Burramys parvus

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Opossum pigmeo di montagna
Stato di conservazione
Critico[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Ordine Diprotodontia
Sottordine Phalangeriformes
Superfamiglia Phalangeroidea
Famiglia Burramyidae
Genere Burramys
Broom, 1896
Specie B. parvus
Nomenclatura binomiale
Burramys parvus
Broom, 1896
Areale

L'opossum pigmeo di montagna (Burramys parvus Broom, 1896) è un mammifero della famiglia dei Burramidi[2]. È l'unica specie del genere Burramys Broom, 1896[2]. Descritto per la prima volta da Robert Broom nel 1896 a partire da un fossile risalente al Pleistocene, si riteneva che fosse ormai scomparso da migliaia di anni, ma nel 1966 un esemplare venne scoperto presso una stazione sciistica sul monte Hotham[3].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

L'opossum pigmeo di montagna ha una lunghezza testa-corpo di 10–13 cm e una coda di 13–16 cm; pesa 30-60 g. Anche se molto piccolo, questo marsupiale simile a un topo è il membro più grande della famiglia degli opossum pigmei. La sua morbida pelliccia è di colore marrone-grigiastro sulla schiena e crema chiarissima nella parte inferiore, e la pancia del maschio diventa di color marrone-arancione durante la stagione degli accoppiamenti. La lunga coda di fatto senza peli è prensile e permette una buona presa su ramoscelli e rami. Le femmine hanno un marsupio.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Diversamente dai suoi più stretti parenti, questo opossum non abita sugli alberi, ma si muove in modo molto agile tra i bassi cespugli sparsi tra le colline delle montagne in cui vive. È un animale notturno che trascorre la maggior parte del tempo arrotolato come una palla per tenersi al caldo.

Da studi effettuati su animali in cattività sembra che gli individui siano soliti stringersi insieme per scaldarsi di più. Le femmine occupano luoghi comuni di nidificazione dove i nidi si sovrappongono. I maschi sono nomadi e si uniscono alle femmine solo durante l'accoppiamento.

I cambi di stagione portano a cambiamenti di dieta. Durante l'estate l'opossum pigmeo di montagna si nutre di cibo ricco di energia, come farfalle notturne, che migrano nella zona per riprodursi, e altri artropodi tra cui i bruchi, gli scarafaggi e i ragni. Quando l'inverno si avvicina va alla ricerca di semi e bacche, ma quando arriva davvero il freddo, da maggio a settembre, questa specie va a dormire e si iberna, sopravvivendo grazie alle riserve immagazzinate durante i tempi di abbondanza. Si tratta dell'unico mammifero australiano ad avere questo comportamento. A volte si sveglia per mangiare semi e bacche ammassati nella sua dispensa.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie si trova ad altitudini di 1500–1800 m[1], lungo pendii rocciosi e campi sassosi tra le praterie alpine e subalpine e i cespugli nelle Alpi australiane. Il clima qui è un po' estremo per un piccolo mammifero: freddo e umido, con frequenti nevicate e forti venti.

La sua presenza si limita a tre popolazioni nel sud-est dell'Australia[4][5]: nel Parco Nazionale di Kosciuszko nel Nuovo Galles del Sud[6], nel Victoria sui monti Bogong e Higginbotham e sui monti Buller e Stirling[7].

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

L'opossum pigmeo di montagna è uno dei mammiferi più rari del mondo: si ritiene che ne rimangano solamente 2000 esemplari circa[8].

L'habitat estremamente ristretto di questa specie è minacciato dall'estrazione di rocce e dallo sviluppo delle infrastrutture per lo sci. Spesso è vittima dei predatori introdotti dall'uomo come le volpi e i gatti.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Lamoreux, J. & Hilton-Taylor, C. (Global Mammal Assessment Team) 2008, Burramys parvus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ a b (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Burramys parvus, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
  3. ^ Turner, Vivienne and McKay, G. M., 27. Burramyidae, in Walton, D.W. and Richardson, B. J. (eds) (a cura di), Fauna of Australia, Volume 1B: Mammalia, Canberra, Australian Government Publishing Service, 1989, ISBN 0-644-06056-5.
  4. ^ Osborne, M.J., Norman, J.A., Christidis, L. & Murray, N.D. (2000). Genetic distinctedness of isolated populations of an endangered marsupial, the mountain pygmy-possum, Burramys parvus. Molecular Ecology, 9, 609–613.
  5. ^ Mitrovski, P., Heinze, D.A., Hoffmann, A.A. & Weeks, A.R. (2007). High levels of variation despite genetic fragmentation in populations of the endangered mountain pygmy-possum, Burramys parvus, in alpine Australia. Molecular Ecology, 16, 75–87.
  6. ^ Broome, L.S. (2001). Intersite differences in population demography of Mountain Pygmy-possums Burramys parvus. Broom (1986–1998): implications for metapopulation conservation and ski resorts in Kosciuszko National Park, Australia. Biological Conservation 102, 309–323.
  7. ^ Heinze, D. & Williams, L. (1998). The discovery of the Mountain Pygmy-possum, Burramys parvus on Mount Buller, Victoria. Victorian Naturalist, 115, 132–134.
  8. ^ Benefits of Buying Fine Quality Bed and Mattresses Archiviato il 24 agosto 2011 in Internet Archive.

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