Mariano Rampolla del Tindaro

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Mariano Rampolla del Tindaro
cardinale di Santa Romana Chiesa
Philip de László, Ritratto del cardinale Mariano Rampolla (1900); olio su tela, Galleria nazionale ungherese, Budapest.
 
Incarichi ricoperti
 
Nato17 agosto 1843 a Polizzi Generosa
Ordinato presbitero17 marzo 1866 dal cardinale Costantino Patrizi Naro
Nominato arcivescovo1º dicembre 1882 da papa Leone XIII
Consacrato arcivescovo8 dicembre 1882 dal cardinale Edward Henry Howard
Creato cardinale14 marzo 1887 da papa Leone XIII
Deceduto16 dicembre 1913 (70 anni) a Roma
 

Mariano Rampolla del Tindaro (Polizzi Generosa, 17 agosto 1843Roma, 16 dicembre 1913) è stato un cardinale e arcivescovo cattolico italiano, cardinale segretario di Stato di papa Leone XIII. Fu l'ultimo cardinale colpito dal veto.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Le origini e la carriera ecclesiastica[modifica | modifica wikitesto]

Nato in Sicilia da famiglia aristocratica, figlio di Ignazio Rampolla, dei conti del Tindaro, e Orsola Errante dei baroni della Vanella, compì i propri studi al Collegio Capranica di Roma. Dopo essere stato ordinato prete nel 1866, entrò nell'Accademia dei nobili ecclesiastici e fece rapida carriera nella Curia romana. Nominato arcivescovo il 1º dicembre 1882, fu inviato quale nunzio apostolico in Spagna e gli fu affidato come assistente il giovane Giacomo della Chiesa, futuro papa Benedetto XV, il quale pure proveniva dal Collegio Capranica di Roma.

Fu creato cardinale il 14 marzo 1887 con il titolo di Santa Cecilia. Già il successivo 2 giugno fu nominato Segretario di Stato da Leone XIII, del quale divenne il principale collaboratore. Nel 1902 ottenne anche la carica di segretario della Pontificia commissione biblica.

Il conclave del 1903[modifica | modifica wikitesto]

Mariano Rampolla del Tindaro in una fotografia d'inizio secolo scattata da Jacob Hilsdorf.

Alla morte di Leone XIII nel 1903, Rampolla era tra i favoriti per la successione. All'inizio del conclave le sue opportunità si accrebbero ulteriormente. In effetti, dopo le prime due votazioni, la candidatura alternativa del cardinale Gotti era sfumata. Fu allora che, il 2 agosto, il cardinale Puzyna, arcivescovo di Cracovia, sollevò il veto dell'imperatore d'Austria Francesco Giuseppe contro il cardinale Rampolla, peraltro preannunciato discretamente già prima dell'apertura del conclave stesso.

Servizio di piatti commissionato alla Ginori dall'Ambasciata di Francia per il cardinale Mariano Rampolla del Tindaro, Segretario di Stato di papa Leone XIII - Manifattura di Doccia (Collezione Avv. Nicola Gagliardo, Palermo)

L'Austria-Ungheria era, in effetti, una delle tre nazioni cattoliche che godevano del privilegio del cosiddetto ius exclusivae. Il cardinale Puzyna fu poi ricompensato con l'attribuzione della più alta decorazione austriaca. Gli ambienti di estrema destra francesi, con in testa l'Action française — i quali non avevano mai accettato la politica di riappacificazione (“ralliement”) di Leone XIII e di Rampolla con la Terza Repubblica francese — asserirono, senza prova certa, che l'opposizione austriaca fosse motivata nell'appartenenza del Rampolla alla massoneria, o meglio ad un ordine neo-templare. In verità ciò che l'Austria rimproverava al Rampolla era la politica filo-francese e anti-austriaca.

La sera stessa del 2 agosto 1903, il patriarca di Venezia Giuseppe Sarto ottenne 30 voti contro i 21 andati a Rampolla. I sostenitori di quest'ultimo non riuscirono neppure nelle ore successive a fare confluire i voti su una personalità a loro comunque gradita. Il 4 agosto Sarto fu eletto con 50 voti sui 62 cardinali entrati in conclave, ed assunse il nome di Pio X.

Il primo gesto del nuovo papa fu tuttavia quello di abolire per sempre il veto laicale con la costituzione apostolica Commissum Nobis.

Gli ultimi anni[modifica | modifica wikitesto]

Monumento funebre del cardinale Rampolla del Tindaro

Nel 1903 Pio X scelse un nuovo Segretario di Stato nella persona del giovane Rafael Merry del Val. Rampolla proseguì il suo mandato come prefetto della Congregazione della Reverenda Fabbrica di San Pietro e come presidente della Pontificia commissione biblica, creata l'anno prima. Nel 1908 lasciò la Pontificia commissione biblica per divenire segretario del Sant'Uffizio. Nel 1912 divenne Archivista e Bibliotecario di Santa Romana Chiesa.

Fino alla morte fu considerato il più probabile successore di papa Pio X. Rampolla morì improvvisamente a Roma il 16 dicembre 1913 a settant'anni, alcuni mesi prima del pontefice. Le sue esequie furono presiedute dal suo amico e stretto collaboratore Giacomo Della Chiesa, il futuro papa Benedetto XV. Venne sepolto nel cimitero del Verano. Il 19 giugno 1929, dodici giorni dopo la ratifica dei Patti Lateranensi dal Parlamento italiano, la sua salma venne traslata nella basilica di Santa Cecilia in Trastevere.

