Cantiere navale di Monfalcone

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da CRDA CANT)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Voce principale: Fincantieri.
Fincantieri
Cantiere navale di Monfalcone
Logo
Logo
StatoBandiera dell'Italia Italia
Fondazione1907 a Monfalcone
Fondata daFamiglia Cosulich
Sede principaleMonfalcone
GruppoFincantieri
SettoreMetallurgico, Trasporti
ProdottiNavi da crociera

Il cantiere navale di Monfalcone, la cui attuale denominazione ufficiale è Fincantieri - Cantiere Navale di Monfalcone, è un cantiere navale con sede in Monfalcone nel quartiere di Panzano.

Lo stabilimento, attualmente, è il più grande di Fincantieri[1] ed è impegnato nella costruzione di navi da crociera ad elevato tonnellaggio.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le origini e il Cantiere navale triestino[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Cantiere Navale Triestino.

La storia del cantiere navale di Monfalcone inizia nel 1907 quando la famiglia Cosulich, originaria di Lussinpiccolo e proprietaria della Società Triestina di Navigazione, decide di investire a Monfalcone fondandovi un cantiere navale. Le attività in città iniziano ufficialmente il 3 aprile 1908, quando viene inaugurato il Cantiere navale triestino.

Le attività del cantiere sono sin dai primi anni concentrate nella produzione di navi mercantili e militari.

Durante la prima guerra mondiale i cantieri vengono pressoché abbandonati perché troppo vicini al fronte, anche se la produzione non si arresta del tutto, impegnandosi prevalentemente nella costruzione di sommergibili. Al termine del conflitto il cantiere esce pesantemente danneggiato.

Le attività riprendono negli anni '20, periodo dal quale ha inizio anche nella produzione di aeromobili.

Le attività del Cantiere navale triestino cessano nel 1929, anno in cui lo stabilimento si fonde con lo Stabilimento tecnico triestino dando origine ai Cantieri Riuniti Dell'Adriatico.

Le più significative realizzazioni del Cantiere navale triestino furono quelle dei transatlantici gemelli "Saturnia", "Vulcania", "Neptunia" e "Oceania".

Le officine aeronautiche[modifica | modifica wikitesto]

La produzione aeronautica inizia nel 1923, anno di fondazione delle Officine Aeronautiche da parte della famiglia Cosulich, proprietaria dal 1921 della Società Italiana Servizi Aerei (SISA).

Nei primi anni di attività la direzione tecnica e progettuale venne affidata all'ingegner Raffaele Conflenti, il quale venne successivamente affiancato in qualità di vicedirettore tecnico da un giovane Filippo Zappata.

I numerosi velivoli prodotti, sia ad uso civile che militare, inizialmente assumono l'originaria sigla CNT e successivamente la definitiva CANT, ovvero Cantieri Aeronautici e Navali Triestini. Il primo velivolo di successo uscito dalle officine di Monfalcone è il biplano trimotore CANT 6, successo continuato in campo militare con i modelli CANT 7 e CANT 18, utilizzati dal 1923 nelle scuole di volo della neonata Regia Aeronautica, ed in campo civile con i CANT 10 e CANT 22, utilizzati dal 1926 per i primi servizi di linea.

Con la fusione del cantiere nei neonati Cantieri Riuniti Dell'Adriatico, la denominazione delle officine aeronautiche viene mutata in CRDA CANT.

Cantieri Riuniti Dell'Adriatico[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Cantieri Riuniti dell'Adriatico.

I Cantieri Riuniti dell'Adriatico (C.R.D.A.) nascono il 18 settembre 1930, con sede a Trieste, dalla fusione dello Stabilimento Tecnico Triestino e del Cantiere navale triestino. Presidente della società, l'Ammiraglio Umberto Cagni.

Nel 1933 i Cantieri Riuniti dell'Adriatico entrano nell'orbita dell'IRI; tuttavia la famiglia Cosulich resta alla direzione del cantiere fino al 1949, anno della morte di Augusto Cosulich.

