tre portali di accesso. La cattedrale si eleva fino alla altezza di 17 metri sulla centrale piazza Europa alla quale è raccordata da una serie di scalinate.[10]

Interno[modifica | modifica wikitesto]

All'interno dodici pilastri, che simboleggiano i dodici apostoli,[11] delimitano un ambulacro circolare racchiudendo l'ampia aula centrale che può contenere fino a 2.500 persone. [12][9]
L’edificio ha una cupola ribassata del diametro di 50 metri.

L'interno riceve luce dall'oculo policromo[13] posto al centro della vasta cupola, mentre una seconda fonte di luce proviene da una vetrata lungo la fascia perimetrale della sala.[9]

La pavimentazione in marmo bianco e grigio, in leggero declivio, converge verso l'altare centrale in marmo bianco, mentre il presbiterio, pavimentato in marmo rosso, è leggermente sopraelevato.

Arte[modifica | modifica wikitesto]

Cripta[modifica | modifica wikitesto]

La cripta è un ambiente a volta; in essa sono conservati il reliquiario di San Venerio, le tombe della mistica spezzina Itala Mela e dei primi vescovi della diocesi, Giovanni Costantini (vescovo dal 1929 al 1943) e Giuseppe Stella (1898-1989, vescovo dal 1943 al 1975); in un ambiente collegato alla sacrestia della cripta si trova anche la tomba del terzo vescovo, Siro Silvestri (1913-1997, vescovo dal 1975 al 1989). Sempre nella cripta sono custoditi una croce capitolare e il ritratto del vescovo Stella, opere dello scultore Fabrizio Mismas.

Nel piano inferiore della cattedrale, si trova un ampio salone per conferenze.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Vittorio Franchetti Pardo, L'architettura nelle città italiane del XX secolo: dagli anni Venti agli anni Ottanta, Jaca Book, 2003, pp. 419, ISBN 9788816406322.
  2. ^ La Cattedrale della Spezia (PDF), su casadellarchitettura.eu. URL consultato il 12 gennaio 2016 (archiviato dall'url originale il 17 agosto 2016).
  3. ^ Oggi sede dell'Agenzia delle entrate.
  4. ^ a b Una mostra racconta come nacque la Cattedrale della Spezia, su Gazzetta della Spezia. URL consultato il 22 dicembre 2023.
  5. ^ Cristo Re e la festa della cattedrale, su Città della Spezia, 14 novembre 2020. URL consultato il 22 dicembre 2023.
  6. ^ La storia della Cattedrale della Spezia in mostra al liceo artistico 04-05-2018, su archiviodistatolaspezia.beniculturali.it, 4 maggio 2018. URL consultato il 22 dicembre 2023 (archiviato il 14 novembre 2020).
  7. ^ L'impianto a pianta circolare per una chiesa, se pur adottato meno frequentemente di quello basilicale, deriva dalla grande architettura romana. Un esempio antichissimo è nella romana basilica di Santo Stefano Rotondo al Celio.
  8. ^ In geometria proiettiva l'iperboloide a una falda è la superficie generata dalla rotazione di un'iperbole intorno ad uno dei suoi assi. La stessa identica superficie si può anche pensare come generata dalla rotazione di una retta obliqua (detta generatrice) attorno ad un asse fisso: questa particolarità aiuta a comprendere il motivo per cui, in ogni ora del giorno, la linea d'ombra proiettata dal sole sulla superficie iperbolica concava della cattedrale risulta comunque una retta.
  9. ^ a b c Cattedrale di Cristo Re a La Spezia, su Architetturadelmoderno, 28 giugno 2019. URL consultato il 22 dicembre 2023.
  10. ^ Cattedrale Cristo Re, su Diocesi della Spezia Sarzana e Brugnato. URL consultato il 22 dicembre 2023 (archiviato l'11 giugno 2017).
  11. ^ I nomi latini sono indicati su ciascuna colonna al di sopra di una croce rossa scavata nel pilastro stesso.
  12. ^ Realizzati in calcestruzzo armato, del diametro di 1 metro e dell'altezza di 8 metri, i pilastri sostengono il peso complessivo di circa 2.000 tonnellate della copertura a tamburo, anch'essa in calcestruzzo armato, del diametro di 50 metri.
  13. ^ Dipinto dal pittore Vittorio Magnani.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • G. A. Costa, Mostra del concorso nazionale per la cattedrale della Spezia, catalogo ufficiale, La Spezia, 1930.
  • V. Quilici, Adalberto Libera – L'architettura come ideale, Officina Edizioni, Roma, 1981.
  • F. Orengo, La Chiesa Cattedrale della Spezia e il suo Capitolo: Cristo re dei secoli, Sarzana, 1998.
  • (DE) Luigi Monzo, Croci e fasci – Der italienische Kirchenbau in der Zeit des Faschismus, Berlino, Monaco, 2021, pp. 320-361.
  • (DE) Luigi Monzo, Croci e fasci – Der italienische Kirchenbau in der Zeit des Faschismus, 1919-1945, 2º vol., Karlsruhe 2017 (tesi di dottorato, Karlsruhe Institute of Technology, 2017), pp. 630-698.
  • G. Bertonati, Archivio Righetti, Biblioteca Speciale d'Arte e Archeologia della Spezia.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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