Catena Sesvenna-Tavrü

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Catena Sesvenna-Tavrü
Piz Sesvenna
ContinenteEuropa
StatiBandiera dell'Italia Italia
Bandiera della Svizzera Svizzera
Bandiera dell'Austria Austria
Catena principaleAlpi
Cima più elevataPiz Sesvenna (3.205 m s.l.m.)

La Catena Sesvenna-Tavrü (Sesvenna-Tavrü-Kette o, più semplicemente Sesvennagruppe in tedesco) è un massiccio montuoso delle Alpi della Val Müstair. Si trova in Svizzera (Canton Grigioni), in Italia (Trentino-Alto Adige) ed in parte minima in Austria (Tirolo).

Prende il nome dalle due montagne più significative: il Piz Sesvenna ed il Piz Tavrü.

Collocazione[modifica | modifica wikitesto]

Secondo le definizioni della SOIUSA la Catena Sesvenna-Tavrü ha i seguenti limiti geografici: Passo di Resia, alta Val Venosta, Val Monastero, Passo del Forno, torrente Spöl, bassa Engadina, Nauderer Tal, Passo di Resia.

Essa raccoglie la parte nord delle Alpi della Val Müstair.

Classificazione[modifica | modifica wikitesto]

La Catena Sesvenna-Tavrü secondo l'AVE è individuata dal numero 29.
Cartina dettagliata del gruppo montuoso.

La SOIUSA definisce la Catena Sesvenna-Tavrü come un supergruppo alpino e vi attribuisce la seguente classificazione:

Secondo la classificazione dell'AVE il Sesvennagruppe (Gruppo del Sesvenna), è il n. 29 di 75 gruppi delle Alpi Orientali.

Suddivisione[modifica | modifica wikitesto]

Il Piz Sesvenna.

La Catena Sesvenna-Tavrü viene suddivisa in due gruppi e nove sottogruppi[1]:

  • Gruppo Pisoc-Tavrü (2)
    • Gruppo del Piz Tavrü (2.a)
    • Catena Laschadurella (2.b)
    • Gruppo Nuna (2.c)
    • Gruppo Plavna (2.d)
    • Gruppo Pisoc (2.e)
    • Gruppo Terza-Starlex (2.f)
  • Gruppo Sesvenna-Lischana (3)
    • Gruppo del Piz Sesvenna (3.a)
    • Gruppo del Lischana (3.b)
    • Gruppo del Piz S-chalambert (3.c)

Montagne[modifica | modifica wikitesto]

Il Piz Lischana.

Le montagne principali appartenenti alla Catena Sesvenna-Tavrü sono:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Tra parentesi vengono riportati i codici SOIUSA dei gruppi e dei sottogruppi.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Sergio Marazzi, Atlante Orografico delle Alpi. SOIUSA, Pavone Canavese, Priuli & Verlucca, 2005.

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