CANT 12

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
CNT CANT 12
Descrizione
Tipoidroricognitore marittimo
Equipaggio3
CostruttoreBandiera dell'Italia Cantieri Navali Triestini (CNT)
Data primo volo1926
Utilizzatore principaleBandiera dell'Italia SISA
Esemplari1
Sviluppato dalCNT CANT 7
Propulsione
Motoreun Isotta Fraschini V.6
Potenza250 CV (187 kW)
voci di aerei militari presenti su Wikipedia

Il CNT CANT 12 era un idroricognitore marittimo monomotore biplano a scafo centrale realizzato dall'azienda italiana Cantieri Navali Triestini (CNT) nel 1926 ma non avviato alla produzione in serie.

Nato come sviluppo ad uso militare del precedente CANT 7 venne convertito all'uso civile come aereo da addestramento per i futuri piloti della compagnia aerea Società Italiana Servizi Aerei (SISA).

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Sviluppo[modifica | modifica wikitesto]

Il CANT 12 venne sviluppato nel 1926 come variante del precedente CANT 7 sempre nel ruolo di ricognitore marittimo da proporre alla Regia Marina. Il prototipo venne realizzato presso i cantieri di Monfalcone ma dopo averlo portato in volo per la prima volta le impressioni non furono soddisfacenti ed il programma di sviluppo venne interrotto.

Impiego operativo[modifica | modifica wikitesto]

Sfumata la possibilità di un suo impiego militare il velivolo venne dirottato verso la scuola di volo della Società Italiana Servizi Aerei (SISA) situata a Portorose ed utilizzato per la formazione dei piloti della compagnia fino alla sua radiazione a causa della trasformazione in un altro modello.

Descrizione tecnica[modifica | modifica wikitesto]

Il CANT 12 era un idrovolante a scafo centrale dall'aspetto tradizionale per l'epoca.

Lo scafo era caratterizzato da un abitacolo di pilotaggio aperto in posizione avanzata che terminava posteriormente in un impennaggio cruciforme monoderiva e dai piani orizzontali controventati.

La configurazione alare era biplana, con ali di ugual misura collegate tra loro da una serie di montanti e tiranti, con l'inferiore dotata di piccoli galleggianti equilibratori.

La propulsione era affidata ad un singolo motore Isotta Fraschini V.6, un sei cilindri a V raffreddato ad aria capace di erogare una potenza di 250 CV (187 kW), montato in configurazione spingente e collegato ad un'elica bipala in legno a passo fisso.

Utilizzatori[modifica | modifica wikitesto]

Bandiera dell'Italia Italia

Note[modifica | modifica wikitesto]


Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Evangelisti, G. Gente dell'aria - Ed. Olimpia
  • Garello, G., D. Zorini. Le officine aeronautiche CANT. 1923/1945. Ed. Ufficio storico AMI.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]