Casa di Galileo Galilei (Firenze)

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Casa di Galileo Galilei
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneToscana
LocalitàFirenze
IndirizzoCosta San Giorgio 17-19-21
Coordinate43°45′58.63″N 11°15′14.78″E / 43.766286°N 11.254106°E43.766286; 11.254106
Informazioni generali
CondizioniIn uso

La casa di Galileo Galilei è un edificio storico del centro di Firenze, situata sulla costa San Giorgio 17-19-21. Il grande astronomo abitò qui solo per breve tempo; la sua famiglia possedette inoltre una casa attigua al n. 15, e i vicini di casa al n. 11 prestarono talvolta alcuni ambienti a Galileo per le osservazioni (tanto che anche lì si trova una lapide e viene chiamata "torre di Galileo"). Lo scienziato tuttavia visse molti anni alla villa Il Gioiello, sulla collina del Pian dei Giullari, confinato dopo essere stato costretto all'abiura dal Santo Uffizio.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La casa è nota in quanto legata al nome di Galileo Galilei e per essere stata della sua famiglia per circa due secoli. In particolare - a sottolineare l'attenzione un tempo tributata ai luoghi degli uomini illustri - è segnalata da Federico Fantozzi che la dice modesta ma "resa nobilissima dall'immortale scienziato"[1], sottolineando come "il forestiero non possa sicuramente partirsi dall'Atene italiana senza prima averla visitata"[2].

L'edificio è in effetti da identificare con la "casa con l'orto, conserva di acqua et corte, posta in Firenze sulla Costa di San Giorgio" acquistata da Vincenzio Galilei, figlio dello scienziato, e da sua moglie Sestilia Bocchineri nel gennaio del 1629. Questa proprietà sarebbe poi stata ampliata con l'acquisto nel 1634 della casa confinante (a determinare una unica abitazione rispondente agli attuali numeri civici 15, 17, 19 e 21) a nome dello stesso Galileo, che qui avrebbe soggiornato sotto la custodia del figlio Vincenzio dopo il febbraio del 1638, come da permesso del Sant'Uffizio concesso "per curare le sue indisposizioni", e prima del trasferimento definitivo ad Arcetri, all'inizio del 1639[3].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Ritratto di Galileo
L'Astronomia
La Scienza

Attualmente la casa si presenta a due piani, con forme oltremodo modeste tuttavia nobilitate, per tutta l'altezza del fronte del secondo piano, da specchiature dipinte e da tre medaglioni (posti a intervallare le quattro finestre) con raffigurate ai lati figure allegoriche delle scienze, al centro il ritratto di Galileo, ispirato a quello noto di Giusto Sustermans.

Sul portone segnato con il n. 19 è una lapide con una iscrizione (già segnalata e trascritta da Francesco Bigazzi nel 1886) che ricorda la visita che qui avrebbe fatto Ferdinando II de' Medici allo scienziato. Il granduca dopotutto era confinato con la famiglia alla palazzina del Forte Belvedere durante la peste del 1630, e ogni mattina scendeva in città a dare quei severi ordini sanitari che contennero il contagio; in quelle occasioni si sarebbe fermato in più occasioni a casa dello scienziato, di cui fu strenuo sostenitore e difensore[4].

QUI OVE ABITÒ GALILEO
NON SDEGNÒ PIEGARSI ALLA POTENZA DEL GENIO
LA MAESTÀ DI FERDINANDO II°
DEI MEDICI

Sui due ingressi laterali sono due scudi con le armi della famiglia Galilei (d'oro, alla scala di tre pioli di rosso). Sulla facciata occidentale (che guarda a uno spazio a verde chiuso dal muro che circonda la proprietà sul vicolo della Cava) la letteratura segnala gli avanzi di una meridiana datata 1620, che si dice disegnata da Galileo o da lui fatta disegnare.

L'edificio al 15 presenta invece un fronte oltremodo semplice, organizzato su due assi per tre piani, proprio di una modesta casa a schiera, in aderenza all'altra. Proprio dai Galilei dovette essere ristrutturata in modo da determinare una sola unità abitativa, che nel tempo è stata nuovamente frazionata[5].

