Carlo Rossi (paroliere)

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Carlo Rossi (Roma, 27 novembre 1920Roma, 16 maggio 1989) è stato un paroliere e produttore discografico italiano, padre del compositore Roberto Rossi. Ha utilizzato anche lo pseudonimo Giangrano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Carlo Rossi è uno dei più noti parolieri e discografici italiani; non va confuso con il musicista e discografico riminese, quasi omonimo, Carlo Alberto Rossi o con l'attore di teatro Carlo Rossi (Carlo Maria all'anagrafe) noto con il personaggio di Empirio de L'albero azzurro.

L'attività di paroliere[modifica | modifica wikitesto]

L'inizio dell'attività di Carlo Rossi come autore di testi per canzoni è legato alla sua conoscenza, nel 1958, di un giovane musicista romano, Edoardo Vianello: costui compone delle musiche semplici e orecchiabili, ed ha bisogno di un paroliere che sappia legare ad esse dei testi altrettanto semplici ma non banali, e lo trova in Carlo Rossi, che per hobby scrive poesie e racconti spesso umoristici, che riesce ad applicare l'ironia e il divertimento nei testi delle canzoni. I due vengono fatti conoscere da un amico comune, Teddy Reno; fino a quel momento Rossi ha lavorato come impiegato, ma ha sempre avuto l'hobby dello scrivere. Quando Vianello ottiene un contratto discografico con la RCA anche Rossi, pur continuando a collaborare con il cantautore romano, inizia a comporre con altri musicisti che gravitano attorno alla stessa casa discografica, come Piero Piccioni, Roby Ferrante, Marcello Marrocchi.

Nel 1961 partecipa per la prima volta al Festival di Sanremo con una canzone cantata da Edoardo Vianello, Che freddo!, che però viene eliminata. Con Vianello, oltre ai suoi grandi successi di quegli anni (come Il capello, Abbronzatissima, I Watussi e molte altre) scrive due canzoni per la giovane cantante torinese Rita Pavone: La partita di pallone e Sul cucuzzolo. Il 1963 è l'anno del grande successo di Cuore, testo in italiano di un successo americano sempre per la Pavone. Nel 1964 scrive il testo di un grande successo per la cantante Louiselle, Andiamo a mietere il grano; la cantante non bisserà più questo successo con i dischi successivi, ma si innamora di Rossi, e i due si sposano l'anno successivo. Il 1964 è anche l'anno della sua seconda partecipazione al Festival di Sanremo con una canzone cantata da Paul Anka (su musica di Roby Ferrante) si tratta di Ogni volta, che risulta essere uno dei 45 giri più venduti dell'anno.

Discografico[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1966 Carlo Rossi è tra i fondatori, con Ennio Morricone, Nico Fidenco e il discografico Vincenzo Micocci (tutti conosciuti negli anni alla RCA), di una nuova casa discografica, la Parade. Il progetto è da un lato quello di continuare la ricerca di nuovi talenti, dall'altro quello di diffondere discograficamente le grandi colonne sonore. Uno dei primi 45 giri pubblicati è quello di un giovane cantautore napoletano, che si chiama Edoardo Bennato; in particolare Rossi e Micocci erano rimasti colpiti dalla canzone Era solo un sogno, ed avevano provato a contattare Bobby Solo per proporgliela ma, poiché l'artista romano non è interessato, il disco viene pubblicato dalla Parade.

L'attività continua negli anni successivi, e tra gli artisti scoperti e lanciati sono da citare il gruppo napoletano degli Alunni del Sole, Donatella Moretti, i Calipop (che incisero una cover in italiano di Let's spend the night together dei Rolling Stones) e i Chetro & Co di Ettore De Carolis, uno dei primi gruppi psichedelici italiani. Per la Parade incisero inoltre anche sua moglie Louiselle, Nancy Cuomo e Fausto Cigliano. Come ricordato, la casa discografica si caratterizza anche per il cospicuo numero di colonne sonore pubblicate, scritte da grandi musicisti come Armando Trovajoli, Luis Bacalov e, ovviamente, lo stesso Ennio Morricone. All'inizio del 1970, però, la casa discografica chiude: come ha raccontato Vincenzo Micocci in molte interviste, la Parade era rappresentata da un avvocato che aveva il vizio del gioco e fece sparire del denaro, per cui i soci decisero la chiusura dell'azienda. Dopo questa esperienza, Rossi fonderà la Erre.

Canzoni scritte da Carlo Rossi[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Autori Vari (a cura di Gino Castaldo), Dizionario della canzone italiana, ed. Curcio, 1990; alla voce Rossi Carlo, di Antonio Virgilio Savona e Michele Luciano Straniero, pag. 1498

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Controllo di autoritàVIAF (EN6127157342849210100004 · ISNI (EN0000 0000 7315 7819 · SBN CFIV209026 · GND (DE135492009 · BNF (FRcb14775111h (data) · WorldCat Identities (ENviaf-6127157342849210100004