Capitan Miki

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Capitan Miki
Lingua orig.Italiano
Autori
EditoreEditoriale Dardo
1ª app.luglio 1951 – ottobre 1967
1ª app. inCollana Scudo
Caratteristiche immaginarie
SessoMaschio

Capitan Miki è un personaggio immaginario protagonista di un'omonima serie a fumetti ideata e realizzata dalla Essegesse[1][2] e pubblicata per la prima volta in formato a striscia dal 1951 dall'Editoriale Dardo[3][4]. Raggiunse un grande successo di vendite con tirature di circa 200 000 copie[5] arrivando a toccare nella seconda metà degli anni cinquanta le 250 000 copie settimanali[6][7]. Ha avuto negli anni numerose ristampe[1][7].

Storia editoriale[modifica | modifica wikitesto]

Capitan Miki
serie regolare a fumetti
Lingua orig.italiano
PaeseItalia
TestiEsseGesse
EditoreEditoriale Dardo
Collana 1ª ed.Collana Scudo/Freccia
1ª edizioneluglio 1951 – ottobre 1967
Periodicitàsettimanale / quindicinale
Albi825 (completa)
Generewestern

Fa parte di una serie di personaggi di giovane età protagonisti di avventure western inaugurata nel 1948 dal Piccolo Sceriffo e che ebbe numerosi epigoni quali Il piccolo Ranger e Un ragazzo nel Far West.[8] In questo sottogenere western, Capitan Miki esordì nel 1951 ed ebbe vita editoriale fino all'ottobre 1967, ristampato più volte in vari formati.[1][7] Il fumetto nacque su iniziativa del gruppo EsseGesse, composto dai disegnatori Giovanni Sinchetto, Dario Guzzon e Pietro Sartoris, che lo realizzarono fino al 1965 quando conclusero il loro contratto con la Dardo. La serie continuò fino al 1967 con Eugenio Antonio Benni, Bertrand Charlas, Pierre Mouchot e Franco Bignotti[9] sempre edita dallo stesso editore. Negli anni novanta vi fu una breve produzione di nuove storie su soggetto e supervisione del Guzzon, ultimo sopravvissuto, e realizzate da Alberto Arato per i testi e disegnati da Birago Balzano e Paolo Ongaro. L'ultima storia apparve nella VII serie.

Elenco delle pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Calendario Western: numero unico edito nel 1951 che raccoglie storie western di vari autori con una breve e inedita avventura di Capitan Miki ispirata alle atmosfere del film Ombre rosse[10].
  • Collana Scudo/Freccia: pubblicata dal 1951 al 1967 per 825 numeri divisi in 35 serie delle quali le prime 30 fanno parte della collana Scudo mentre le restanti cinque della collana Freccia Nella collana Scudo in formato a striscia vengono pubblicate tutte le storie del personaggio realizzate dalla EsseGesse mentre nella collana Freccia vengono pubblicate dal 1965 le storie scritte da Amilcare Medici e disegnate da Franco Bignotti e Nicola Del Principe.[11]
  • L'albo di Capitan Miki: serie di 10 numeri edita dall'Editoriale Dardo da luglio 1989 a marzo 1993 con periodicità variabile come supplemento alla serie TuttoMiki. Presenta storie inedite realizzate da Amilcare Medici e disegnate da Franco Bignotti e Nicola Del Principe[12].

Edizioni amatoriali[modifica | modifica wikitesto]

Le avventure di Miki sono inoltre state realizzate anche in circuito amatoriale. Corrado Civello ha realizzato tre storie intitolate "La vendetta di Magic Face", "Il ritorno di Calavera" e "Il figlio di Magic Face", su testi di Luciano Spanò. Nella prima Magic Face, sostituitosi al comandante della nave dove era capitato fuggendo da Miki, sbarca e prepara la sua vendetta. Infatti Magic Face ha preso il posto del colonnello Brown, allontanato con Susy da forte Coulver con un telegramma e arruolando banditi al posto dei ranger. Ma Miki grazie all'aiuto di un connazionale del napoletano Gennaro Esposito, il gigantesco catanese Giuseppe Vinciguerra detto Pippu u tirrimotu, elimina definitivamente Magic Face[13]. Nel ritorno di Calavera[14], si scopre che il generale redivivo ha un luogotenente il quale si rivelerà essere il figlio di Magic Face, con cui Miki si scontrerà appunto nel terzo albo. Anche Marco Pugacioff ha realizzate alcune avventure inedite. In queste si viene a sapere che il cognome di Miki è Wolf in quanto nipote del Comandante Mark e di sua moglie Betty. In più viene rivelato che Gennaro Esposito è fuggito in America e partecipò agli ordini di Garibaldi alla difesa della Repubblica romana del 1849[15].

