Bunny Austin

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Bunny Austin
Nazionalità Bandiera del Regno Unito Regno Unito
Altezza 176 cm
Tennis
Carriera
Singolare1
Vittorie/sconfitte
Titoli vinti
Miglior ranking 2º (1930)[1]
Risultati nei tornei del Grande Slam
Bandiera dell'Australia Australian Open QF (1929)
Bandiera della Francia Roland Garros F (1937)
Bandiera del Regno Unito Wimbledon F (1932, 1938)
Bandiera degli Stati Uniti US Open QF (1929)
Doppio1
Vittorie/sconfitte
Titoli vinti
Miglior ranking
Risultati nei tornei del Grande Slam
Bandiera dell'Australia Australian Open
Bandiera della Francia Roland Garros
Bandiera del Regno Unito Wimbledon SF (1926)
Bandiera degli Stati Uniti US Open
Doppio misto1
Vittorie/sconfitte
Titoli vinti
Risultati nei tornei del Grande Slam
Bandiera dell'Australia Australian Open
Bandiera della Francia Roland Garros F (1931)
Bandiera del Regno Unito Wimbledon F (1934)
Bandiera degli Stati Uniti US Open F (1929)
Palmarès
Oro International Lawn Tennis Challenge 1933
Oro International Lawn Tennis Challenge 1934
Oro International Lawn Tennis Challenge 1935
Oro International Lawn Tennis Challenge 1936
1 Dati relativi al circuito maggiore professionistico.
Statistiche aggiornate al definitivo

Henry Wilfred Austin, detto Bunny (Londra, 20 agosto 1906Londra, 20 agosto 2000), è stato un tennista britannico.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Si fa notare per la prima volta a Wimbledon 1926 quando si avventura fino alle semifinali del doppio maschile nonostante stesse ancora frequentando Cambridge.[1] Nel torneo londinese raggiungerà per due volte la finale del singolare maschile senza però riuscire a conquistare il titolo. Dalla sua sconfitta nel 1938 è rimasto per settantaquattro anni l'ultimo britannico a partecipare ad una finale del singolare maschile a Wimbledon, fino al 2012 quando Andy Murray ha eguagliato il risultato.

Nei tornei dello Slam vanta anche una finale al Roland Garros 1937 persa contro il tedesco Henner Henkel.

Insieme a Fred Perry è riuscito a portare la squadra britannica a quattro vittorie consecutive in Coppa Davis e in totale vanta trentasei vittorie su quarantotto incontri disputati.[2]

Nel 1997 è stato inserito nell'International Tennis Hall of Fame.[3]

Muore nel 2000, il giorno stesso in cui compie 94 anni.

Finali nei tornei del Grande Slam[modifica | modifica wikitesto]

Singolare[modifica | modifica wikitesto]

Finali perse (3)[modifica | modifica wikitesto]

Numero Anno Torneo Superficie Avversario in finale Punteggio
1. 1932 Bandiera del Regno Unito Wimbledon, Londra Erba Bandiera degli Stati Uniti Ellsworth Vines 4–6, 2–6, 0–6
2. 1937 Bandiera della Francia Internazionali di Francia, Parigi Terra rossa Bandiera della Germania Henner Henkel 1–6, 4–6, 3–6
3. 1938 Bandiera del Regno Unito Wimbledon, Londra Erba Bandiera degli Stati Uniti Don Budge 1–6, 0–6, 3–6

Doppio misto[modifica | modifica wikitesto]

Finali perse (3)[modifica | modifica wikitesto]

Numero Anno Torneo Superficie Compagna Avversari in finale Punteggio
1. 1929 Bandiera degli Stati Uniti U.S. National Championships, New York Erba Bandiera del Regno Unito Phyllis Covell Bandiera del Regno Unito Betty Nuthall
Bandiera degli Stati Uniti George Lott
6-3, 6-3
2. 1931 Bandiera della Francia Internazionali di Francia, Parigi Terra rossa Bandiera del Regno Unito Dorothy Shepherd Barron Bandiera del Regno Unito Betty Nuthall
Bandiera del Sudafrica Patrick Spence
6-3, 5-7, 6-3
3. 1934 Bandiera del Regno Unito Wimbledon, Londra Erba Bandiera del Regno Unito Dorothy Shepherd Barron Bandiera del Regno Unito Dorothy Round
Bandiera del Giappone Ryuki Miki
3-6, 6-4, 6-0

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Peter Jackson, Andy Murray v Bunny Austin: Can Scot emulate 30s British great?, su bbc.co.uk, 6 luglio 2012. URL consultato il 7 aprile 2013.
  2. ^ daviscup.com, Bunny Austin - DavisCup Profile, su daviscup.com. URL consultato il 7 aprile 2013.
  3. ^ tennisfame.com, Profilo nell'International Tennis Hall of Fame, su tennisfame.com. URL consultato il 7 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 7 aprile 2013).

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Controllo di autoritàVIAF (EN7179081 · ISNI (EN0000 0000 5449 4748 · LCCN (ENno2007114293 · BNF (FRcb17164673c (data) · J9U (ENHE987007477214405171 · WorldCat Identities (ENlccn-no2007114293