Casa di Cristoforo Colombo (Cogoleto)

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Voce principale: Case di Cristoforo Colombo.
Casa di Cristoforo Colombo
Casa della famiglia Colombo a Cogoleto in una foto storica
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLiguria
LocalitàCogoleto
IndirizzoVia Rati, 64
Coordinate44°23′22.5″N 8°38′47.35″E / 44.389584°N 8.646487°E44.389584; 8.646487
Informazioni generali
CondizioniIn uso
CostruzioneXIV secolo
Realizzazione
ProprietarioComune di Cogoleto
Committentefamiglia Colombo

La casa di Cristoforo Colombo in Cogoleto è un edificio indicato come luogo di nascita di Cristoforo Colombo dagli storici che ritengono che il Grande Navigatore sia nato a Cogoleto[1][2][3][4][5][6][7][8][9][10][11][12].

Descrizione e storia dell'edificio[modifica | modifica wikitesto]

Una copia del 1586 del testamento di Domenico Colombo (il testamento ufficiale risale al 1449 ma il documento è andato perso) risulta che la casa fosse ubicata nella contrada del Caroggio. Detta contrada venne più volte rinominata nel corso del tempo dapprima in contrada della Giuggiola, successivamente in via Cristoforo Colombo in onore del navigante ed infine nell'attuale via Rati. Da sempre è stata indicata senza esitazioni, senza ricerche topografiche o ricostruzioni varie, presso la fortificazione che sino al XIX secolo proteggeva la cittadina. La conformazione perimetrale dei muri, delle volte e dalle aperture presenta ancora oggi le caratteristiche di un'antica costruzione. Alla sinistra dell'edificio era un tempo presente un vico, ribattezzato con il nome di Cristoforo Colombo, visibile nelle illustrazioni d'epoca, ora chiuso e mimetizzato con le altre case. L'edificio fu abitato dalle famiglie Colombo che, stando ai documenti di Cogoleto, discendevano dal grande navigatore. Esse erano dedite in particolar modo alla navigazione sin dalla prima metà del Quattrocento.

Uno dei discendenti, il sacerdote Antonio Colombo, orgoglioso dei suoi avi, nel 1650 fece riparare e restaurare la casa e compose un'epigrafe poetica che fu dipinta sulla facciata:

«Con generoso ardir dall'Arca all'onde
Ubbidiente il vol Colomba prende
Corre, s'aggira, terren scuopre e fronde
D'olivo in segno al gran Noè ne rende.
L'imita in ciò Colombo, ne s'asconde
E da sua Patria il mar solcando fende:
Terreno alfin scuoprendo diede fondo
Offrendo all'Ispano un nuovo Mondo.
Li 2 dicembre 1650.
Prete Antonio Colombo
»

Inoltre fece dipingere, in alto sopra l'epigrafe, un'effigie di Cristoforo Colombo ricavata da una tela che si conserva ancora oggi nel palazzo comunale. La paternità dell'opera originale è stata attribuita da Achille Neri e dalla Soprintendenza alle Opere d'Arte della Liguria (in seguito al restauro del 1956 da essa curato) al pittore del XVII secolo Giovanni Battista Croce, allievo poco conosciuto di Giovanni Andrea Ferrari, ma ammettono che potrebbe essere più antico, della fine del Cinquecento. Su richiesta dal Sindaco di Cogoleto, la Soprintendenza rilasciò infatti le seguenti note sul ritratto:

«Notizie sul dipinto sono nello studio di Achille Neri Ritratti di Colombo nella raccolta di documenti e studi colombiani edita a Roma dal Ministero dell'Istruzione nel 1894 (parte II, vol. 3º, p.259 segg., tav.VI). Il Neri attribuisce il ritratto di Cogoleto al genovese Giovanni Battista Croce, poco conosciuto allievo di Giovanni Andrea Ferrari (sec. XVII), ma il dipinto si direbbe più antico, della fine del secolo XVI: non è possibile indicare il nome preciso dell'autore, come del resto avviene per quasi tutti i ritratti di Colombo conosciuti.»

Della Cella, nella descrizione del Mandamento di Varazze del 1820, a proposito di Cogoleto, ricorda che l'antico quadro che ritrae il Grande Navigatore trova sistemazione presso la sala del Consiglio Comunale, ma che esso era già conservato da epoca imprecisata nella casa parrocchiale.

Mentre venivano effettuati i lavori di restauro, il 17 aprile 1654 Antonio Colombo compilò un albero genealogico della sua famiglia ricavando le informazioni dai documenti degli avi e lo depositò presso le autorità del luogo.