Nel frattempo le Officine Aeronautiche vengono riorganizzate e potenziate: nel 1935-1936 viene appositamente allestito l'aeroporto di Ronchi dei Legionari, dove poter testare i nuovi modelli CANT. Tra il 1926 e il 1935 vengono realizzati circa 140 velivoli su licenza SIAI, aerei che complessivamente conquistano oltre 40 record mondiali. Per volere di Italo Balbo il capo designer diventa Filippo Zappata, che aveva lavorato con Louis Blériot.

La società, grazie all'integrazione tra gli stabilimenti di Monfalcone, Trieste, Venezia e Pola, crea un polo navalmeccanico all'avanguardia nella produzione di motori, macchine elettriche e velivoli che viene a contare, nel periodo prebellico, oltre 12 000 dipendenti.

La produzione navale, nel frattempo, conduce in parallelo costruzione di transatlantici e sommergibili.

La seconda guerra mondiale[modifica | modifica wikitesto]

Il cantiere viene pesantemente bombardato dalla RAF il 19 marzo, il 4 e il 20 aprile 1944. Questi bombardamenti distruggono completamente le Officine Aeronautiche e i velivoli in costruzione. Negli anni successivi soltanto il cantiere viene ricostruito, mentre le Officine Aeronautiche cessano la loro produzione.

Il dopoguerra[modifica | modifica wikitesto]

Il Conte Biancamano dopo la ricostruzione.

Il dopoguerra e la ricostruzione sono uno dei momenti più alti per la cantieristica nazionale, impegnando tutto il personale nella ricostruzione non solo degli stabilimenti, ma anche delle imbarcazioni danneggiate.

A Monfalcone uno dei massimi protagonisti è il direttore del Cantiere Nicolò Costanzi. Già nel 1950 viene demolito il relitto del Conte di Savoia, costruito a Trieste nei Cantieri Riuniti dell'Adriatico all'inizio degli anni trenta, ed eseguito il riallestimento del Conte Biancamano, al quale hanno collaborarono pittori come Massimo Campigli, Mario Sironi, Roberto Crippa.

Nel frattempo, a Trieste e Monfalcone vengono costruiti l'Augustus e il Giulio Cesare, il primo transatlantico italiano costruito nel dopoguerra, varato nel 1951.

Italcantieri e Fincantieri[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Italcantieri e Fincantieri.

All'inizio del 1966, il governo elabora un piano di riordino della cantieristica nazionale che prevede un nuovo raggruppamento denominato Italcantieri – Cantieri Navali Italiani, società facente parte della galassia IRI, in cui confluiscano il Cantiere navale di Sestri Ponente, i Cantieri Riuniti dell'Adriatico di Monfalcone e Trieste e il Cantiere navale di Castellammare di Stabia.

La produzione nel periodo Italcantieri presenta nomi importanti per il mercato nazionale: risalgono a questo periodo il sommergibile Enrico Toti e la portaerei Giuseppe Garibaldi. A cavallo con il cambio di amministrazione, dal cantiere nasce la piattaforma Micoperi 7000, costruzione unica nel suo genere mai realizzata dall'industria.

Le attività della società Italcantieri proseguono sino al 1984, anno in cui la finanziaria Fincantieri che già la controllava la ingloba e assume il diretto controllo delle attività.

Con la nuova governance Fincantieri il cantiere di Monfalcone abbandona definitivamente il mercato militare e si concentra esclusivamente alla produzione di navi da crociera.

In occasione del centenario dall'inaugurazione, il 27 marzo 2008 il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si è recato in visita al cantiere di Monfalcone per inaugurare la mostra Cantiere 100 anni di navi a Monfalcone. La mostra è stata aperta al pubblico dal successivo 3 aprile fino al 21 dicembre 2008. Fincantieri ha inoltre pubblicato il catalogo della mostra curato da Matteo Martinuzzi.

La storia del cantiere e il rapporto con la città, dal 2017 sono raccontate dal Polo museale della cantieristica navale di Monfalcone, inaugurato al pianterreno dell'ex "albergo operai".

Il cantiere oggi[modifica | modifica wikitesto]

Attualmente il Cantiere fa parte del gruppo Fincantieri e risponde alla direzione navi mercantili, producendo navi ad elevato tonnellaggio per i principali operatori crocieristici mondiali.

