Casa di Andrea del Sarto

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da Casa Zuccari)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Casa di Andrea del Sarto
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneToscana
LocalitàFirenze
Coordinate43°46′39.6″N 11°15′46.06″E / 43.777667°N 11.262794°E43.777667; 11.262794
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Usosede di uffici e di manifestazioni artistiche e culturali.
Realizzazione
CommittenteAndrea del Sarto
La colonna angolare

L'antica casa di Andrea del Sarto è un edificio di Firenze, situato in angolo tra via Gino Capponi 22 e via Giuseppe Giusti 49. Sebbene sia di fatto una porzione dell'attiguo palazzo Zuccari, i due edifici, uniti negli ambienti interni, sono solitamente trattati separatamente dalla letteratura, per la singolarità della facciata manierista del secondo, che ne fa un unicum nel panorama fiorentino.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Questa zona nel Cinquecento era abitata da molti artisti, per la sua vicinanza con l'Accademia delle arti del disegno, allora situata nella Basilica della Santissima Annunziata presso la cappella di San Luca. Oltre al già citato Zuccari, vissero in questa zona Pontormo, Perugino, i fratelli Da Sangallo (a Palazzo Ximenes da Sangallo), il Giambologna (a Palazzo Quaratesi), ecc.

La casa fu fatta edificare da Andrea del Sarto nel 1520, al suo ritorno dalla Francia, e qui abitava mentre lavorava, tra l'altro, agli affreschi del non lontano chiostro dello Scalzo. I suoi eredi la vendettero il 25 gennaio 1577 al pittore Federico Zuccari che operò poco dopo (nel 1578) varie trasformazioni, peraltro decorando con un ciclo di affreschi la sala al pianterreno (nella porzione dietro la facciata del "palazzo Zuccari"). "Unita a questa casa era pure quella fabbrichetta bizzarra che presentemente è incorporata nel Conservatorio delle Filippine" (Fantozzi 1842, si veda a via Giusti 43). In questa parte più antica lo Zuccari mantenne la sua abitazione privata, anche se il programma decorativo di affreschi dimostra la sua mondanità e il desiderio di dare impulso alla propria notorietà. In origine dovevano essere previsti affreschi in tutta la casa, come il pittore attuò poi nel suo palazzo romano, ma la prematura partenza da Firenze (1579) lasciò il complesso incompiuto.

Nel 1588 la casa venne locata all'artista Giovanni Battista Paggi e, nel 1602, vendutagli dallo stesso Zuccari che, tornato a Roma, si trovò costretto a privarsi della residenza fiorentina visto il gravoso impegno economico sopportato nell'allestire il proprio palazzo romano (attuale sede della Biblioteca Hertziana). Il Paggi fece eseguire un altro affresco al piano superiore e comunque, nel tempo, la casa venne per lo più locata ad artisti, tra i quali Carlo Dolci e il Volterrano.

In tempi più recenti (anni trenta del Novecento) vi ha abitato per un breve periodo lo scrittore Tommaso Landolfi. Nel 1963 il palazzo subì un restauro (abusivo) della facciata, con rifacimento del pietrame e dello stemma.

Dal 1987 i due corpi dell'edificio appartengono all'Associazione degli Amici del Kunsthistorisches Institut, dopo una donazione della Deutsche Bank, che ha finanziato anche, con altri sponsor, una serie di restauri tra il 1988 e il 2001. Oggi è usato come sede di uffici e di manifestazioni artistiche e culturali.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Sulla cantonata tra via Capponi e via Giusti, a ribadire la nuova proprietà, è uno scudo con l'arme dei Medici sostenuto da due cornucopie e da un pan di zucchero (in analogia col cognome del proprietario riconoscente), il tutto sostenuto da una colonna che segna fino a questa altezza il cantone.

Le finestre sono incorniciate in pietra serena e sull'architrave dei quella centrale del piano nobile (dal lato di via Gino Capponi che poi è quello principale) è la data 1578, in memoria appunto del rinnovamento attuato in quella data. Sulla destra è una memoria che ricorda la casa come residenza di Andrea del Sarto, targa di cui si legge oggi una seconda versione, dopo che una prima, troppo legata a notizie del Vasari poi smentite, fu corretta. La targa attuale fu deliberata il 12 luglio 1930 e riporta:

IN QVESTA CASA
ABITÒ IL PITTORE SENZA ERRORI
ANDREA D'AGNOLO FIORENTINO
DETTO DEL SARTO
CHE REDVCE DI FRANCIA LA EDIFICÒ
E VI MORIVA NELL'ANNO MDXXX

La vecchia targa parlava di "Andrea Vannucchi fiorentino", cognome poi non confermato dai documenti, e poi aveva un'ultima riga che lo ricordava "pieno di gloria e d'affanni", riferendosi alle tribolazioni familiari di cui racconta appunto Vasari, ma che studi successivi hanno chiarito che se "affanni" ci furono, furono forse più giustificati per la moglie Lucrezia che per il marito pittore.