Un insigne latinista dell'Ottocento, Faustino Gagliuffi aggiunse alla facciata un'altra celebre epigrafe:

(LA)

«Hospes siste gradum: fuit HIClux prima Columbi
Orbe viro majori; Heu! Nimis arcta Domus.
Unus erat Mundus; Duo sunt, ait Iste: fuere»

(IT)

«Qui, o, passeggier nacque Colombo, ahi Tetto!
Pel maggior degli Eroi troppo ristretto!
Uno era il mondo: due disse costui. E due furono»

La casa successivamente fu innalzata di un piano. Infatti, inizialmente si presentava come un'abitazione di soli due piani rialzati al terraneo della strada, come la maggior parte degli edifici presenti nel nucleo abitativo del paese. Oltre il piano di lavoro erano presenti due piani sovrapposti con tre locali ciascuno.

L'edificio fu restaurato nel 1872 a cura della municipalità locale per i troppi segni d'asportazione nei muri a causa dei viaggiatori che volevano portare a casa una testimonianza dell'edificio visitato. In seguito, poiché le iscrizioni e l'effigie di Colombo risultavano stinte, su iniziativa dell'amministrazione comunale e con il generoso contributo dei cogoletesi emigrati nelle Americhe ebbe un ulteriore restauro nel 1952.

In questa abitazione furono redatti due atti di notevole importanza nella questione colombiana:

  • il testamento di Domenico Colombo fu Giovanni, padre di Cristoforo, datato 1449, legalizzato dal notaio Agostino Chiodo di Varazze alla presenza di sette testimoni non appartenenti alla famiglia dei Colombo. Il 24 ottobre 1586 Antonio Chiodo, successore del sopraccitato notaio, ne curò la ristesura. Nell'Archivio Comunale di Cogoleto, essendo andata persa l'originale, è conservata questa autentica del testamento.
  • atto di procura assunto dal cosmografo e navigatore Bartolomeo Colombo, fratello di Cristoforo datato 5 settembre 1482. Porta il sigillo del notaio Conreno Verdino di Varazze per conto e in rappresentanza del concittadino notaio Bartolomeo Mirono e fu redatto nell'androne terraneo in presenza dei testi Andrea Tessorio fu Oberto e Geronimo Balbo. Riporta che Domenico Colombo non è più in vita e dichiara la sua lontananza del fratello Cristoforo che si trova in Spagna.

Uno stemma riscoperto[modifica | modifica wikitesto]

Uno stemma della famiglia Colombo, diverso da quello abitualmente conosciuto, fu pubblicato dal quotidiano La Stampa di Torino il 9 ottobre 1929 e riportato dal Codice delle Famiglie di Genova e loro origini[13] con il seguente commento:

«Colombi - Por reyno Castilla y por reyno Leonno. Mundo nuevo halio Colon - Tranno origine da Cogoreto, Quinto e Savona e vivono in Spagna li descendenti del Cristofaro, quali sono Prencipi e Signori di qualità - 1387. Domenico quondam Joanne de Quinto et filii qui sunt Christofaro, Bartolomeo, Giacomo: come in Atti di Gio. Gallo de Savona - 1492. Christofaro di Cogoreto fu valoroso in mare e trovò Terre nuove domandate le Indie per il Re di Spagna.»

Le visite[modifica | modifica wikitesto]

La casa fu luogo di visita da parte di molti personaggi di rilievo internazionale. In particolare vennero per visitare la casa del navigatore personaggi illustri quali Horace-Bénédict de Saussure nel 1794, Alexandre Dumas nel 1841, Henry Halford nel 1869, Federico III di Germania quando era ancora principe (prima di diventare Imperatore tedesco), Józef Ignacy Kraszewski e molti viaggiatori provenienti da tutto il mondo. Alfred Tennyson ricorda il suo soggiorno a Cogoleto in una sua opera evocando Cristoforo Colombo:

(EN)

«How young Columbus seem'd to rove,
yet present in his natal grove,
now watching high on mountain cornice,
and steering, now, from a purple cove,

now pacing mute by ocean's rim;
till, in a narrow street and dim,
I stay'd the wheels at Cogoletto,
and drank, and loyally drank to him.»

(IT)

«Mi pareva di vedere il giovane Colombo,
vagar nel suo paese nativo,
lo vedo or guardare alla cima di una montagna,
or vagar nella sua barca in un seno porporino,

or passeggiare lungo la riva del mare;
e intanto fermai le ruote a Cogoleto
in una strada stretta e buia
e bevvi e bevvi a lui di gran cuore.»