Lo stabilimento, esteso ben 787 000 metri quadrati, 252 000 dei quali coperti, è il più grande di Fincantieri. Lo stabilimento è dotato di moderne tecnologie per il taglio delle lamiere mediante l'uso di laser e di nuovi capannoni per le pitturazioni. Per la costruzione vera e propria delle navi è dotato di un bacino da 350 x 56 metri con 2 gru a cavalletto da 400 tonnellate ciascuna e di due banchine da 515 e 550 metri.[1]

Nello stabilimento possono essere condotte al massimo 3 costruzioni contemporaneamente, situazione sempre più frequente negli ultimi anni visto il carico di lavoro sempre maggiore.

Costruzioni[modifica | modifica wikitesto]

La Saipem 7000 (ex Micoperi 7000).

Le produzioni "storiche" del cantiere, tra cui si ricordano i transatlantici Saturnia e Vulcania e la motonave Augustus rappresentano ancora oggi un'eccellenza per l'ingegneria navale.

Tra le realizzazioni più importanti si ricordano la piattaforma off-shore "Micoperi 7000", le petroliere costruite per l'Eni lunghe oltre 250 m e le bulk-carrier lunghe oltre 320 m con 131 000 tonnellate di stazza lorda.

Varo del sommergibile Longobardo.

Tra le costruzioni fatte per la Marina Militare i sommergibili classe Toti, varati tra il 1967 e il 1968, e classe Sauro, varati tra il 1976 e il 1993, e soprattutto la portaerei Garibaldi, varata il 4 giugno 1983 che ha ricoperto il ruolo di ammiraglia della flotta della Marina Militare prima del varo della portaerei Cavour.

Il varo dell'incrociatore portaeromobili Garibaldi
il 4 giugno 1983.

All'inizio degli anni novanta il cantiere rivolge la sua produzione alla costruzione di prestigiose navi da crociera, iniziando nel 1990 con la "Crown Princess" e continuando con varie unità per la Holland America Line, fino alla costruzione nel 1995 della "Carnival Destiny" per la Carnival Corporation, della "Grand Princess" nel 1998, della "Golden Princess" nel 2001 e della "Star Princess" nel gennaio 2002, costruite tutte per l'armatore britannico P&O Princess Cruises. Costruzioni davvero notevoli, non solo per lunghezza e tonnellaggio delle navi, ma anche, e soprattutto, per la loro qualità e il loro stile.

Il cantiere è ancora oggi impegnato nella costruzione di navi da crociera per i principali operatori mondiali; navi che, per l'alta capacità non solo infrastrutturale ma anche della manodopera dello stabilimento, infrangono continuamente record a livello nazionale e non solo.

Principali realizzazioni[modifica | modifica wikitesto]