Parentele[modifica | modifica wikitesto]

Tra i suoi pronipoti vi sono i fratelli Mariano e Federico Rampolla. L’omonimo monsignor Mariano Rampolla del Tindaro (Polizzi Generosa, 1893 - Roma, 1945) fu professore di lingua sanscrita e nel 1936 pubblicò un libro di grammatica sanscrita in latino. Negli anni venti diede lezioni private a Salvatore Quasimodo di latino e greco. Fu amico del cardinal Montini, futuro papa Paolo VI (che nel 1960 scrisse a Quasimodo “Il ricordo di questo nome, a me carissimo, accanto al suo mi ha vivamente commosso: Mariano Rampolla è stato per lunghi anni anche per me incomparabile amico di studi, di conversazione, di ministero, di preghiera, amico dell’anima; e lo porto sempre nel cuore con affettuosa memoria, con devota riconoscenza, con attesa di prossimo incontro”) ed ebbe un ruolo decisivo nella conversione di Giorgio La Pira.[1] Suo fratello Federico (Polizzi Generosa, 12 settembre 1885 - Palermo, 26 novembre 1934) fu professore di letteratura italiana e letteratura latina a Palermo e Messina, dove fu insegnante di Giorgio La Pira (il quale nel 1922 conseguì il diploma di maturità classica da esterno a Palermo, studiando col prof. Rampolla), Salvatore Pugliatti e Salvatore Quasimodo.[2][3]

Museo[modifica | modifica wikitesto]

Nel settembre 2021 un museo dedicato al cardinale Mariano Rampolla del Tindaro è stato inaugurato nel suo paese natale, Polizzi Generosa.[4][5]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Balì Gran Croce di Onore e di Devozione del Sovrano Militare Ordine di Malta - nastrino per uniforme ordinaria
Collare dell'Ordine di Carlo III - nastrino per uniforme ordinaria

Genealogia episcopale e successione apostolica[modifica | modifica wikitesto]

La genealogia episcopale è:

La successione apostolica è:

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Orazio Longo, Il Papa mancato. Mariano Rampolla del Tindaro, il cardinale siciliano che sfidò i Savoia e l’imperatore d’Austria, Nero su Bianco Edizioni, 2018, ISBN 978-88-85724-03-7.
  • Alberto Melloni, Il conclave. Storia dell'elezione del Papa, Bologna, Il Mulino, 2005, pp. 80 e segg.
  • Clara Aiosa, Il Cardinale di Polizzi Mariano Rampolla del Tindaro - sulle sue orme da Polizzi Generosa a Roma, Parrocchia Maria SS. Assunta Polizzi Generosa.
  • Salvatore Badagliacca-Ocsana Maria Badagliacca Il Cardinale Mariano Rampolla del Tindaro Immagini, Palermo 2022, Serradifalco Editore

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Segretario per gli Affari Orientali della Congregazione di Propaganda Fide Successore
Gaetano Aloisi Masella 16 maggio 1877 - 16 novembre 1880 Serafino Cretoni
Predecessore Segretario della Congregazione per gli Affari Ecclesiastici Straordinari Successore
Domenico Maria Jacobini 16 novembre 1880 - 1º dicembre 1882 Luigi Pallotti
Predecessore Arcivescovo titolare di Eraclea di Europa Successore
Augustin-Pierre Cluzel, C.M. 1º dicembre 1882 - 14 marzo 1887 Francesco Converti, O.F.M.Obs.
Predecessore Nunzio apostolico in Spagna Successore
Angelo Bianchi 19 dicembre 1882 - 14 marzo 1887 Angelo Di Pietro
Predecessore Cardinale presbitero di Santa Cecilia Successore
Innocenzo Ferrieri 26 maggio 1887 - 16 dicembre 1913 Domenico Serafini, O.S.B.Subl.
Predecessore Cardinale Segretario di Stato di Sua Santità Successore
Ludovico Jacobini 2 giugno 1887 - 20 luglio 1903 Rafael Merry del Val
Predecessore Presidente del Pontificio Seminario Romano dei Santi Apostoli Pietro e Paolo per le Missioni Estere Successore
Giovanni Simeoni 14 gennaio 1892 - 18 maggio 1894 Mieczysław Halka Ledóchowski
Predecessore Camerlengo del Collegio Cardinalizio Successore
Gaetano Aloisi Masella 16 gennaio 1893 - 18 maggio 1894 Fulco Luigi Ruffo-Scilla
Predecessore Arciprete della Basilica di San Pietro in Vaticano Successore
Francesco Ricci Paracciani 21 marzo 1894 - 16 dicembre 1913 Rafael Merry del Val
Predecessore Presidente della Fabbrica di San Pietro Successore
Francesco Ricci Paracciani 21 marzo 1894 - 16 dicembre 1913 Rafael Merry del Val
Predecessore Gran Priore di Roma del Sovrano Militare Ordine di Malta Successore
Raffaele Monaco La Valletta 18 dicembre 1896 - 16 dicembre 1913 Gaetano Bisleti
Predecessore Cardinale protettore dell'Almo Collegio Capranica Successore
Raffaele Monaco La Valletta 18 dicembre 1896 - 16 dicembre 1913 Serafino Vannutelli
Predecessore Presidente della Pontificia Commissione Biblica Successore
- 30 ottobre 1902 - 30 dicembre 1908 Willem Marinus van Rossum, C.SS.R.
Predecessore Segretario della Congregazione del Sant'Uffizio Successore
Serafino Vannutelli 30 dicembre 1908 - 16 dicembre 1913 Domenico Ferrata
Predecessore Archivista di Santa Romana Chiesa Successore
Francesco Salesio Della Volpe 26 novembre 1912 - 16 dicembre 1913 Francesco di Paola Cassetta
Predecessore Bibliotecario di Santa Romana Chiesa Successore
Alfonso Capecelatro di Castelpagano 26 novembre 1912 - 16 dicembre 1913 Francesco di Paola Cassetta
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