Ristampe[modifica | modifica wikitesto]

La serie è stata ristampata dalla Editoriale Dardo in differenti formati ed edizioni:

  • Collana Prateria: è una collana che ristampa le storie di Capitan Miki già pubblicate nella versione a striscia. Vengono stampati 70 numeri da settembre 1953 ad agosto 1956 divisi in 8 serie. È la prima ristampa delle storie del personaggio in formato albo d’oro[16]. La collana continua pubblicando solo storie del Grande Blek[17] per poi proseguire per 345 volumi da luglio 1957 a dicembre 1976 pubblicando in ogni numero un episodio di Capitan Miki e uno del grande Blek[16][18][19].
  • Gli albi di Miki: nuova ristampa edita dal luglio 1962 ad agosto 1972 per 454 numeri in formato libretto a colori delle 35 serie a strisce per poi proseguire con materiale inedito realizzato da diversi autori per il mercato francese[20].
  • Collana Freccia: è una collana che ristampa le storie di Capitan Miki insieme a quelle del Grande Blek senza alcun ordine cronologico ed edita dal 1968 al 1977 per 45 numeri[21].
  • Collana Scudo: È la ristampa delle serie dalla XXX alla XXXV di Capitan Miki e dalla XXVI alla XXXIII del Grande Blek edita da settembre 1967 ad agosto 1970 per 30 numeri[22].
  • Nuova Collana Prateria: nuova versione della collana Prateria edita nel 1977 che presenta ristampe di Capitan Miki e del Grande Blekin affiancate a nuove serie umoristiche di Leone Cimpellin[23].
  • Tutto Miki: ristampa cronologica in formato bonellide che ripropone le prime 30 serie del formato striscia edita per 68 numeri da luglio 1988 ad agosto 1994[24].
  • Capitan Miki: ristampa delle storie già pubblicate nella collana Gli albi di Miki in formato libretto a colori di tre episodi per numero editi da giugno 79 a dicembre 1980 per 38 numeri[25][26].
  • Collana Tutto Miki: collana edita da novembre 1994 ad aprile 2003 per 225 numeri divisi in 17 serie in formato a striscia raccolti in una confezione cellofanata di quattro albi dei quali uno inedito gli altri ristampa anastatica della serie originale a partire dal primo numero della serie I al n°2 della serie XXIV[27].
  • Il Mitico Ranger Miki: ristampa cronologica e completa delle prime tre serie[28].
  • Miki e Blek Gigante: testata pubblicata da luglio 1970 ad agosto 1976 per 147 numeri che alterna la riedizione cronologica del Grande Blek (numeri dispari) a quella di Capitan Miki (numeri pari) concludendo le pubblicazioni con storie inedite[29].

Edizioni estere[modifica | modifica wikitesto]

Il personaggio fu pubblicato con notevole successo in Grecia, Turchia, Finlandia, Spagna[30], Yugoslavia[31]. In Svezia Kaptein Miki fu pubblicato dal 1953 nell'originale formato striscia, prima come Vilda Västern poi Vill Vest. In Norvegia apparve nel 1954 e fu ristampato dal 2001 al 2005 in nove volumi editi dalla Thule. In Francia la serie è continuata a essere prodotta scritta da Maurizio Torelli e Roberto Renzi e disegnata da Franco Bignotti e Bertrand Charlas[3] e pubblicata da Marcell Navarro, editore della Lug di Lione, che lo pubblicò sulla testata Nevada (1958/1988, 494 numeri) con copertine degli italiani Alessandro Biffignandi[32], Carlo Cedroni[33], Emilio Uberti[34] e altre di autori francesi. In Germania come «Captain Micki» è stato presentato anche nell'originale formato a striscia e nel 1997 ristampato anastaticamente[3].