Nome Immagine Tipo di costruzione Anno varo Società Dati particolari
Trieste Piroscafo 1908 N.D. Prima unità varata dal cantiere[2]
Kaiser Franz Josef Piroscafo 1911 N.D. Al momento del varo, la più grande imbarcazione mai costruita in un cantiere del Mediterraneo.[2]
Kaiserin Elisabeth Piroscafo 1917 N.D. Doveva essere un'imbarcazione più grande del Kaiser Franz Josef, ma è stata distrutta durante i bombardamenti della prima guerra mondiale.[2]
Victoria Piroscafo 1920 N.D. Primo piroscafo del dopoguerra[2]
Dora Petroliera 1921 N.D. Prima petroliera costruita dal cantiere navale[2]
Mauly Piroscafo 1924 N.D. Prima imbarcazione con motori diesel[2]
Saturnia Transatlantico 1925 N.D.
Vulcania Transatlantico 1926 N.D.
Nereide Sommergibile 1933 Regia Marina
Sirena Sommergibile 1933 Regia Marina
Naiade Sommergibile 1933 Regia Marina
Anfitrite Sommergibile 1933 Regia Marina
Pilsudski Transatlantico 1935 Gdynia-America Line
Batory Transatlantico 1936 Gdynia-America Line
Galatea Sommergibile 1937 Regia Marina
Ramb II senza cornice Bananiera 1937 Marina Mercantile Italiana
Ondina Sommergibile 1937 Regia Marina
Barbarigo Sommergibile 1938 Regia Marina
Stockholm Transatlantico 1938 Swedish American Line Per il suo tempo rappresentava la più grande nave a tre eliche del mondo.[2]
Da non confondere con l'omonima nave che causò l'affondamento dell'Andrea Doria, anche se ebbe una vita altrettanto spiacevole: durante i lavori di allestimento, si ruppe una passerella che causò 9 morti e altrettanti feriti.[3]
Varata a maggio 1938, a fine anno viene distrutta da un terribile incendio.
Dopo un totale restauro, viene varata nuovamente nel 1940, ma a causa della guerra non viene mai consegnata all'armatore.
Sotto il nome di Sabaudia, viene affondata definitivamente nei pressi di Muggia nel 1944.[2]
Leonardo da Vinci Sommergibile 1939 Regia Marina
Ramb IV Bananiera 1940 Marina Mercantile Italiana
Giada senza cornice Sommergibile 1942 Regia Marina
Vortice senza cornice Sommergibile 1943 Regia Marina
Daga Torpediniere 1943 Regia Marina
Pietro Calvi (già Bario) Sommergibile 1943 Regia Marina
Gladio Torpediniere 1943 Regia Marina
Spada Torpediniere 1944 Regia Marina
Lancia Torpediniere 1944 Regia Marina
Pugnale Torpediniere 1944 Regia Marina
Alabarda Torpediniere 1944 Regia Marina
Sumatra Nave mercantile 1949 Ostasiatiska Kompaniet
Ausonia Nave passeggeri 1957 Adriatica di Navigazione
Giulio Cesare Transatlantico 1951 Primo transatlantico costruito in Italia dalla fine della seconda guerra mondiale.
Galileo Galilei Transatlantico 1963 Lloyd Triestino
Guglielmo Marconi Transatlantico 1963 Lloyd Triestino
Oceanic Transatlantico 1965 Home Lines Al momento della consegna e fino al 1990, la più grande nave passeggeri realizzata in Italia per l’armamento non nazionale[3]
Eugenio Costa Nave da crociera 1966 Costa Crociere Prima nave da crociera costruita a Monfalcone.
Enrico Toti (S 506) Sommergibile 1967 Marina Militare Primo sommergibile costruito in Italia dalla fine della seconda guerra mondiale, attualmente visitabile al Museo "Leonardo da Vinci" di Milano.[4]
Enrico Dandolo (S 513) Sommergibile 1968 Marina Militare Attualmente aperto al pubblico come museo presso l'arsenale di Venezia.
Nazario Sauro (S 518) Sommergibile 1974 Marina Militare Attualmente ormeggiato e aperto al pubblico come museo galleggiante presso il porto antico di Genova.
Guglielmo Marconi (S 521) Sommergibile 1980 Marina Militare
Giuseppe Garibaldi (C 551) senza cornice Portaerei 1983 Marina Militare Ultima nave varata per "scivolamento"[3]
Micoperi 7000 Nave officina
Nave gru semi-sommergibile
1987 Saipem Struttura, nel suo genere, attualmente ancora unica al mondo. Si noti che, data la sua enorme stazza, fu necessario costruirla in due parti distinte, data le dimensioni troppo piccole del bacino e, successivamente, unire i due spezzoni in mare.[3][4]
Nuova Lloydiana Nave portacontainer 1989 Lloyd Triestino
Crown Princess Nave da crociera 1989 P&O Cruises
Auriga Mineraliera 1990 La più grande nave mercantile mai realizzata in Italia al momento della consegna.[3]
Regal Princess Nave da crociera 1990 P&O Cruises
Statendam Nave da crociera 1993 Holland America Line
