Le Mans

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Le Mans
comune
Le Mans – Stemma
Le Mans – Veduta
Le Mans – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera della Francia Francia
Regione Paesi della Loira
Dipartimento Sarthe
ArrondissementLe Mans
CantoneCantoni di Le Mans
Amministrazione
SindacoStéphane Le Foll (PS) dal 14-6-2018
Territorio
Coordinate48°00′N 0°12′E / 48°N 0.2°E48; 0.2 (Le Mans)
Altitudine51 m s.l.m.
Superficie52,81 km²
Abitanti145 004 (1-1-2021)
Densità2 745,77 ab./km²
Altre informazioni
Cod. postale72000, 72100
Fuso orarioUTC+1
Codice INSEE72181
Nome abitantiMansesi (Manceaux)
PatronoSanta Scolastica
Cartografia
Mappa di localizzazione: Francia
Le Mans
Le Mans
Sito istituzionale

Le Mans /lə'mɑ̃/ è un comune francese di 145 004 abitanti (al 1º gennaio 2021)[1], capoluogo del dipartimento della Sarthe nella regione dei Paesi della Loira.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Monumenti romani[modifica | modifica wikitesto]

Mura romane del III secolo
La città vecchia
La parte vecchia della città è circondata da una cinta di mura romane policrome costruita verso la fine del III secolo e a tutt'oggi ancora ben conservata. Essa costituisce la più importante testimonianza dell'architettura militare del Basso Impero romano in Francia ed è la costruzione meglio conservata d'Europa, dopo la città di Roma.[2]
Le terme di Vindunum
scoperte per caso nel 1980, durante lavori di ristrutturazione, sono oggi sotterrate sotto la Scuola delle Belle Arti di Le Mans, a sud-ovest del muro di cinta. Numerose sale di esposizione sotterranee consentono la riscoperta del monumento nelle migliori condizioni. Di Vindunum rimangono pure alcune domus, la più visibile delle quali è quella di Halles.

Monumenti del Medioevo[modifica | modifica wikitesto]

La Città Plantageneta
è il cuore della parte medievale di Le Mans. All'interno delle mura si trova il quartiere denominato Vieux Mans (o vieille ville du Mans), ove la maggior parte delle case risalgono al periodo rinascimentale. Si possono citare in particolare la casa di Adamo ed Eva, i palazzi di Clairaulnay e di Vaux. Questo complesso è molto ben conservato. Qui vengono spesso girati film e telefilm a sfondo storico.
La cattedrale di San Giuliano [3]
Edificio imponente costruito, nella forma attuale, tra l'XI ed il XV secolo (ma soprattutto durante il XIII secolo). Esso è una combinazione di due stili: il romanico (navata) ed il gotico (coro e abside).
l'Abbazia di san Vincenzo [3]
Alla fine del medioevo la città si dotò di numerose abbazie e conventi. Tra questi è tuttora visibile l'Abbazia di san Vincenzo, risalente al 572. Fino al 1789 ospitò un'importante biblioteca. Oggi, totalmente restaurata nel 1990, è integrata nel Liceo Bellevue di Le Mans.
L'Abbazia dell'Épau [3]
È un'antica abbazia cistercense fondata dalla regina Berengaria di Navarra nel 1229. Fu incendiata più volte dopo il medioevo fino alla rivoluzione francese, quando finì con il divenire un granaio campestre. Essa fu abbandonata dai vari proprietari che si succedettero e che la utilizzarono per i più svariati scopi. Nel 1958 fu acquistata dal consiglio dipartimentale. Oggi è visitabile (Il mausoleo della regina Berengaria si trova ancor oggi nella sala capitolare) ma ospita soprattutto eventi culturali come il Festival nazionale di musica classica di l'Épau. Si trova a 4 km ad est di Le Mans, sulla riva sinistra del fiume Huisne, al confine con il territorio del comune di Yvré-l'Évêque.
La Collegiale Saint-Pierre-La-Cour [3]
È una chiesa edificata intra muros nel X secolo, a seguito dell'invasione normanna del IX secolo. Fatta ricostruire da Enrico II Plantageneto nel 1175, fu ampliata nel 1267 da Carlo I d'Angiò.[4] Confina con la parte orientale delle mura gallo-romane. La parte oggi visibile non è che quella inferiore di due chiese sovrapposte. Oggi rimangono due navate a sei campate coperte da volte a crociera di ogiva[5]. Dal 1900 al 1939 il suo sottosuolo fu trasformato in museo archeologico. Abbandonata durante la seconda guerra mondiale, fu successivamente rimessa in ordine insieme all'Abbazia di l'Épau. Oggi ospita mostre estemporanee e rappresentazioni musicali.