La "torre" di Galileo[modifica | modifica wikitesto]

La numero 11 della stessa strada si presenta un edificio con un fronte organizzato su due assi per tre piani, con portone e finestre incorniciate in pietra, secondo un disegno tipicamente cinquecentesco che si ripete con identici modi per la casa confinante, segnata dal numero 13 (sebbene con gli elementi a diverse altezze in ragione della forte pendenza della costa), di modo che le due abitazioni appaiono partecipare di una sola fabbrica, ampia e di nobili forme. La casa al numero 11 è stata spesso confusa con quella della famiglia Galilei (ai numeri 17, 19 e 21), in ragione dell'esistenza qui di una torre che reca una targa con l'iscrizione: "Da questa casa Galileo Galilei speculando sul moto degli astri divinò quello della terra", il che lega sicuramente il luogo alla memoria del grande scienziato. Tuttavia l'edificio si deve ritenere estraneo alle proprietà dei Galilei e la torre concessa allo scienziato per i suoi studi a titolo di buon vicinato. Acquistata nel 1991 dall'architetto Patrizia Pietrogrande la casa è stato dalla stessa attentamente restaurata, come documentato in una pubblicazione[6]. In prossimità dell'ingresso è una targa marmorea posta dal Comune in ricordo della scoperta condotta dallo scienziato dei 'satelliti medicei', con evidente riferimento alle osservazioni compiute dalla torre ma che comunque ingenera una certa confusione sulla storia del luogo[7].


NELL’ANNO 1609
GALILEO GALILEI
PERFEZIONANDO L’USO
DEL CANNOCCHIALE
CONDUCEVA LE OSSERVAZIONI
ASTRONOMICHE
CHE LO AVREBBERO PORTATO
ALLA SCOPERTA
DEI “ SATELLITI MEDICEI ” DI GIOVE
NEL IV° CENTENARIO IL COMUNE DI FIRENZE POSE

Al n. 9 della strada si trova anche una lapide col motto Nullius in verba, che allude alla determinazione di dimostrare i fatti scientifici secondo il metodo sperimentale, non "a parole", ed è in tutta probabilità da mettere in relazione con i luoghi galileiani lungo questa via.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ 1843, cit.
  2. ^ 1842, cit.
  3. ^ Scheda
  4. ^ Bargellini-Guarnieri, cit.
  5. ^ Scheda
  6. ^ Costa San Giorgio, 11, a cura di Patrizia Pietrogrande, Firenze, s.d. ma 2001.
  7. ^ Scheda con bibliografia

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Federico Fantozzi, Nuova guida ovvero descrizione storico artistico critica della città e contorni di Firenze, Firenze, Giuseppe e fratelli Ducci, 1842, p. 611, n. 323;
  • Federico Fantozzi, Pianta geometrica della città di Firenze alla proporzione di 1 a 4500 levata dal vero e corredata di storiche annotazioni, Firenze, Galileiana, 1843, pp. 230-231, n. 574;
  • Nuova guida della città di Firenze ossia descrizione di tutte le cose che vi si trovano degne d’osservazione, con piante e vedute, ultima edizione compilata da Giuseppe François, Firenze, Vincenzo Bulli, 1850, pp. 558-559;
  • Iscrizioni e memorie della città di Firenze, raccolte ed illustrate da M.ro Francesco Bigazzi, Firenze, Tip. dell’Arte della Stampa, 1886, pp. 55-56;
  • Emilio Bacciotti, Firenze illustrata nella sua storia, famiglie, monumenti, arti e scienze dalla sua origine fino ai nostri tempi, 3 voll., Firenze, Stabilimento Tipografico Mariani e Tipografia Cooperativa, 1879-1886, III, 1886, p. 155;
  • Walther Limburger, Die Gebäude von Florenz: Architekten, Strassen und Plätze in alphabetischen Verzeichnissen, Lipsia, F.A. Brockhaus, 1910, n. 274;
  • Francesco Lumachi Firenze - Nuova guida illustrata storica-artistica-aneddotica della città e dintorni, Firenze, Società Editrice Fiorentina, 1927.
  • Maria Luisa Righini Bonelli, Le abitazioni fiorentine di Galileo, in "L'Universo", XXXVII, 1957, 4; XXXVIII, 1958, 1;
  • Enrico Barfucci, Giornate fiorentine. La città, la collina, i pellegrini stranieri, Firenze, Vallecchi, 1958, p. 242;
  • Touring Club Italiano, Firenze e dintorni, Milano, Touring Editore, 1974, p. 355;
  • Piero Bargellini, Ennio Guarnieri, Le strade di Firenze, 4 voll., Firenze, Bonechi, 1977-1978, I, 1977, p. 278;
  • Maria Luisa Righini Bonelli, William R. Shea, Galileo's Florentine Residences, Firenze, Istituto e Museo di Storia della Scienza, 1979;
  • Costa San Giorgio, 11, a cura di Patrizia Pietrogrande, Firenze, s.d. ma 2001.
  • Lia Invernizi, Roberto Lunardi, Oretta Sabbatini, Il rimembrar delle passate cose. Memorie epigrafiche fiorentine, Firenze, Edizioni Polistampa, 2007, II, p. 428, n. 382.
  • Massimo Ricciolini (a cura di), A casa di Galileo in Costa San Giorgio, Rimini, Guaraldi, 2014.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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