Maasdam Nave da crociera 1993 Holland America Line
Gazzana-Priaroggia Sommergibile 1993 Marina Militare Ultimo sommergibile costruito nel cantiere.
Ultima costruzione militare.[3]
Dalla sua consegna, l'attività del cantiere si sposta esclusivamente sulla costruzione di navi da crociera.
Ryndam Nave da crociera 1994 Holland America Line
Sun Princess Nave da crociera 1995 Princess Cruises
Carnival Destiny Nave da crociera 1995 Carnival Cruise Line Alla sua consegna, la più grande nave passeggeri al mondo e la prima nella storia a superare la soglia delle 100 000 tonnellate di stazza lorda[3]
Dawn Princess Nave da crociera 1997 Princess Cruises
Grand Princess Nave da crociera 1998 Princess Cruises Al momento della consegna, la più grande nave passeggeri mai costruita nel mondo.[5]
Sea Princess Nave da crociera 1998 Princess Cruises
Carnival Triumph Nave da crociera 1999 Carnival Cruise Line
Ocean Princess Nave da crociera 2000 Princess Cruises
Carnival Victory Nave da crociera 2000 Carnival Cruise Line
Golden Princess Nave da crociera 2001 Princess Cruises
Star Princess Nave da crociera 2002 Princess Cruises La nave è stata visitata durante l'allestimento in cantiere dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.[6]
Carnival Conquest Nave da crociera 2002 Carnival Cruise Line Al momento della consegna, la più grande nave da crociera mai costruita in Italia[3].
Carnival Glory Nave da crociera 2003 Carnival Cruise Line
Caribbean Princess Nave da crociera 2004 Princess Cruises Al momento della consegna, la più grande nave da crociera mai costruita in Italia[3].
Carnival Valor Nave da crociera 2004 Carnival Cruise Line
Carnival Liberty Nave da crociera 2005 Carnival Cruise Line
Crown Princess Nave da crociera 2006 Princess Cruises Al momento della consegna, la più grande nave da crociera mai costruita in Italia[3].
Emerald Princess Nave da crociera 2007 Princess Cruises
Fram Nave da crociera 2007 Hurtigruten
Ventura Nave da crociera 2008 P&O Cruises Al momento della consegna, la più grande nave da crociera mai costruita in Italia[3].
Ruby Princess Nave da crociera 2008 Princess Cruises
Carnival Dream Nave da crociera 2009 Carnival Cruise Line Al momento della consegna, la più grande nave da crociera mai costruita in Italia[3].
Azura Nave da crociera 2010 P&O Cruises
Queen Elizabeth Nave da crociera 2010 Cunard
Carnival Magic Nave da crociera 2011 Carnival Cruise Line
Carnival Breeze Nave da crociera 2012 Carnival Cruise Line
Royal Princess Nave da crociera 2013 Princess Cruises
Regal Princess Nave da crociera 2014 Princess Cruises
Britannia Nave da crociera 2015 P&O La più grande nave mai costruita da Fincantieri[7] al momento della sua consegna. La più grande nave mai costruita per il mercato britannico[8]. La nave ha dipinto sulla prua la più grande Union Jack del mondo[9]. La prima nave costruita dalla Fincantieri di Monfalcone ad avere due fumaioli.[10] La più grande nave da crociera posseduta da P&O.[11]
Carnival Vista Nave da crociera 2016 Carnival Cruise Line
Majestic Princess Nave da crociera 2017 Princess Cruises Al momento della sua consegna, la più grande nave da crociera mai costruita in Italia e la prima espressamente dedicata al mercato cinese.[12] La nave, per la cerimonia di presentazione, è stata visitata dal Presidente del Consiglio dei Ministri Paolo Gentiloni.[13]
MSC Seaside Nave da crociera 2017 MSC Crociere Al momento della sua consegna, la più grande nave da crociera mai costruita in Italia e in un bacino del Mediterraneo.[11] Alla cerimonia di consegna ha partecipato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.[14]
MSC Seaview Nave da crociera 2018 MSC Crociere
Costa Venezia Nave da crociera 2019 Costa Asia
Sky Princess Nave da crociera 2019 Princess Cruises
Enchanted Princess Nave da crociera 2020 Princess Cruises
MSC Seashore Nave da crociera 2021 MSC Crociere Al momento del varo, la più grande nave da crociera mai costruita in Italia.[15] Alla consegna, si trattava della nave più lunga della flotta MSC Crociere.[16]
Discovery Princess Nave da crociera 2022 Princess Cruises Ultima costruzione delle sei navi della classe Royal.
MSC Seascape Nave da crociera 2022 MSC Crociere [17]
MSC