Biografia del personaggio[modifica | modifica wikitesto]

Miki è un adolescente che si arruola nei ranger del Nevada per vendicare la morte di un amico per mano di un bianco a capo di una banda di indiani ribelli. Miki riesce nella missione e incomincia una carriera militare che lo porterà fino al grado di capitano[1]. Imbattibile nell'uso delle pistole Colt e nel combattimento corpo a corpo nonostante il fisico apparentemente gracile grazie alla conoscenza di tecniche di lotta orientali sconosciute nel west[7]. Miscelando i classici elementi e i personaggi tipici di ogni storia della frontiera[1] le storie sono incentrate sulle avventure del giovane ranger[2] e dei suoi fedeli compagni, Doppio Rhum, un vecchio scout ubriacone e Salasso, sedicente medico ed esperto truffatore, oltre ad altri comprimari più o meno caratterizzati[7] come una graziosa ragazza di nome Susy, figlia del colonnello Brown, comandante del forte Coulver, dove presta servizio, con Miki però sempre troppo impegnato per farle una vera corte[1]. Si scontrerà con vari nemici quali Magic Face, il Generale Diaz e il mago Kundra[3].

Trama della prima avventura[modifica | modifica wikitesto]

Il sergente Clem Bretton - caro amico degli scout Miki e del suo padre adottivo Doppio Rhum - viene ucciso dall'Avvoltoio, un rinnegato a capo di guerrieri indiani che mettono a ferro e a fuoco la regione del Nevada che è presidiata dai ranger di forte Coulver. Il ragazzo, per fare giustizia, si arruola nei Ranger, arruolamento realizzato nell'ufficio del comandante di Fort Coulver, il Colonnello Brown. Il colonnello ha una figlia lentigginosa chiamata Susy, una ragazzina orfana di madre che viene seguita da Mammy, una giunonica domestica di colore. L'attrazione tra i due ragazzi farà sì che alla fine dell'avventura Miki e Susy si fidanzeranno. Miki fa carriera velocemente, infatti sul teatro della morte di Clem Bretton aveva trovato uno sperone perduto dal suo assassino e a Coulver city cattura dopo una veloce sparatoria, Bisonte Jac, losco pistolero, proprietario dello sperone perduto. Per questa azione e al seguito di un torneo tra i ranger, Miki riceve i galloni di Sergente. Nel corso della prima parte dell'avventura Miki arriva a dar manforte e speranza a una carovana di pionieri attaccata e assediata dai guerrieri in un isolotto in mezzo al fiume. L'arrivo del colonnello e dei ranger, guidati da Doppio Rhum, salva i pionieri, ma al ritorno al forte lo trovano incendiato da un traditore al soldo dell'Avvoltoio. Lo stesso traditore con un espediente fa allontanare i militari dal forte e Susy viene rapita. Miki e Doppio Rhum si mettono sulle tracce dei rapitori, insieme a un ranger - fin dall'inizio antagonista del ragazzo - chiamato Pierpont che scoprono essere in realtà lo stesso traditore. Dopo una lotta accanita sul bordo di un precipizio, Pierpont perde la vita, ma si riscatta, poco prima di morire, indicando nel canyon di Yosemite, la sede del covo dell'Avvoltoio. Miki può così penetrarvi e scoprire che l'Avvoltoio è Mister Harrison, un ricco e avido possidente e liberare Susy, venendo così promosso tenente. Nella seconda parte dell'avventura Doppio Rhum incontra dopo dieci anni, il Dottor Salasso, suo grande amico di sbornia, mentre tra Comanches e Apaches inizia una guerra voluta da Falco Tonante, un capo indiano morto da già da centocinquanta anni. In realtà è lo stregone Sake Naga a mascherarsi da Falco Tonante per incitare i guerrieri Comanches contro i bianchi, come scoprono i tre nuovi amici. Alla fine dell'avventura Miki è promosso capitano.