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Monumenti rinascimentali[modifica | modifica wikitesto]

Il palazzo du Grabatoire [3]
Si tratta di una dimora per canonici costruita fra il 1538 ed il 1542 da Jean de Courthardy, vescovo di Le Mans, nell'ambito di un accordo fra i membri del Capitolo della città.[6]. Architetto fu Simon Hayneufve. Nel 1612 il maresciallo de Lavardin alias Jean de Beaumanoir, vi accolse il giovane Luigi XIII. Il governatore curò la reggente Maria de' Medici, ammalatasi durante il viaggio. L'edificio, rivenduto come bene nazionale durante la Rivoluzione, fu recuperato rapidamente dal vescovo di Le Mans. I restauri del 1906 e 1907 terminarono l'edificio che non lo era mai stato completamente a causa della mancanza di fondi. Senza avere caratteristiche monumentali, questo edificio è tuttavia un modello dell'autentico tipo di quartiere urbano dell'epoca di Francesco I. Inoltre possiede dimensioni poco comuni per un palazzo singolo.[7]
La casa della regina Berengaria [3]
Ospita l'omonimo museo, che raggruppa opere sulla storia locale. Nonostante la denominazione, la moglie di Riccardo Cuor di Leone, Berengaria di Navarra, non visse mai in questa casa. Essa fu costruita, verso la fine del XV secolo, da Jean Véron, parente del famoso economista Véron de Forbonnais. La casa è costruita interamente in legno, gli elementi
La casa di Adamo ed Eva
Fu costruita dal medico Jean de L'Espine nel 1520. Il suo nome proviene da un piccolo ornamento sito sopra la porta d'ingresso. Il primo piano è carico di massicci pilastri. Modificata secondo i gusti dei proprietari che si sono succeduti, particolarmente per quanto riguarda la facciata, la casa è situata al fondo della via principale della città vecchia.
La casa dei due amici
Situata nella via della regina Berengaria, non lontano dalla cattedrale. Fu edificata all'inizio del XV secolo da un ricco mercante mansese di nome Jean Bernay. Presenta una doppia facciata ed è realizzata interamente in legno con una corte interna che ospita una scala in pietra che porta ai piani superiori. Dietro la corte due altre case adiacenti formano con la principale un sistema coerente. Esse, prospettanti sull'attuale rue des chanoines, erano destinate ad essere affittate. A differenza della casa principale sono realizzate in pietra, fatto abbastanza singolare se si pensa che la costruzione in pietra, a quei tempi, era molto cara a causa del costo del trasporto della pietra stessa.
La casa del pilastro rosso [3]
Fu eretta nel XV secolo. I pali di sostegno poggiano su un suolo in pietra appositamente creato, il che protegge la struttura dall'umidità. Il nome deriva da un pilastro di tale colore che sorregge la facciata nord.
L'hôtel de Sceaux

Fu eretto a metà del XVI secolo da un canonico di nome Jean Perot. Era situato originariamente dietro alcune case che lo mettevano al riparo dalla vista delle strade di maggior traffico, segno questo di distinzione sociale. La facciata è organizzata secondo linee orizzontali e verticali. L'ordine ionico è presente con prevalenza al piano terreno in una cornice marcapiano. I piani superiori sono marcati invece dall'ordine corinzio con fini e delicate sculture.

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Le Mans[8] Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 6,88,112,415,319,022,524,424,121,116,010,67,27,415,623,715,915,6
T. min. media (°C) 0,60,82,84,98,011,112,812,510,57,03,81,51,05,212,17,16,4
Precipitazioni (mm) 685955505750485256607068195162150186693

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

La città diede i natali al drammaturgo Jacques Pousset de Montauban.[9][10]

Musei[modifica | modifica wikitesto]

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Suddivisioni amministrative[modifica | modifica wikitesto]

Cantoni[modifica | modifica wikitesto]

Il comune di Le Mans è suddiviso tra sette cantoni, numerati da Cantone di Le Mans-1 a Cantone di Le Mans-7. Oltre ad una parte della città, alcuni cantoni comprendono altri comuni:[11]

Prima della riforma complessiva del 2014, il comune era suddiviso tra i seguenti cantoni:

Sport[modifica | modifica wikitesto]

La città - il cui toponimo ha un'origine normanna - è nota per la 24 ore di Le Mans, competizione di automobilismo che si disputa sul Circuit de la Sarthe, un tracciato non permanente della lunghezza di 13,6 chilometri che utilizza due strade dipartimentali, la D338 e la D139, organizzata dall'Automobile Club de L'Ouest (A.C.O.). La prima gara si svolse il 26 e 27 maggio 1923 e da allora viene annualmente disputata in giugno.

All'interno del tracciato si trova anche il circuito Bugatti, più breve e permanente, che ospita il Motomondiale.

La squadra di calcio è il Le Mans UC72, quella di pallacanestro il Le Mans Sarthe Basket.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (FR) Dati del censimento, su insee.fr.
  2. ^ (FR) Joseph Guilleux, L'enceinte Romaine du Mans, p. 5
  3. ^ a b c d e f g Monumento storico di Francia
  4. ^ (FR) Revue du Bulletin de la Société d'agriculture, sciences et arts de la Sarthe, Présentation de la collégiale de Saint-Pierre-de-la-Cour par Étienne Bouton, 1995
  5. ^ (FR) Collégiale Saint-Pierre-la-Cour
  6. ^ (FR) François Dornic, Histoire du Mans et du pays Manceau, page 128, Planche IX
  7. ^ (FR) Revue La Province du Maine XV, 1907 ; Le Grabatoire au Mans par l'abbé Louis Froger
  8. ^ https://it.climate-data.org/location/349/
  9. ^ Jacques Pousset de Montauban, in le muse, VIII, Novara, De Agostini, 1967, p. 88.
  10. ^ Montauban, Jacques Pousset, sieur de-, su sapere.it. URL consultato il 22 marzo 2019.
  11. ^ (FR) Décret n° 2014-234 du 24 février 2014 portant délimitation des cantons dans le département de la Sarthe, su legifrance.gouv.fr, http://www.legifrance.gouv.fr/, 24 febbraio 2014. URL consultato il 16 novembre 2015.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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