Explora I

Nave da crociera 2023 Explora Journeys Luxury Cruise
Sun Princess Nave da crociera 2024 Princess Cruises

In costruzione. Al momento del varo, la più grande nave da crociera costruita in Italia e la prima nave da crociera alimentata a gas liquefatto costruita da Fincantieri.[18]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Presenza nel mondo, su fincantieri.com. URL consultato il 10 febbraio 2017.
  2. ^ a b c d e f g h claudenio44, 100 anni del cantiere navale di Monfalcone, 29 novembre 2016. URL consultato il 2 gennaio 2018.
  3. ^ a b c d e f g h i j k l Corvallis, Muca - Museo della Cantieristica a Monfalcone - Cronologia, su mucamonfalcone.it. URL consultato il 13 giugno 2017 (archiviato dall'url originale il 12 novembre 2017).
  4. ^ a b 12-E/ Monfalcone, storia di un cantiere navale, su Diacronie. URL consultato il 29 agosto 2015.
  5. ^ Grand Princess - Cruise Liner, su Ship Technology. URL consultato il 9 aprile 2017.
  6. ^ Segretariato generale della Presidenza della Repubblica - Servizio sistemi informatici - reparto web, Fotografia del Presidente Ciampi, su presidenti.quirinale.it. URL consultato il 5 luglio 2017.
  7. ^ Britannia Fincantieri (PDF), su fincantieri.it.
  8. ^ Britannia, su youtube.com.
  9. ^ Union Jack Britannia, su pazzoperilmare.it.
  10. ^ Fumaioli Britannia, su pazzoperilmare.it.
  11. ^ a b Italian Liners, su Italian Liners. URL consultato il 10 febbraio 2017.
  12. ^ Le Rive senza fiato per la danza inattesa della Principessa - Tutte le foto e i video - Cronaca - Il Piccolo, in Il Piccolo, 31 marzo 2017. URL consultato il 2 aprile 2017 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2017).
  13. ^ Gentiloni a Monfalcone: «La Majestic è il simbolo dell’Italia che sa vincere» - Cronaca - Il Piccolo, in Il Piccolo, 30 marzo 2017. URL consultato il 5 luglio 2017 (archiviato dall'url originale il 3 aprile 2017).
  14. ^ Mattarella ospite d’onore alla festa per Msc Seaside a Monfalcone - Cronaca - Il Piccolo, in Il Piccolo, 2 novembre 2017. URL consultato il 2 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 2 novembre 2017).
  15. ^ A Monfalcone il varo tecnico di Msc Seashore, la nave più grande mai costruita in Italia, su Il Piccolo, 20 agosto 2020. URL consultato il 20 agosto 2020.
  16. ^ Seashore va in acqua: è l'ammiraglia di MSC, la più grande nave da crociera mai costruita in Italia, su motori.ilmessaggero.it. URL consultato il 20 agosto 2020.
  17. ^ Msc Seascape il nome della seconda nave “Seaside Evo” in costruzione allo stabilimento Fincantieri di Monfalcone, su Il Piccolo, 24 giugno 2021. URL consultato il 24 giugno 2021.
  18. ^ Varata a Monfalcone Sun Princess, la prima nave da crociera a gas liquefatto costruita da Fincantieri, su Il Piccolo, 2 marzo 2023. URL consultato il 2 marzo 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Libro commemorativo "Cantieri Riuniti dell'Adriatico – origini e sviluppo – 1857 – 1907 – 1957" edito nel 1957 dai Cantieri Riuniti dell'Adriatico nel centenario della fondazione dello Stabilimento Tecnico Triestino e nel cinquantenario del Cantiere Navale Triestino di Monfalcone.
  • Dante Fornasir, Ampliamento dell'officina navale dei cantieri riuniti dell'Adriatico di Monfalcone, Trieste, Tip. L. Smolars e Nipote, 1938.
  • Matteo Martinuzzi, Cantiere 100 anni di navi a Monfalcone, Trieste, Fincantieri, 2008.
  • Carnemolla, Stefania Elena, «Monfalcone, storia di un cantiere navale», Diacronie. Studi di Storia Contemporanea, N. 12, 4, su studistorici.com. URL consultato il 2012..

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]