Avversari[modifica | modifica wikitesto]

  • l'Avvoltoio
  • El Diablo
  • generale Calavera
  • Kundra: ipnotizzatore
  • Magic Face: camaleontico criminale capace di assumere qualsiasi aspetto ispirato al malefico Cobra, fratellastro di Mandrake o al trasformista Saky, altro grande nemico di Mandrake[35]. Fa la sua prima apparizione nella storia "Il processo Craig" in cui Tobia Craig - vecchio amico del colonnello Brown - viene accusato dell'omicidio di un fuorilegge. Dietro tutta la storia c'è appunto il diabolico trasformista che alla fine dell'avventura viene colpito da un fulmine «come mandato dalla giustizia divina» e precipita nelle acque turbinose di un fiume[36]. Ma il bandito non è morto e ritorna assettato di vendetta, anche se alla fine di questa avventura Magic Face per sfuggire a Miki trova rifugio su una nave in partenza per il giro del mondo dove dovrà fare la dura vita del marinaio[37].

Curiosità[modifica | modifica wikitesto]

  • Nell'avventura "La cavalcata infernale" di Pierre Mouchot del 1967 (collana Freccia, serie XXXV) appaiono Mini e Maior autodefiniti "i predatori della Sierra Mala", resi come due briganti italiani del XIX secolo.[38]
  • Nella serie VII degli anni '90 fu rivelato il nome indiano di Miki: Miki-lotta-come-un-bisonte. In questa avventura Miki lotta contro il gigantesco capo indiano della tribù Nyados, il quale ha un nome molto simile a quello del bonelliano Tex: Aquila che vola nella notte.[39]
  • Il personaggio di Doppio Rhum è ispirato all'attore George 'Gabby' Hayes.[40]
  • Il personaggio del Dottor Salasso è ispirato all'attore Thomas Mitchell, nella parte di doc Boone nel film Ombre Rosse.

Altri media[modifica | modifica wikitesto]

