Reggia di Valcasotto

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Castello Reale di Casotto
Reggia di Valcasotto durante i preparativi del Concerto di Ferragosto RAI del 2020.
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàGaressio
Coordinate44°13′48.25″N 7°55′29.14″E / 44.230069°N 7.924761°E44.230069; 7.924761
Informazioni generali
CondizioniIn restauro
CostruzioneXI secolo - XIX secolo
Realizzazione
ProprietarioRegione Piemonte
CommittenteOrdine certosino
Casa Savoia

Il Castello Reale di Casotto, sito nel comune di Garessio (CN), alle pendici del Bric Mindino a 1.090 metri di quota, fu fondato nell'XI secolo come certosa dedicata a san Brunone.[1] Nel corso dei secoli subì diversi saccheggi e incendi che ne modificarono la struttura, il cui impianto attuale fu realizzato fra il XVI e il XVII secolo. La facciata di pietra grigia fu realizzata a metà del XVIII secolo, su progetto dell'architetto Bernardo Antonio Vittone.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1803, dopo la discesa in Italia delle truppe napoleoniche (che, per occupare l'edificio, ne danneggiarono in maniera importante la parte posteriore), l'Ordine dei certosini venne sciolto e la struttura venduta a privati. Nel 1837 entrò a far parte delle residenze di casa Savoia: fu acquistata da Carlo Alberto, che utilizzò il palazzo come residenza reale estiva, mentre suo figlio Vittorio Emanuele II vi soggiornò durante diverse battute di caccia.[2] La venaria reale di Valcasotto fu venduta nel 1881 da re Umberto I a privati.[3]

Del complesso restano il corpo centrale e le due ali laterali (comprendenti varie sale, la cucina e la cappella), che circondano il cortile porticato affacciato sul fiume. Della parte posteriore restano solo alcune tracce.

Dal 2000 la reggia è di proprietà della Regione Piemonte. Dopo dodici anni di chiusura, il 15 agosto 2020 il Castello ha ospitato il Concerto di Ferragosto a cura della RAI ed il 16 agosto 2020 il castello è stato riaperto al pubblico.[4][5]

È possibile visitare l'ala nord del castello (completamente arredata), la cappella reale, la torre campanaria, l'area archeologica con le rovine dell'antica chiesa e del convento.

Particolare della cupola della Cappella del Castello di Casotto

Il complesso garessino fa parte del circuito dei "Castelli Aperti" del basso Piemonte.

Veduta Castello di Casotto

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Le prime notizie della Certosa risalgono al 1171 (Maurizio Minola, Residenze minori di Casa Savoia, p. 65)
  2. ^ Maurizio Minola, Residenze minori di Casa Savoia, pp. 65-66)
  3. ^ Maurizio Minola, Residenze minori di Casa Savoia, p. 66
  4. ^ Si avvicina un Concerto di Ferragosto mai visto, le novità dell’evento previsto per il 15 agosto a Valcasotto, su lastampa.it, 9 agosto 2020. URL consultato il 15 agosto 2020.
  5. ^ ePublic Srl- www.epublic.it, Castello di Casotto (Sec. XII), su Città di Garessio. URL consultato il 15 agosto 2020.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Maurizio Minola, Residenze minori di Casa Savoia, Sant'Ambrogio di Torino, Susalibri, 2012, ISBN 9788888916903.

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