Maria Konopnicka, venuta in Italia in occasione delle celebrazioni colombiane del 1892 nella visita a Cogoleto descrisse in questo modo suggestivo la casa natale di Colombo:

«Una piccola finestra aperta sullo spazio azzurro,
una bassa stanza che rovina, un pavimento di mattoni
che serba le impronte dei pellegrini
tutt'intorno fremito d'onde, immenso fragore del mare.»

L'11 ottobre 1847 una rappresentanza della Marina Militare nordamericana comandata dal commodoro Reed celebrò l'anniversario della scoperta a Cogoleto; dopo aver gettato le ancore e aver fatto sparare le salve d'artiglieria in onore di Cristoforo Colombo e del suo luogo natale visitò la casa, ed espresse il desiderio di portare in America con sé la porta dell'abitazione per ricordare la giornata[14]. Il 16 ottobre dello stesso anno, lo streamer statunitense Princeton, comandato dal capitano Engle e con a bordo il console statunitense Edward Lester, approdò nella baia a visitare la casa natale di Colombo. Vennero sparati dallo streamer nove colpi di cannone a salve durante l'approdo e la partenza della nave. Al termine, la visita si concluse a Genova con brindisi di evviva all'Augusto Re Carlo Alberto, e a Santità Pio IX, all'Italia, a Cristoforo Colombo ed a Vincenzo Gioberti.[15].

Dopo che gli Accademici, al termine di una lunga disputa, affermarono che solamente Cogoleto poteva avere l'onore di vantarsi di aver dato i natali a Cristoforo Colombo i Principi di Casa Savoia Umberto e Amedeo furono inviati dai sovrani d'Italia il 2 settembre 1857 a rendere omaggio alla storica dimora.

Al giorno d'oggi la casa non è visitabile al suo interno ma è solamente visibile dall'esterno.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Francesco Maria Accinelli, Atlante Ligustico, Genova 1774
  2. ^ Olivieri nei Cenni storici degli uomini celebri d'Italia sostiene che Colombo ebbe vita in Cogoleto.
  3. ^ Abbate Advocat, Dizionario storico art.Colombo, Colombo [...] nacque nel 1442. in Cogoleto
  4. ^ Louis-Maïeul Chaudon e Antoine-François Delandine, Noveau Dictionaire Historique, Tom.3, vol.C
  5. ^ Marioni, Notizie Geografiche, 5. Genova
  6. ^ Antoine-Augustin Bruzen de La Martinière, Grand Dictionaire Geografique, tom.1
  7. ^ Louis Moreri, Le grand dictionnaire historique
  8. ^ Gilbert-Joseph-Gaspard Chabrol de Volvic, Statistique des provinces de Savone, Jules Didot ainé, 1824
  9. ^ Gerolamo Boccardo, Nuova enciclopedia italiana, Unione Tipografico-Editrice Torinese, 1882
  10. ^ Gonzales de Oviedo in "Historia generai y naturai de las Indias e in Cronica de la Indias
  11. ^ Padre Nicolò Calvi, Cronaca
  12. ^ Paolo Interiano, nobile genovese, in Ristretto delle historie Genovesi, Lucca 1551
  13. ^ Codice delle Famiglie di Genova e loro origini, Fondo Regina di Svezia, XVI secolo, Biblioteca Apostolica Vaticana
  14. ^ G.B.Fazio, Della patria di Cristoforo Colombo, 1892, Savona
  15. ^ Mondo Illustrato, 18-10-1847, Torino

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Felice Isnardi, Dissertazione sulla patria propriamente detta di Cristoforo Colombo, Torino, 1838.
  • Felice Isnardi, Nuovi documenti originali illustrati mercé dei quali è accertata la patria di Cristoforo Colombo, 1840.
  • Giovanni Battista Fazio, Della patria di Cristoforo Colombo, Torino, 1892.
  • H. Harisse, Christophe Colombe, son origine, sa vie, sa famille, 1884.
  • Paolo Emilio Taviani, Cristoforo Colombo - La genesi della grande scoperta, Novara, Ist.Geo. De Agostini, 1980.
  • Luigi Nicolò Poggi, Cogoleto, 2ª ed., Varazze, Arti Grafiche Botta, 1959.
  • Luigi Nicolò Poggi, Cogoleto, 3ª ed., Genova, tipo-litografia Opera Ss.Vergine di Pompei, 1971.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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