Negli interni, come già accennato, è una sala terrena rivolta verso il giardino con affreschi eseguiti da Federico Zuccari nel 1577-1578, e con accessi sia dall'attuale via Giusti sia da via Capponi, tramite un vestibolo con colonne sempre fatto realizzare dall'artista. Al piano superiore, risalenti al periodo della proprietà Paggi, sono da segnalare altre pitture in una sala eseguite da un artista appartenente alla cerchia di Bernardino Poccetti e databili attorno al 1600.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Stemma Medici e Zuccari
Finestra col nome di Federico Zuccari
  • Ferdinando Ruggieri, Studio d’architettura civile sopra gli ornamenti di porte, e finestre, colle misure, piante, modini, e profili, tratte da alcune fabbriche insigni di Firenze erette col disegno de’ più celebri architetti, 3 voll., Firenze, nella Stamperia Reale presso Gio. Gaetano Tartini e Santi Franchi, 1722-1728, II, 1724, tavv. 78-79;
  • Federico Fantozzi, Nuova guida ovvero descrizione storico artistico critica della città e contorni di Firenze, Firenze, Giuseppe e fratelli Ducci, 1842, p. 393;
  • Federico Fantozzi, Pianta geometrica della città di Firenze alla proporzione di 1 a 4500 levata dal vero e corredata di storiche annotazioni, Firenze, Galileiana, 1843, p. 195, n. 468;
  • Nuova guida della città di Firenze ossia descrizione di tutte le cose che vi si trovano degne d’osservazione, con piante e vedute, ultima edizione compilata da Giuseppe François, Firenze, Vincenzo Bulli, 1850, pp. 336–337;
  • A. Monti, Si ritorna alle case Zuccari, in "Arti e Lettere", I, 1865, p. 134;
  • B. Gasparoni, La casa di Federico Zuccari, in "Arti e Lettere", I, 1865, p. 330;
  • Iscrizioni e memorie della città di Firenze, raccolte ed illustrate da M.ro Francesco Bigazzi, Firenze, Tip. dell’Arte della Stampa, 1886, pp. 280–281;
  • Ministero della Pubblica Istruzione (Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti), Elenco degli Edifizi Monumentali in Italia, Roma, Tipografia ditta Ludovico Cecchini, 1902, p. 251;
  • L’illustratore fiorentino. Calendario storico per l’anno ..., a cura di Guido Carocci, Firenze, Tipografia Domenicana, (1906) 1905, pp. 56–58;
  • Walther Limburger, Die Gebäude von Florenz: Architekten, Strassen und Plätze in alphabetischen Verzeichnissen, Lipsia, F.A. Brockhaus, 1910, n. 728;
  • G. Perroni, Casa degli Zuccheri, 1915;
  • Augusto Garneri, Firenze e dintorni: in giro con un artista. Guida ricordo pratica storica critica, Torino et alt., Paravia & C., s.d. ma 1924, p. 209, n. XIX;
  • Detlef Heikamp, Federico Zuccari a Firenze: 1575-1579. II. Federico a casa sua, in "Paragone Arte", XVIII, 1967, 207, pp. 3–34;
  • Walther Limburger, Le costruzioni di Firenze, traduzione, aggiornamenti bibliografici e storici a cura di Mazzino Fossi, Firenze, Soprintendenza ai Monumenti di Firenze, 1968 (dattiloscritto presso la Biblioteca della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio per le province di Firenze Pistoia e Prato, 4/166), n. 728;
  • Touring Club Italiano, Firenze e dintorni, Milano, Touring Editore, 1974, p. 219;
  • Piero Bargellini, Ennio Guarnieri, Le strade di Firenze, 4 voll., Firenze, Bonechi, 1977-1978, II, 1977, p. 70;
  • Osanna Fantozzi Micali, Piero Roselli, Le soppressioni dei conventi a Firenze. Riuso e trasformazioni dal sec. XVIII in poi, Firenze, Libreria Editrice Fiorentina, 1980, pp. 128–129;
  • Guido Zucconi, Firenze. Guida all’architettura, con un saggio di Pietro Ruschi, Verona, Arsenale Editrice, 1995, p. 93, n. 131;
  • Detlef Heikamp, Le case di Federico Zuccari a Firenze: aggiornamento sulla loro storia e significato, in "Dialoghi di Storia dell'Arte", 1996, 3, pp. 4–31;
  • Detlef Heikamp, Le case di Federico Zuccari a Firenze, in Case di artisti in Toscana, a cura di Roberto Paolo Ciardi, Cinisello Balsamo, Pizzi, 1998, pp. 79–137;
  • Vittorio Santoianni, La casa e lo studio di Federico Zuccari a Firenze, in "Erba d'Arno", 2000, 82, pp. 60–68;
  • Franco Cesati, Le strade di Firenze. Storia, aneddoti, arte, segreti e curiosità della città più affascinante del mondo attraverso 2400 vie, piazze e canti, 2 voll., Roma, Newton & Compton editori, 2005, I, p. 298;
  • Touring Club Italiano, Firenze e provincia, Milano, Touring Editore, 2005, p. 341;
  • Valentina Diara, Federica Galora, La casa fiorentina di Federico Zuccari, in Reverse engineering: un nuovo approccio allo studio dei grandi cicli rinascimentali, a cura di Emile Passignan, Roma, Carocci, 2007, pp. 145–154;
  • Detlef Heikamp, La casa di Federico a Firenze, in Innocente e calunniato. Federico Zuccari (1539/40 - 1609) e le vendette d'artista, catalogo della mostra (Firenze, Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, 6 dicembre 2009-28 febbraio 2010) a cura di Cristina Acidini e Elena Capretti, Firenze, Giunti, 2009, pp. 50–61;
  • Elena Capretti, Firenze 1575-1579: l'impresa del Giudizio Universale, le polemiche, la casa di via del Mandorlo, in Ibidem, pp. 122–127;
  • Cristina Acidini, Un episodio fiorentino: le formelle dello Studio Zuccari nella facciata-manifesto, in Ibidem, pp. 164–171.
  • Toscana esclusiva, pubblicazione edita in occasione dell’iniziativa Lucca, Pisa, Siena: cortili e giardini aperti, Firenze: cortili e giardini aperti, 16 e 23 maggio 2010, a cura dell’Associazione Dimore Storiche Italiane, Sezione Toscana, testi a cura dell’Associazione Culturale Città Nascosta, Firenze, ADSI, 2010, pp. 56–58.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN233873730