La cinematografia turca dedicò sei film a Lone Ranger dal 1968 al 1971 e in "Maskeli Suvari Tommikse Karsi" del 1969 il regista Kayahan Arikan fa incontrare Lone Ranger con Capitan Miki impersonato dall'attore Lami Ates che comparve in un altro film di Lone Ranger, "Maskeli Suvarìnin Donosu"[41][42]. In rete si trovano solo immagini del manifesto originale dell'epoca. Il film è considerato perduto.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f Capitan Miki, il migliore dei “piccoli” - afnews.info, in afnews.info (Articolo di Carlo Scaringi), 26 giugno 2011. URL consultato il 21 dicembre 2016.
  2. ^ a b Capitan Miki - Un classico del West a fumetti italiano in abbinamento a Il Sole 24 Ore, su slumberland.it. URL consultato il 21 dicembre 2016.
  3. ^ a b c d Capitan Miki, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 20 dicembre 2016.
  4. ^ EsseGEesse, su lfb.it. URL consultato il 24 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 26 febbraio 2021).
  5. ^ Gianluigi Bonelli, su ubcfumetti.com. URL consultato il 21 dicembre 2016.
  6. ^ Da una risposta di Dario Guzzon ad un'intervista a cura di Roberto Guarino, fatta a lui e a Sinchetto subito dopo la scomparsa di Sartoris, nel numero 3 della rivista Fumo di China, maggio/giugno 1990.
  7. ^ a b c d e EsseGesse, su ubcfumetti.com. URL consultato il 21 dicembre 2016.
  8. ^ TIMBERGEK, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato l'8 novembre 2017.
  9. ^ la storia "Il ritorno di Jonah Chief" del 1968, apparsa sulla collana Prateria n. 240/242. Charlas realizzò l'avventura Pioggia di dollari, mentre Mouchot le avventure Missione a Paredo, La cavalcata infernale e appunto Il ritorno di Jonah Chief, lasciata a metà per la sua improvvisa scomparsa. Vedi Gérard Thomassian, Encyclopéedie des bandes dessinées, tome II, Vol. II 1954-1955, pag.163, Editions Fantasmak, Parigi 2014.
  10. ^ Calendario Western, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 20 dicembre 2016.
  11. ^ Capitan Miki - serie a strisce, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 20 dicembre 2016.
  12. ^ L'albo di Capitan Miki, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 20 dicembre 2016.
  13. ^ Vedi l'albo omonimo edito a tiratura limitata febbraio del 1997 dall'Associazione culturale "Il fumetto club" di Catania.
  14. ^ L'albo sempre a tiratura limitata è del novembre del 1998.
  15. ^ Corriere dell'Avventura 11, luglio 2011, edizione a tiratura limitata.
  16. ^ a b Collana Prateria, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 20 dicembre 2016.
  17. ^ Collana Prateria, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 21 dicembre 2016.
  18. ^ COLLANA PRATERIA (Capitan Miki - Il Grande Blek), su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 20 dicembre 2016.
  19. ^ Collana Prateria, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 20 dicembre 2016.
  20. ^ Gli albi di Miki, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 20 dicembre 2016.
  21. ^ Collana Freccia (1968), su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 20 dicembre 2016.
  22. ^ Collana Scudo (1967), su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 20 dicembre 2016.
  23. ^ Nuova Collana Prateria, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 20 dicembre 2016.
  24. ^ Tutto Miki, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 20 dicembre 2016.
  25. ^ Capitan Miki, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 20 dicembre 2016.
  26. ^ CAPITAN MIKI (colore), su collezionismofumetti.com. URL consultato il 21 dicembre 2016.
  27. ^ Collana Tutto Miki, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 20 dicembre 2016.
  28. ^ Il Mitico Ranger Miki, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 20 dicembre 2016.
  29. ^ Miki e Blek Gigante, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 21 dicembre 2016.
  30. ^ Dal 1957 al 1959, l'editorial Maga stampò 120 numeri settimanali più due almanacchi contenenti avventure inedite, più una ristampa di 48 numeri della COMIC-MAM in anni successivi. http://www.tebeosfera.com/obras/publicaciones/pequeno_heroe_el_maga_1957.html
  31. ^ L'edizione in serbocroato di Miki iniziò nel 1979, al numero 462 della collana raccoglitore Zlatna Serija (serie d'oro). Vedi Copia archiviata, su totemstrip.com. URL consultato il 18 aprile 2015 (archiviato dall'url originale il 15 febbraio 2015). ed anche http://www.stripovi.com/enciklopedija/strip/kapetan-miki-mi-zs-462-kapetan-miki/10819/0/
  32. ^ illustrAutori: Alessandro Biffignandi (1935)
  33. ^ Carlo Cedroni Archiviato l'11 febbraio 2015 in Internet Archive.
  34. ^ Emilio UBERTI, su lfb.it. URL consultato il 21 dicembre 2016.
  35. ^ Vedi pag. 13 del libro La storia di Capitan Miki di Domenico Denaro, edito dall'associazione culturale Palermo Comics, nell'Aprile del 1985.
  36. ^ La seconda serie a strisce esce dal 20 aprile del 1952 al 7 settembre dello stesso anno.
  37. ^ Il ritorno è nella decima serie uscita dal 10 luglio del 1955 al 22 aprile del 1956.
  38. ^ I numeri dal 91 al 111 della 35ª serie uscirono dal 9 ottobre 1966 al 15 luglio 1967. Vedi pag. 211 del libro La storia di Capitan Miki di Domenico Denaro, edito dall'associazione culturale Palermo Comics, nell'Aprile del 1985.
  39. ^ Collana Tuttomiki dal n. 55 del 15 ottobre del 1996 al n. 72 del 9 aprile del 1997. I testi sono di Alberto Arato e i disegni di Lina Venturini (Paolo Ongaro) e Birago Balzano.
  40. ^ https://doppiorhum.blogspot.it/2011/03/per-que-doppio-rhum.html.
  41. ^ La fonte è Marco Giusti in "Dizionario del Western all'italiana", pag. 293, Oscar Mondadori, Milano 2007. Per una foto dell'attore in veste di capitan Miki: http://sinematikyesilcam.com/2013/07/turk-isi-westernler-maskeli-suvari-tommikse-karsi-1969/
  42. ^ Riccardo Renda, Storia dei cinefumetti italiani, Algra, 2023, pp. 161-162, ISBN 978-88-98760-39-8.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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